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MONDO

Si prolunga la trattativa

Gaza, Hamas: "Altre 24 ore per continuare i negoziati". Si continua a trattare per una nuova tregua

A mezzanotte scade il cessate il fuoco di 5 gioni: timore per la ripresa delle ostilità. L'agenzia palestinese Maan accredita come imminente almeno l'intesa per una proroga della tregua. Abu Mazen vedrà il leader di Hamas in Qatar. Il ministero della Salute palestinese: "Finora oltre 2mila morti"

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Roma
Sarebbe stato raggiunto un accordo per estendere i colloqui del Cairo di ulteriori 24 ore per continuare i negoziati per un cessate il fuoco permanente. Lo scrive Haaretz, citando un alto funzionario di Hamas Izat Arashaq. Anche l'agenzia palestinese Maan accredita come imminente almeno l'intesa per una proroga della tregua (che scade alla mezzanotte di oggi, lunedì 18 agosto, la più lunga finora e già concordata in extremis) e che la maggior parte delle questioni importanti è stata rinviata a ulteriori negoziati. Israele sembra prendere tempo, dal momento che il gabinetto di Sicurezza di Tel Aviv non dovrebbe incontrarsi prima di domani.

Da entrambe le parti si guarda con timore a una eventuale ripresa dei combattimenti, che hanno provocato finora la morte di circa 2mila palestinesi e 67 israeliani.

Colloqui
Le due delegazioni hanno ripreso ieri, domenica 17 agosto, i colloqui indiretti e macinato 15 ore di discussioni in due giorni. Ma resta ancora difficile capire se la trattativa possa portare a quella soluzione "duratura" su cui Il Cairo punta. Mentre il premier israeliano Benyamin Netanyahu avverte che l'esercito con la stella di Davide tornerà a colpire duramente se riprenderà il lancio di razzi dalla Striscia.    

Abu Mazen a Doha per incontrare Meshal
Intanto il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen è volato a Doha per incontrare il grande assente al tavolo negoziale, il leader di Hamas Khaled Meshal. Secondo alcuni osservatori, si tratta di una missione per provare ad ammorbidire la posizione del movimento al potere de facto nella Striscia, e svincolare al contempo la trattativa dal gioco più ampio del confronto regionale tra Egitto, Qatar e Arabia Saudita. Quel che è certo è che la doppia tregua di questi ultimi giorni ha sostanzialmente tenuto, al di là di qualche sporadica e contenuta fiammata di guerra.

Emergenza umanitaria nella Striscia
Una ripresa del conflitto, che ha causato oltre 2mila morti tra i palestinesi secondo fonti di Gaza - quasi 500 i bambini - e 67 sul fronte israeliano (inclusi cinque militari uccisi da fuoco amico, ammette l'esercito), rischia di aggravare l'emergenza umanitaria nella Striscia e infiammare ancor di più il Medio Oriente e il mondo arabo, scosso in queste ore dall'avanzata jihadista in Iraq e Libia.    

In Israele prevale un certo scetticismo, mentre le distanze sui alcuni punti chiave si avvicinano solo a fatica. Da una parte si vorrebbe ottenere il disarmo di Hamas, che appare improbabile, dall'altra la fine totale dell'embargo, altro tema scottante al tavolo della trattativa.

Per rassicurare Israele è scesa in campo anche l'Unione europea, pronta a garantire con proprie forze il controllo del valico di Rafah, che la proposta di mediazione egiziana vorrebbe permanentemente aperto. Su un altro piano, i palestinesi si dicono pronti a 'stralciare' da questa fase negoziale la richiesta di riaprire l'aeroporto e costruire un porto commerciale, ma chiedono in cambio un primo 'sì' israeliano. Che non arriverà senza che dall'altra parte qualche forma di garanzia concreta su un progressivo svuotamento degli arsenali della Striscia.