SALUTE
Ricerca canadese
Perdere la memoria dopo un'anestesia, sotto accusa alcuni farmaci
Molti pazienti usciti dalla sala operatoria possono sperimentare un declino cognitivo anche della durata di mesi. Alcuni ricercatori stanno studiando dei farmaci per contrastare l'amnesia indotta dall'anestesia

Sotto i colpi 'del bisturi' si può anche perdere la memoria. L'età, la durata dell'intervento e il trauma associato all'operazione sono tutti fattori che aumentano il rischio di amnesie legate all'anestesia generale.
Accade a "molti pazienti", che usciti dalla sala operatoria possono sperimentare un declino cognitivo anche della durata di mesi. Un problema che ostacola la ripresa del malato e la sua qualità di vita. Ne parlano sul 'Journal of Clinical Investigation' Beverly Orser e i colleghi dell'università di Toronto in Canada. In uno studio sui topi, gli scienziati indicano una strada da percorrere per sviluppare farmaci in grado di aiutare gli 'smemorati' dell'anestesia.
Farmaci per contrastare l'amnesia indotta dall'anestesia
Il team ha osservato che l'anestesia generale si associa alla massiccia attivazione di un tipo di recettori, inibendo la funzione cerebrale. Basta una singola dose di anestetico per compromettere la memoria dei topi per un periodo di tempo che dura fino a 3 giorni. In particolare, i roditori mostravano una ridotta plasticità delle sinapsi, i 'bottoni' che mettono in comunicazione i neuroni, legata all'attivazione dei recettori dell'acido gamma-amminobutirrico di tipo A (GabaARs). Ma i ricercatori hanno anche scoperto che l'inibizione di questi recettori risolveva i difetti di memoria dei topi sottoposti all'anestesia. I risultati del lavoro, quindi, suggeriscono che spegnere questi 'interruttori' con farmaci ad hoc potrebbe essere una via da esplorare per trattare l'amnesia indotta dall'anestesia.
Accade a "molti pazienti", che usciti dalla sala operatoria possono sperimentare un declino cognitivo anche della durata di mesi. Un problema che ostacola la ripresa del malato e la sua qualità di vita. Ne parlano sul 'Journal of Clinical Investigation' Beverly Orser e i colleghi dell'università di Toronto in Canada. In uno studio sui topi, gli scienziati indicano una strada da percorrere per sviluppare farmaci in grado di aiutare gli 'smemorati' dell'anestesia.
Farmaci per contrastare l'amnesia indotta dall'anestesia
Il team ha osservato che l'anestesia generale si associa alla massiccia attivazione di un tipo di recettori, inibendo la funzione cerebrale. Basta una singola dose di anestetico per compromettere la memoria dei topi per un periodo di tempo che dura fino a 3 giorni. In particolare, i roditori mostravano una ridotta plasticità delle sinapsi, i 'bottoni' che mettono in comunicazione i neuroni, legata all'attivazione dei recettori dell'acido gamma-amminobutirrico di tipo A (GabaARs). Ma i ricercatori hanno anche scoperto che l'inibizione di questi recettori risolveva i difetti di memoria dei topi sottoposti all'anestesia. I risultati del lavoro, quindi, suggeriscono che spegnere questi 'interruttori' con farmaci ad hoc potrebbe essere una via da esplorare per trattare l'amnesia indotta dall'anestesia.