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POLITICA

Palazzo Madama

Ddl Riforme, ripreso esame in Senato. Chiti: "Non capisco dogma senato non elettivo"

Dopo la pioggia di emendamenti si rischia il il rinvio del voto
     

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È ripreso in aula al Senato l'esame del ddl di riforma costituzionale. Anche oggi prosegue la discussione generale: dopo la pioggia di emendamenti presentati (oltre settemila) che ora dovranno passare al vaglio di ammissibilità, l'inizio delle votazioni però potrebbe slittare, probabilmente a lunedì pomeriggio. Anche perchè da domani pomeriggio e per tutto venerdì Palazzo Madama sarà impegnato con la prima conferenza parlamentare del semestre Ue.

Ieri sera i gruppi e i senatori singolarmente hanno depositato le loro proposte di modifica al testo uscito dalla commissione. Ostruzionismo dalle opposizioni: da Sel sono stati depositati quasi 6mila emendamenti, un altro migliaio dai dissidenti di Fi e Gal. A questi si sono aggiunti i 200 emendamenti del M5S e un centinaio anche della Lega. Il Pd ne ha avanzate 48, come gruppo, quasi 60 sono quelle presentate dai cosiddetti 'dissidenti' capeggiati da Vannino Chiti e Felice Casson. Poi ci sono 14 emendamenti firmati da Ncd e 15 da Fi.

Chiti: "Autostrada della democrazia in senso contrario"
E un'appassionata difesa delle proprie ragioni contrarie alla riforma costituzionale all'esame del Senato è arrivata in aula proprio da Vannino Chiti, che ha confermato, senza "motivo di gioia" il dissenso rispetto al 'suo' Partito democratico. Chiti ha avvertito che si è fissato come un "dogma" il senato non elettivo, che "si è eretici in democrazia se si dice che i cittadini sono sovrani" e che perciò eleggono i propri rappresentanti. Fra i passaggi del suo intervento, il presidente della commissione Politiche Ue capofila del dissenso interno e autore di un ddl alternativo, si è domandato se per il futuro della nuova Europa sia possibile immaginare come importante il voto in generale del popolo del Vecchio Continente e meno importante quello "dei popoli nazionali".

L'avvertimento di Chiti è che "stiamo imboccando in senso contrario l'autostrada della democrazia". Dopo aver apprezzato che dal relatore Roberto Calderoli sia venuta un'apertura alla necessità che i temi eticamente sensibili siano materia bicamerale, a differenza di quanto ritengono molti colleghi del suo stessopartito, Chiti ha concluso con una citazione di Juergen Habermas: "La legittimità di una Carta costituzionale ha come presupposto la partecipazione politica dei cittadini' e la capacità di risolvere i conflitti non solo a colpi di maggioranza ma nell'ambito di "un processo di argomentazione sensibile alla ricerca della verità". In questo senso ha auspicato, alla fine dell'intervento segnato da diversi applausi dell'aula, che la discussione e il confronto sulla riforma proseguano su binari costruttivi.