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ECONOMIA

Word Economic Outlook

Fmi vede al rialzo la crescita italiana con un +1,5% nel 2018

Il rapporto sull'economia globale del Fondo Monetario Internazionale evidenzia un'economia mondiale in crescita. Anche l'Italia accelera con un tasso di crescita pari a quello del 2017. L'incertezza politica aumenta i rischi per la ripresa 

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di Tiziana Di Giovannandrea
L'economia italiana va meglio del previsto ma l'incertezza politica rischia di rivelarsi un macigno sulla strada della ripresa. In sintesi questo è il sunto della valutazione che esprime il Fondo monetario internazionale nei riguardi del nostro Paese nel World Economic Outlook (WEO), il rapporto sull'economia globale che periodicamente l'Istituto delle Nazioni Unite pubblica. 

Il rapporto è stato redatto in occasione degli 'Spring Meetings' di Washington che si terranno dal 20 al 22 aprile. 

A livello globale fanno paura i dazi e "la rinnovata popolarità delle politiche nazionalistiche", di cui il protezionismo è la principale espressione. Il Fmi ritiene che i conflitti commerciali distolgono 'dai passi costruttivi' che si dovrebbero fare per garantire prospettive di crescita a livello mondiale.

Il Fondo monetario internazionale nel suo Rapporto economico mondiale fissa la crescita del Pil italiano nel 2018 all'1,5% con un tasso di crescita pari a quello del 2017. Nel 2019 si prevede un rialzo dell'1,1% ma nonostante questi dati positivi l'Italia è l'ultimo Paese nell'area euro per la crescita.

Anche Spagna e Grecia cresceranno più dello Stivale nel corso del 2018, rispettivamente del 2% e del 2,8% mentre la media dell'Eurozona si attesta al 2,4%, trascinata dalla Germania con un +2,5%.

Rispetto a Madrid e Atene comunque l'Italia può vantare una disoccupazione inferiore: il tasso dei senza lavoro è previsto in discesa al 10,9% quest'anno e al 10,6% il prossimo.

Comunque ci si trova davanti ad un balzo evidente rispetto alle stime contenute nel World Economic Outlook di ottobre, quando gli economisti dell'Fmi avevano stimato un incremento del prodotto pari all'1,1% a fine 2018 e allo 0,9% nel 2019. Un miglioramento sul 2018 c'è anche rispetto ai dati diffusi a gennaio, quando la crescita per quest'anno era stata fissata all'1,4%. Resta invece in questo caso invariata la previsione 2019.

Sempre fredda sembra destinata a restare l'inflazione: per i prezzi al consumo italiani il Fondo stima un aumento dell'1,1% nella media del 2018 e dell'1,3% nel 2019.

In Italia ciò che preoccupa è l'incertezza politica post elettorale perché "crea rischi nell'implementazione delle riforme" in quanto una situazione politica instabile potrebbe far venire meno il necessario consenso della popolazione ai fini della realizzazione delle riforme economiche.