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ITALIA

Aggressioni ai medici

Napoli, sulle autoambulanze saranno installate telecamere

Ministro dell'Interno Lamorgese: 'Massima attenzione su aggressioni'

 

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di Tiziana Di Giovannandrea
Dall'inizio del 2020, le aggressioni contro ambulanze, medici, operatori sanitari e Pronto Soccorso a Napoli sono state già cinque.

Così si è giunti alla decisione di installare dal 15 gennaio dell'anno in corso telecamere di videosorveglianza sia sulle autoambulanze in servizio nella città partenopea, per evitare aggressioni ai soccorritori, che nei Pronto Soccorso degli ospedali cittadini.

Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha dichiarato in proposito: "E' massima l'attenzione del Viminale sui gravissimi episodi di violenza ed aggressione agli operatori del 118 in città e in provincia di Napoli, avvenuti in questi ultimi giorni", aggiungendo: "Dal 15 gennaio saranno attive le prime telecamere sulle ambulanze in servizio nel territorio di Napoli come sollecitato il 16 dicembre scorso in sede di Comitato Provinciale per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica mentre è prevista la realizzazione da parte dei presidi ospedalieri di sistemi di videosorveglianza collegati con le centrali delle Forze di Polizia. Uno sforzo operativo che verrà rafforzato per garantire sicurezza e tutela al personale sanitario quotidianamente impegnato a servizio della comunità", ha aggiunto la titolare del Viminale.

La misura delle videocamere è stata anticipata all'agenzia Agi anche dal direttore generale dell'Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva: "Il prossimo 15 gennaio ci sarà la prima ambulanza dotata di telecamere e, dopo qualche giorno di test, tutti i mezzi di emergenza ne saranno dotati. Mercoledì, poi, presenteremo il sistema per i nosocomi, e mi adopererò subito per verificare come e quando metterlo in connessione con le Centrali di Carabinieri e Polizia".

Secondo Verdoliva: "Non si può parlare di escalation del fenomeno aggressioni, che non è solo napoletano ma presente in Italia. Se ne registravano molte anche in passato. Ora c'è sì un aumento, ma anche una maggiore attenzione nel registrarle. Poi va fatto un distinguo tra quelle messe in atto da chi ha problemi psichici e quelle commesse da parenti e amici di pazienti in Pronto Soccorso. Senza contare episodi di assoluta gravità come quello di un equipaggio del 118 costretto da giovani sotto minaccia a soccorrere un ragazzo non grave".