ITALIA
Il caso di Valentino Saba
Carceri: la corte di Strasburgo condanna l'Italia per inumanità
La sentenza riguarda il caso di Valentino Saba, già denunciato dai radicali, detenuto nel carcere di Sassari. La condanna arriva a pochi giorni da quella per tortura di Dimitri Alberti, finito in carcere con tre costrole rotte

La Corte di Strasburgo continua a condannare l'Italia delle carceri. Questa volta si parla di inumanità. In cella, cioè, non si vive da uomini.
La sentenza di oggi riguarda il caso di Valentino Saba, detenuto nel carcere di Sassari e costretto a subire atti di violenza da parte degli agenti, senza che siano stati adeguatamente puniti. La sua storia la raccontano i radicali, "un trattamento inumano e degradante". Nel caso 12 persone sono state condannate nel 2009 ma "a causa della lentezza dell'iter giudiziario", come sottolineato nel ricorso di Saba alla Corte di Strasburgo, i responsabili di questi trattamenti hanno beneficiato della prescrizione.
Pochi giorni fa, un'altra condanna della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Sul banco degli imputati sempre l'Italia, sempre per violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, che proibisce la tortura e ogni forma di trattamento inumano e degradante. Era il caso di Dimitri Alberti, arrestato neol 2010 in provincia di Verona e arrivato in carcere con tre costole fratturate e lesioni ai testicoli. Risarcito con 19 mila euro, secondo i giudici europei la magistratura non ha avviato una “inchiesta effettiva” per determinare le responsabilità dei carabinieri coinvolti. U
Un anno fa nel mirino di Strasburgo il dramma del sovraffollamento. Una condanna che aveva spinto anche il presidente Napolitano a dire che bisogna "ripensare il sistema delle sanzioni".
La sentenza di oggi riguarda il caso di Valentino Saba, detenuto nel carcere di Sassari e costretto a subire atti di violenza da parte degli agenti, senza che siano stati adeguatamente puniti. La sua storia la raccontano i radicali, "un trattamento inumano e degradante". Nel caso 12 persone sono state condannate nel 2009 ma "a causa della lentezza dell'iter giudiziario", come sottolineato nel ricorso di Saba alla Corte di Strasburgo, i responsabili di questi trattamenti hanno beneficiato della prescrizione.
Pochi giorni fa, un'altra condanna della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Sul banco degli imputati sempre l'Italia, sempre per violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali, che proibisce la tortura e ogni forma di trattamento inumano e degradante. Era il caso di Dimitri Alberti, arrestato neol 2010 in provincia di Verona e arrivato in carcere con tre costole fratturate e lesioni ai testicoli. Risarcito con 19 mila euro, secondo i giudici europei la magistratura non ha avviato una “inchiesta effettiva” per determinare le responsabilità dei carabinieri coinvolti. U
Un anno fa nel mirino di Strasburgo il dramma del sovraffollamento. Una condanna che aveva spinto anche il presidente Napolitano a dire che bisogna "ripensare il sistema delle sanzioni".