ECONOMIA
Vittime i lavoratori dell'Italia alimentari Spa di Paliano, del gruppo Cremonini
Frosinone, azienda di carni chiude mentre gli operai sono in ferie
Nella notte tra il 18 e il 19 agosto i proprietari della fabbrica hanno portato via le merci, smantellato le linee di produzione e avviato le procedute di mobilità per i 36 lavoratori avvertiti dal personale delle pulizie. Stefano Morea di Flai Cgil a Rainews.it: "Poco prima avevamo incontrato l'azienda, ma non ci aveva detto nulla"

Il copione si ripete. Sempre d’estate e sempre durante le ferie. Com’era successo proprio un anno fa ai dipendenti della Firem di Formigine che rientrati dalle vacanze si sono trovati a loro insaputa senza più un lavoro e senza più i macchinari, nella notte tra il 18 e il 19 agosto stessa cosa è successa a Paliano, in provincia di Frosinone. I lavoratori dell’Italia alimentari Spa, azienda che fa capo al gruppo Cremonini, da un giorno all’altro si sono ritrovati senza lavoro, senza macchinari e senza merci. L'azienda, in pochissime ore e mentre i 36 operai erano in vacanza, ha smontato le macchine, portato via i prodotti dall’ex stabilimento produttivo Montana di Contrada Cervinara per trasferire la produzione in altri siti: tutto dal giorno alla notte e senza alcun preavviso. Poi l'attivazione delle procedure di mobilità per i dipendenti.
I lavoratori dell’Italia Alimentari Spa sarebbero dovuti rientrare in servizio di lì a pochi giorni. Per loro è stato un fulmine a ciel sereno, mai e poi mai si sarebbero immaginati una cosa del genere. In poche ore sono state smantellate tre linee di produzione dello stabilimento mentre la fabbrica era vuota. "E pensare - ha riferito a Rainews.it Stefano Morea, segretario generale della Flai Cgil di Frosinone - che pochi giorni prima delle ferie era stata rifatta la pavimentazione di una cella. L’azienda - continua il sindacalista - ha atteso la fine del turno degli addetti alle pulizie e nel giro di una notte ha svuotato la fabbrica. La mattina dopo è stato proprio il personale delle pulizie ad allarmare i colleghi su quello che era successo. Ovviamente ci siamo precipitati subito qui, ma quando siamo arrivati era già troppo tardi”.
L’azienda ha comunicato la cessazione dell’attività ai sindacati solo il 19 agosto a cose fatte. In una nota l'Italia Alimentari Spa ha informato della “necessità di procedere alla risoluzione del rapporto di lavoro con tutti i dipendenti, con contestuale collocazione dei medesimi in mobilità”. Si tratta di 36 operai, a cui si somma una decina di lavoratori dell'indotto tra manutenzione e facchinaggio. “In tutto 50 famiglie – racconta Morea – che ora si trovano senza futuro”. "La cosa che più dispiace - continua Morea - è che con l'azienda del gruppo Cremonini non abbiamo mai avuto problemi in passato, sempre ottimi rapporti. Addirittura pochi giorni prima delle ferie agostane c'era stato un incontro con Italia Alimentari Spa, ma non si era fatto minimamente accenno alla situazione". "E i macchinari - dice Morea - per via informale so che sono stati spostati a Busseto, dove c'è la sede principale del gruppo Cremonini".
Oggi i lavoratori sono in presidio davanti ai cancelli della fabbrica. Secondo il sindacalista l'azienda ha calcolato tutto nei minimi dettagli, “il momento in cui gli addetti alle pulizie avrebbero lasciato lo stabilimento, e per smantellare macchinari simili, tutte e tre le linee di produzione, servono persone qualificate”. Ma i sindacati promettono battaglia: “Metteremo in campo ogni azione necessaria a tutelare le 50 famiglie interessate da questo gesto inaccettabile" (incluso anche l'indotto, ndr), assicura Morea. Cgil, Cisl e Uil hanno già scritto una lettera al prefetto di Frosinone Emilia Zarrilli, e al sindaco di Paliano Domenico Alfieri e il 27 agosto incontreranno a Roma Assocarni, l’Associazione nazionale dell’industria italiana delle carni bovine.
Al telefono l'azienda non ha voluto commentare più di tanto la notizia riferendo che il gruppo ha già predisposto un comunicato stampa sulla vicenda e ha confermato per la prossima settimana un incontro a Roma con i sindacati.
I lavoratori dell’Italia Alimentari Spa sarebbero dovuti rientrare in servizio di lì a pochi giorni. Per loro è stato un fulmine a ciel sereno, mai e poi mai si sarebbero immaginati una cosa del genere. In poche ore sono state smantellate tre linee di produzione dello stabilimento mentre la fabbrica era vuota. "E pensare - ha riferito a Rainews.it Stefano Morea, segretario generale della Flai Cgil di Frosinone - che pochi giorni prima delle ferie era stata rifatta la pavimentazione di una cella. L’azienda - continua il sindacalista - ha atteso la fine del turno degli addetti alle pulizie e nel giro di una notte ha svuotato la fabbrica. La mattina dopo è stato proprio il personale delle pulizie ad allarmare i colleghi su quello che era successo. Ovviamente ci siamo precipitati subito qui, ma quando siamo arrivati era già troppo tardi”.
L’azienda ha comunicato la cessazione dell’attività ai sindacati solo il 19 agosto a cose fatte. In una nota l'Italia Alimentari Spa ha informato della “necessità di procedere alla risoluzione del rapporto di lavoro con tutti i dipendenti, con contestuale collocazione dei medesimi in mobilità”. Si tratta di 36 operai, a cui si somma una decina di lavoratori dell'indotto tra manutenzione e facchinaggio. “In tutto 50 famiglie – racconta Morea – che ora si trovano senza futuro”. "La cosa che più dispiace - continua Morea - è che con l'azienda del gruppo Cremonini non abbiamo mai avuto problemi in passato, sempre ottimi rapporti. Addirittura pochi giorni prima delle ferie agostane c'era stato un incontro con Italia Alimentari Spa, ma non si era fatto minimamente accenno alla situazione". "E i macchinari - dice Morea - per via informale so che sono stati spostati a Busseto, dove c'è la sede principale del gruppo Cremonini".
Oggi i lavoratori sono in presidio davanti ai cancelli della fabbrica. Secondo il sindacalista l'azienda ha calcolato tutto nei minimi dettagli, “il momento in cui gli addetti alle pulizie avrebbero lasciato lo stabilimento, e per smantellare macchinari simili, tutte e tre le linee di produzione, servono persone qualificate”. Ma i sindacati promettono battaglia: “Metteremo in campo ogni azione necessaria a tutelare le 50 famiglie interessate da questo gesto inaccettabile" (incluso anche l'indotto, ndr), assicura Morea. Cgil, Cisl e Uil hanno già scritto una lettera al prefetto di Frosinone Emilia Zarrilli, e al sindaco di Paliano Domenico Alfieri e il 27 agosto incontreranno a Roma Assocarni, l’Associazione nazionale dell’industria italiana delle carni bovine.
Al telefono l'azienda non ha voluto commentare più di tanto la notizia riferendo che il gruppo ha già predisposto un comunicato stampa sulla vicenda e ha confermato per la prossima settimana un incontro a Roma con i sindacati.