ECONOMIA
Commercio estero, export in crescita ad aprile
Secondo i nuovi dati Istat continua il trend positivo delle esportazioni italiane rispetto al 2013, con una crescita del +0,4%. In calo l'import dello 0,6%.

Buone notizie dal fronte dell’economia. L’export italiano continua a riprendere forze rispetto all’anno precedente e ad aprile la bilancia commerciale del nostro paese si è fermata su valori decisamente positivi e in aumento. Le vendite eccedono gli acquisti per un valore di 3,5 miliardi di euro: un dato in netto miglioramento rispetto a quello dell’aprile dello scorso anno, quando il saldo si fermava a 2 miliardi di euro, ovvero quasi la metà. E un dato rincuorante anche dopo le contrazioni che il settore aveva subito nei primi mesi dell'anno.
Complessivamente tra gennaio e aprile 2014 le vendite all'estero sono aumentate del 4,6%, mentre l'export ha visto una flessione del 3,3%. Sulla bilancia commerciale continua però a pesare l’acquisto di prodotti energetici: senza queste spese, la nostra bilancia commerciale sarebbe in positivo per oltre 7 miliardi.
Polonia, Repubblica Ceca e Belgio sono i paesi europei che hanno più apprezzato i prodotti italiani nel mese di aprile 2014. Molto forti infatti gli incrementi delle esportazioni dall’Italia verso questi paesi, con aumenti per oltre il 14% in Polonia e Repubblica Ceca e intorno al 9% per il Belgio. Bene anche le vendite con Germania e Spagna, che in entrambi i casi crescono del 5,6%, e le esportazioni verso il Giappone. A trainare l’export italiano sono le vendite verso i mercati UE (+0,9%), con aumenti che toccano quasi tutte le tipologie di prodotti, ad eccezione dei beni strumentali. In forte espansione il settore del Made in Italy, in particolari gli articoli di abbigliamento (+10,6%) e i prodotti in pelle. Bene anche la vendita di macchinari e apparecchi per la produzione industriale (+7,3%).
Scendono invece le importazioni, con una flessione dello 0,6%, particolarmente forte per i prodotti provenienti dalla zona extra UE. In discesa i prodotti intermedi e i beni di consumo durevoli mentre continua ad aumentare l’import di prodotti energetici (+3,4%). In forte calo però l’importazione di petrolio greggio (-27,4%) e di gas naturale (-14,5%): un dato che pesa complessivamente sulla riduzione delle importazioni dai paesi OPEC, dalla Russia e dall’America Latina.
A influenzare in larga parte la crescita tendenziale dell'export, fa sapere l’ISTAT, sono le vendite di autoveicoli verso gli Stati Uniti, di metalli di base e prodotti in metallo verso la Francia e di apparecchi verso Stati Uniti e Polonia: settori di vendita che complessivamente trainano per oltre il 30% l’aumento delle vendite.
Complessivamente tra gennaio e aprile 2014 le vendite all'estero sono aumentate del 4,6%, mentre l'export ha visto una flessione del 3,3%. Sulla bilancia commerciale continua però a pesare l’acquisto di prodotti energetici: senza queste spese, la nostra bilancia commerciale sarebbe in positivo per oltre 7 miliardi.
Polonia, Repubblica Ceca e Belgio sono i paesi europei che hanno più apprezzato i prodotti italiani nel mese di aprile 2014. Molto forti infatti gli incrementi delle esportazioni dall’Italia verso questi paesi, con aumenti per oltre il 14% in Polonia e Repubblica Ceca e intorno al 9% per il Belgio. Bene anche le vendite con Germania e Spagna, che in entrambi i casi crescono del 5,6%, e le esportazioni verso il Giappone. A trainare l’export italiano sono le vendite verso i mercati UE (+0,9%), con aumenti che toccano quasi tutte le tipologie di prodotti, ad eccezione dei beni strumentali. In forte espansione il settore del Made in Italy, in particolari gli articoli di abbigliamento (+10,6%) e i prodotti in pelle. Bene anche la vendita di macchinari e apparecchi per la produzione industriale (+7,3%).
Scendono invece le importazioni, con una flessione dello 0,6%, particolarmente forte per i prodotti provenienti dalla zona extra UE. In discesa i prodotti intermedi e i beni di consumo durevoli mentre continua ad aumentare l’import di prodotti energetici (+3,4%). In forte calo però l’importazione di petrolio greggio (-27,4%) e di gas naturale (-14,5%): un dato che pesa complessivamente sulla riduzione delle importazioni dai paesi OPEC, dalla Russia e dall’America Latina.
A influenzare in larga parte la crescita tendenziale dell'export, fa sapere l’ISTAT, sono le vendite di autoveicoli verso gli Stati Uniti, di metalli di base e prodotti in metallo verso la Francia e di apparecchi verso Stati Uniti e Polonia: settori di vendita che complessivamente trainano per oltre il 30% l’aumento delle vendite.