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ITALIA

Si riferì alla magistratura definendola una "schifezza"

Salvini assolto dall'accusa di vilipendio della magistratura: "fatto tenue" secondo i giudici

L'accusa aveva chiesto di condannare il leader della Lega al pagamento di tremila euro di multa

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"Non punibile per la particolare tenuità del fatto". Si chiude con questa sentenza il processo celebrato in tribunale a Torino che ha visto Matteo Salvini imputato di vilipendio dell'ordine giudiziario. La pronuncia è del giudice Roberto Ruscello.

L'accusa aveva chiesto di condannare il leader della Lega al pagamento di tremila euro di multa.

"Sono molto soddisfatta, questa è una sentenza che ripristina lo stato di diritto". Così Claudia Eccher, legale difensore di Matteo Salvini. "Ho appena avvisato Salvini, non ci credeva, ma era ovviamente soddisfatto".

"Il giudice - ha aggiunto il legale - ha contestualizzato correttamente le frasi pronunciate da Matteo Salvini in un consesso assolutamente privato all'interno di una riunione di un partito dove alla stampa era inibito l'accesso. Il giudice ha evidentemente anche verificato che queste parole, decontestualizzate, comunque hanno perso la loro carica offensiva".

I fatti risalgono al 14 febbraio 2016, quando durante un congresso regionale della Lega tenutosi al palazzetto dello sport di Collegno, nel Torinese, al quale parteciparono circa un migliaio di persone, l'allora segretario federale della Lega Nord, Salvini, fra le altre cose, disse: "Difenderò qualunque leghista indagato da quella schifezza che si chiama magistratura italiana, che è un cancro da estirpare". In quella stessa occasione, Salvini apostrofò i magistrati con parole quali "stronzi" e "lazzaroni che rompono le palle alla Lega", definendo la magistratura italiana "una schifezza".