ITALIA
Il ministro dell'Interno: "Aveva fatto richiesta d'asilo"
Terni, 27enne ucciso. Il Questore: "Violenza inaudita". Alfano: "Killer non esca più di galera"
Sconvolta la cittadina umbra. Il sindaco: "Fermezza"

E' stata un'aggressione di una "violenza inaudita" quella subita dal giovane ternano David Raggi ucciso la scorsa notte davanti a un bar della città. Sono le parole del questore Carmine Belfiore nel corso della conferenza stampa in cui sono stati ricostruiti il delitto e l'arresto del marocchino considerato il responsabile dell'aggressione. Secondo i testimoni l'omicida ha dato in escandescenze in un bar per una birra, poi all'uscita si è trovato casualmente davanti David Raggi che era davanti al locale, colpendolo mortalmente al collo con una bottiglia rotta. "Che mi guardi? Che cosa vuoi?", ha detto lo straniero al giovane ternano, informatore farmaceutico e in passato impegnato con il 118. Inutili i soccorsi al giovane che è morto praticamente sul posto.
"E' un fatto imprevedibile, assurdo, avvenuto nel giro di pochi minuti", ha sottolineato ancora il questore. Commenti che sono stati ripresi anche dal sindaco della città umbra Leopoldo Di Girolamo, che conosceva David Raggi e la famiglia del ragazzo. Il primo cittadino si dice "sconvolto per quanto accaduto" e chiede alla città di reagire con "fermezza e responsabilità". Questa mattina Di Girolamo si è recato a casa Raggi, nel quartiere del Nuovo Villaggio Matteotti, per "portare le condoglianze di tutta la città per l'assurda scomparsa di un ragazzo - ha detto - conosciuto anche per la sua bontà d'animo".
Di Girolamo era tra l'altro medico di famiglia del ventisettenne, oltre che dei genitori e del fratello maggiore. "Tutta la città - spiega il sindaco in una nota - è profondamente colpita e sgomenta e sono convinto che il primo sentimento di ogni ternano sia quello della vicinanza alla famiglia. L'episodio non trova alcuna giustificazione o attenuante. Si tratta di un delitto efferato, gratuito, dettato dalla violenza più assoluta".
"Non è ormai rinviabile - aggiunge, fra l'altro - l'impegno del Governo in particolare nel dotare gli enti locali di tutti quegli strumenti normativi ed economici necessari affinché chi opera direttamente sui territori sia messo nella condizione di essere strumento attivo della prevenzione e della sicurezza e non solo catalizzatore di richieste e rimostranze". E dall'esecutivo è arrivato anche il commento del ministro del'Interno, Angelino Alfano. Il titolare del Viminale ha detto che lo straniero "aveva fatto richiesta d'asilo che era stata respinta, ha quindi presentato ricorso e, in questo frangente, non ci poteva essere l'espulsione". Secondo Alfano ora l'uomo "deve pagare fino in fondo per l'ignobile omicidio, non deve uscire più dal carcere. Lo Stato deve fare paura a chi fa cose ignobili come quella di stanotte".
"E' un fatto imprevedibile, assurdo, avvenuto nel giro di pochi minuti", ha sottolineato ancora il questore. Commenti che sono stati ripresi anche dal sindaco della città umbra Leopoldo Di Girolamo, che conosceva David Raggi e la famiglia del ragazzo. Il primo cittadino si dice "sconvolto per quanto accaduto" e chiede alla città di reagire con "fermezza e responsabilità". Questa mattina Di Girolamo si è recato a casa Raggi, nel quartiere del Nuovo Villaggio Matteotti, per "portare le condoglianze di tutta la città per l'assurda scomparsa di un ragazzo - ha detto - conosciuto anche per la sua bontà d'animo".
Di Girolamo era tra l'altro medico di famiglia del ventisettenne, oltre che dei genitori e del fratello maggiore. "Tutta la città - spiega il sindaco in una nota - è profondamente colpita e sgomenta e sono convinto che il primo sentimento di ogni ternano sia quello della vicinanza alla famiglia. L'episodio non trova alcuna giustificazione o attenuante. Si tratta di un delitto efferato, gratuito, dettato dalla violenza più assoluta".
"Non è ormai rinviabile - aggiunge, fra l'altro - l'impegno del Governo in particolare nel dotare gli enti locali di tutti quegli strumenti normativi ed economici necessari affinché chi opera direttamente sui territori sia messo nella condizione di essere strumento attivo della prevenzione e della sicurezza e non solo catalizzatore di richieste e rimostranze". E dall'esecutivo è arrivato anche il commento del ministro del'Interno, Angelino Alfano. Il titolare del Viminale ha detto che lo straniero "aveva fatto richiesta d'asilo che era stata respinta, ha quindi presentato ricorso e, in questo frangente, non ci poteva essere l'espulsione". Secondo Alfano ora l'uomo "deve pagare fino in fondo per l'ignobile omicidio, non deve uscire più dal carcere. Lo Stato deve fare paura a chi fa cose ignobili come quella di stanotte".