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POLITICA

Linee guida e protocollo Inail-Iss

Coronavirus, governo e Regioni al lavoro sulle riaperture. Oggi il Cdm

Sul tavolo le ipotesi sulle riaperture, probabilmente differenziate. Polemica sul Mes, Crimi: "Nessuno ha dimostrato che sia senza condizionalità". Patuanelli: "Serve Recovery Fund non altri prestiti"

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Dopo il via libera al dl rilancio, il governo vuole chiudere la partita del decreto per le riaperture che saranno possibili da lunedì 18 maggio.  In Consiglio dei ministri anche il Dpcm che il premier  Giuseppe Conte potrebbe firmare già oggi, contenente le misure, più dettagliate, che definiranno il nuovo corso di graduale uscita dal  lockdown. 

Dopo l'incontro in mattinata tra il governo e i presidenti di regione la riunione del Consiglio dei Ministri. Nell'ordine del giorno si legge: decreto legge su 'Ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19'. E ancora, esame delle leggi regionali, un 'provvedimento a norma dell’articolo 143 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali' per lo 'proposta di scioglimento di un consiglio comunale', infine varie ed eventuali.
Il premier, secondo quanto viene riferito da chi ha partecipato all'incontro tra governo e regioni, ha annunciato che l'asse portante della nuova fase sarà il decreto. E ribadito la volontà di confrontarsi con il Parlamento. Conte è tornato a rivolgere ai governatori l'invito ad una collaborazione istituzionale necessaria per affrontare ogni criticità dell'emergenza.

Sul tavolo le misure sulle riaperture, probabilmente differenziate, alla luce degli ultimi dati (ieri la curva è tornata a salire) relativi all'andamento epidemiologico del Covid. Destinata ad andare in soffitta l'autocertificazione per spostarsi all’interno della propria regione. Semaforo verde anche per incontrare gli amici, mantenendo le distanze di sicurezza e evitando assembramenti. Resta ancora da sciogliere l'incognita centri commerciali. Anche dopo il 18 maggio sarà invece vietato spostarsi tra regioni, se non per motivi di salute, necessità o comprovate esigenze lavorative.

Polemica sul Mes, Crimi: "Nessuno ha dimostrato che sia senza condizionalità"
"Ancora nessuno ha ancora dimostrato che il Mes sia senza condizionalità. Quando lo vedremo nero su bianco, ne riparleremo. Voglio parlare sui documenti, e non sulle promesse. I documenti devono essere approvati definitivamente, dopo vediamo". Lo ha detto il capo politico del Movimento Cinquestelle Vito Crimi intervistato a Circo Massimo su Radio Capital." Il Mes è davvero poco rispetto a una misura massiccia come il recovery fund. Se passa il recovery fund, probabilmente del Mes non avremo bisogno e il dibattito sul Mes è superfluo. E poi se oggi tanti paesi stanno facendo marcia indietro, forse qualche domanda dobbiamo farcela", ha concluso Crimi.

Patuanelli: "Serve Recovery Fund non altri prestiti"
"Quello sul Mes credo che sia un dibattito che sta anche un po' stufando l'opinione pubblica su chi fara' cosa e quando. Credo che l'Europa debba garantire, come stanno facendo i governi, non prestiti ma fondo perduto. Il Recovery Fund e' fondamentale e serve il prima possibile, con una erogazione da 1000 miliardi e deve consentire agli Stati membri di supportare la crescita dei paesi e delle imprese. Credo che sia questo l'unico ragionamento da fare. Ulteriori prestiti credo siano non necessari". Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, ai microfoni di Radio 24 Mattino. "Nel decreto che stiamo per pubblicare in gazzetta c'è un investimento molto forte nel nostro sistema sanitario, che avrà in dote un 120% in più di posti in terapia intensiva, circa 3 miliardi e 250 milioni allocati sulla sanità con una operazione che non si faceva da molti anni - ha aggiunto -. L'importante e che l'Europa si doti di uno strumento a fondo perduto e non soltanto di prestiti. Dopodiché ci sarà, non il governo, ma il parlamento le condizioni migliori per il nostro paese".