POLITICA
Expo 2015
Contratti Expo. Cassazione assolve l'ex governatore Maroni: 'reato non configurabile'
All'epoca dei fatti l'ex Ministro dell'Interno e del Lavoro era il Presidente della Regione Lombardia, assolto dalla Cassazione dall'accusa di aver favorito persone del suo entourage con dei contratti per incarichi 'ad hoc'

Expo di Milano 2015.
L'ex governatore della Lombardia Roberto Maroni è stato assolto in Cassazione dall'accusa di turbata libertà degli incanti. Lo ha deciso la sesta sezione penale della Suprema Corte, dopo una camera di consiglio svolta questo pomeriggio, annullando senza rinvio la sentenza con cui la Corte d'appello di Milano, nel novembre 2019, aveva condannato Maroni a un anno di reclusione.
L'ex leader leghista era stato ritenuto dai giudici d'appello responsabile del reato di 'turbata libertà degli incantì in relazione al conferimento di un incarico nell'ente di ricerca regionale Eupolis alla sua allora collaboratrice Mara Carluccio.
La Cassazione, invece, ha ritenuto, con la sentenza di questa sera, non configurabile il reato contestato in relazione allo svolgimento non di una procedura di gara, intesa come meccanismo selettivo di competizione e concorrenza tra i candidati, ma di una mera comparazione di profili professionali di soggetti rimasti ignari del procedimento interno di selezione. Assolti, dunque, anche gli altri imputati nel processo: Giacomo Ciriello, ex capo della segreteria politica di Maroni, Andrea Gibelli, ex segretario generale del Pirellone e Mara Carluccio.
Ad avviso dei Supremi giudici il reato contestato - concorso in turbata libertà degli incanti - non è configurabile. Maroni era stato condannato in appello a un anno di reclusione e 450 euro di multa.
L'ex governatore della Lombardia Roberto Maroni è stato assolto in Cassazione dall'accusa di turbata libertà degli incanti. Lo ha deciso la sesta sezione penale della Suprema Corte, dopo una camera di consiglio svolta questo pomeriggio, annullando senza rinvio la sentenza con cui la Corte d'appello di Milano, nel novembre 2019, aveva condannato Maroni a un anno di reclusione.
L'ex leader leghista era stato ritenuto dai giudici d'appello responsabile del reato di 'turbata libertà degli incantì in relazione al conferimento di un incarico nell'ente di ricerca regionale Eupolis alla sua allora collaboratrice Mara Carluccio.
La Cassazione, invece, ha ritenuto, con la sentenza di questa sera, non configurabile il reato contestato in relazione allo svolgimento non di una procedura di gara, intesa come meccanismo selettivo di competizione e concorrenza tra i candidati, ma di una mera comparazione di profili professionali di soggetti rimasti ignari del procedimento interno di selezione. Assolti, dunque, anche gli altri imputati nel processo: Giacomo Ciriello, ex capo della segreteria politica di Maroni, Andrea Gibelli, ex segretario generale del Pirellone e Mara Carluccio.
Ad avviso dei Supremi giudici il reato contestato - concorso in turbata libertà degli incanti - non è configurabile. Maroni era stato condannato in appello a un anno di reclusione e 450 euro di multa.