Parla Antonella Stival, zia del padre di Loris Andrea
Bimbo ucciso nel Ragusano. La zia ai giornalisti: "Noi famiglia per bene, i media non c'infanghino"
In uno sfogo la zia del bambino ucciso a Santa Croce Camerina 4 giorni fa contesta con durezza le notizie di vari mezzi d'informazione: "Da adesso in poi dichiaro che se dovesse capitarmi di sentire altre bugie o illazioni sulla mia famiglia, agirò per vie legali". Il presidente dell'Ordine dei giornalisti Iacopino: "Lasciate in pace la famiglia"

La famiglia di Loris Andrea, il bambino di 8 anni ucciso a Santa Croce Camerina, si difende dalle illazioni giornalistiche degli ultimi giorni che metterebbero in dubbio la loro onestà e dignità. In uno sfogo la zia del padre di Loris, Antonella Stival, difende i suoi familiari: "Ho tenuto e terrò sempre alto il valore della famiglia e chi si sente davvero uno Stival, come lo sono io, sicuramente lo fa e lo farà. Noi Stival siamo gente per bene, apprezzati da tutti per le nostre caratteristiche familiari: la dignità, l'amore per la famiglia, l'onesta'". La zia di Loris contesta con durezza le notizie di vari mezzi d'informazione: "Alcuni giornalisti da strapazzo criminologi e quant'altro, si sono permessi di infangare il nostro buon nome, quindi, da adesso in poi dichiaro che se dovesse capitarmi di sentire altre bugie o illazioni sulla mia famiglia, agirò per vie legali. Ripeto ancora: vi prego di portare rispetto e di non travisare le parole che sono state dette o che si diranno in questo momento gravissimo e dolorosissimo della nostra vita. Vi prego di non mettere discordie familiari e non intralciare il prezioso lavoro degli inquirenti. La collaborazione dei mass media non serve quando si trasforma in visione distorta dei fatti, diventa lesiva e punibile ai sensi di legge. Non infrangete le leggi che tutelano la riservatezza - conclude Anonella Stival- la tranquillità familiare e soprattutto i minori. Questo dovevo".
Il Presidente dell'Ordine dei Giornalisti: "Lasciate in pace la famiglia"
E a proposito, in un post sulla sua pagina Facebook interviene anche il presidente dell'Ordine dei giornalisti, Enzo Iacopino che scrive di lasciare "in pace la famiglia di Loris" perchè il rischio è che il sensazionalismo prenda il sopravvento sull'informazione. "lo dico ai colleghi - prosegue Iacopino - : pressate gli investigatori senza intralciare il loro lavoro. Acquisite ogni informazione sugli sviluppi delle indagini, evitando di comprometterle aiutando l'assassino. Ma lasciate in pace i genitori, con le loro lacrime. Che cosa volete vi dicano? A che cosa serve appostarsi sotto la loro casa o seguirli dentro un negozio o perfino nel luogo dove si è consumata la barbarie? Sono addolorati, forse hanno in mente dei sospetti dei quali è bene si occupino le forze dell'ordine. Non servono parole per sapere che soffrono, che forse si rimproverano una carezza non data, un regalo non concesso. un po' di rispetto e di umana solidarietà".
In un altro post il presidente dell'odg scrive: "Leggo, con vergogna, che c'e' chi riferisce che poco tempo fa loris chiese alla mamma: 'che cosa significa essere gay?' e registro, con orrore, una considerazione: sarebbe bastata un po' di attenzione in più per far suonare un campanello d'allarme. Quella donna merita rispetto, non di essere colpevolizzata. Tanto meno con suggestioni parolaie. non c'e' bisogno di incontrare un orco per essere stimolati a fare domande di questo o di altro tipo: bastano le mille trasmissioni della tv dell'orrore". Post, questi, che hanno scatenato il dibattito. ed è ancora iacopino a dover spiegare che "l'orrore non è nella domanda, ma nell'allusione che se la mamma avesse prestato più attenzione ..... questo è ben più che un orrore".
Il punto sulle indagini
La mamma di Loris, 25enne casalinga, è stata sentita nella notte in questura a Ragusa come persona informata sui fatti. Gli inquirenti starebbero cercando di chiarire alcuni aspetti del racconto fatto dalla donna dopo il ritrovamento del corpo senza vita del figlio. L'attenzione di polizia e carabinieri viene focalizzata sulle immagini delle telecamere che avrebbero ripreso la mamma di Loris nelle strade di Santa Croce la mattina di sabato. Il padre di Loris - lo ricordiamo - quando il piccolo è scomparso era fuori per lavoro.