MONDO
L'incubo dei black bloc
L'altro lato del G7: timori per il corteo "No summit", negozi chiusi e blindati
Davanti ad una salumeria si legge: "Riapro domenica, buona fortuna a tutti". Il sindaco dispone la chiusura dei negozi, il titolare di una sala da barba: "Chi mi pagherà i danni?"

C'è chi teme per il corteo contro il summit di Taormina. "Chiuso per G7, riapro domenica, buona fortuna a tutti", recita un cartello davanti a una salumeria del lungomare di Giardini Naxos. L'incubo di black bloc o infiltrati estremisti perseguita i negozianti e a nulla servono le rassicurazioni dei promotori della manifestazione.
Il clima di tensione e attesa che si è creato ha portato ad una corsa alla messa in sicurezza dei negozi. In molti stanno istallando protezioni in legno o metallo davanti alle vetrine. "Le faremo mettere stasera perché non si sa mai - racconta la titolare di una profumeria - meglio prevenire e curarsi in salute". Per il lungomare serpeggiano i timori che portano i proprietari dei negozi a protestare. Il titolare di una sala da barba, ad esempio, già si lamenta per i "danni economici" che dovrà subire. "Dovrò chiudere oggi e domani - spiega - e dovrò pagare chi lavora con me. Chi mi pagherà i danni? Quelli del G7 lascino un milione di euro per il risarcimento dei danni economici procurati. E la prossima volta lo facciano su una nave, o meglio, dentro un sottomarino".
A suscitare la preoccupazione di gran parte dell'area di Giardini Naxos, anche un'ordinanza del sindaco che dispone la chiusura dei negozi: "Chi avrà bisogno di mangiare o bere qualcosa come farà? E i servizi igienici? Tutti chiusi. È un problema di accoglienza, si poteva gestire in un altro modo".
Il clima di tensione e attesa che si è creato ha portato ad una corsa alla messa in sicurezza dei negozi. In molti stanno istallando protezioni in legno o metallo davanti alle vetrine. "Le faremo mettere stasera perché non si sa mai - racconta la titolare di una profumeria - meglio prevenire e curarsi in salute". Per il lungomare serpeggiano i timori che portano i proprietari dei negozi a protestare. Il titolare di una sala da barba, ad esempio, già si lamenta per i "danni economici" che dovrà subire. "Dovrò chiudere oggi e domani - spiega - e dovrò pagare chi lavora con me. Chi mi pagherà i danni? Quelli del G7 lascino un milione di euro per il risarcimento dei danni economici procurati. E la prossima volta lo facciano su una nave, o meglio, dentro un sottomarino".
A suscitare la preoccupazione di gran parte dell'area di Giardini Naxos, anche un'ordinanza del sindaco che dispone la chiusura dei negozi: "Chi avrà bisogno di mangiare o bere qualcosa come farà? E i servizi igienici? Tutti chiusi. È un problema di accoglienza, si poteva gestire in un altro modo".