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FIFA 2014

Confermata la formazione dell'esordio: fuori solo Hulk

Il Brasile è condannato al bel gioco: con il Messico vincere non basta

I padroni di casa tornano in campo stasera alle 21. Una vittoria potrebbe regalare ai verdeoro la qualificazione agli Ottavi. Dopo la prestazione in chiaroscuro con la Croazia, i tifosi si aspettano un successo pieno e senza ombre. I messicani sperano di ripetere la vittoria della finale olimpica di Londra 2012

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Felipe Scolari e Neymar (Ansa)
Fortaleza (Brasile)
All’esordio ha vinto, ora deve anche convincere. Il Brasile torna in campo stasera alle 21 contro il Messico e ha l’obbligo di scacciare i cattivi pensieri nati durante il match con la Croazia. Neymar e compagni inseguono un successo pieno, che li lanci verso gli Ottavi senza ombre.

Formazione confermata 
A Fortaleza Felipe Scolari sembra intenzionato a riproporre la stessa formazione che ha vinto 3-1 contro i croati. L’unica sostituzione dovrebbe riguardare Hulk, che è acciaccato e che ieri non si è allenato. Al suo posto dovrebbe scendere in campo Ramires.

Qualificazione in vista 
Con una vittoria, se Croazia e Camerun dovessero pareggiare, il Brasile potrebbe centrare  con un turno di anticipo anche la qualificazione matematica alla fase a eliminazione diretta. Sarebbe un risultato prezioso e l’imperativo è ottenerlo giocando bene. Le incertezze dell’esordio, con la partita indirizzata in favore dei verdeoro da un rigore generoso, non sono piaciute alla critica.
 
L'incubo dell'Olimpiade 2012
Quello che tutti i tifosi brasiliani si augurano è di non rivivere l'incubo di Londra 2012. Nella finale olimpica una doppietta di Oribe Peralta mise ko i verdeoro, sconfitti per 2-1. L'attaccante messicano sarà in campo anche stasera e ancora una volta si troverà davanti Thiago Silva.

Messico senza pensieri
I padroni di casa affronteranno un Messico che ha un conto aperto con gli arbitri del Mondiale. All’esordio ha battuto il Camerun, ma ha dovuto segnare tre gol per vedersene convalidato uno. A Fortaleza scenderà in campo sapendo che nessuno gli chiede di vincere e che una sconfitta non sarebbe disastrosa in ottica qualificazione. La condizione psicologica ideale per provare a fare uno sgambetto ai grandi favoriti.