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MONDO

Assad: "I raid dell'occidente uniranno la Siria"

Siria, la denuncia di Londra: "Damasco e Mosca bloccano l'accesso degli ispettori OPAC a Duma"

 Gli Usa annunciano: "Pronti a varare nuove sanzioni contro Mosca". E si aspettano maggiore collaborazione da parte delgi alleati. 

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A 48 ore dai raid sulla Siria resta rovente il clima diplomatico. Gli ispettori dell'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) non avrebbero ancora potuto raggiungere Duma, dove sarebbe avvenuto il presunto attacco chimico il 7 aprile scorso, "perche' sono stati bloccati dalla Siria e dalla Russia". Lo ha denunciato la rappresentanza britannica all'Opac.

Secondo quanto riporta Al Jazira, invece, per la Russia e' il supporto tecnico dell'Onu a non permettere agli ispettori di raggiungere l'area della Ghouta orientale.

Mosca respinge le accuse
Mosca continua però a respingere ogni accusa: l'arsenale chimico siriano " è stato distrutto a tempo debito sotto il controllo delle organizzazioni e delle nazioni impegnate sul terreno in Siria", ha assicurato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, ribattendo che le sanzioni "sono scollegate dalla realta'".

Assad: campagna di bugie
Da parte sua il presidente siriano Bashar Al-Assad, che ha ricevuto la visita di un gruppo di parlamentari russi, ha denunciato la "campagna di bugie" degli Usa contro il suo Paese davanti al Consiglio di sicurezza dell'Onu. Il presidente russo Vladimir Putin, dopo un colloquio telefonico con il collega iraniano Hassan Rohani, ha avvertito che interventi militari come quelli fatte da Stati Uniti, Francia e Siria, condurranno al "caos" nelle relazioni internazionali.    

Mogherini: necessario rilanciare processo a guida Onu 
Sulla Siria "è necessaria una spinta per rilanciare il processo politico a guida Onu". Lo ha detto l'Alto rappresentante Federica Mogherini al suo arrivo al Consiglio affari esteri in Lussemburgo. Con i ministri dei 28 Stati dell'Ue, ha sottolineato, "reitereremo la nostra posizione comune dei giorni scorsi", in cui è stata espressa una forte condanna per l'uso di armi chimiche. Tra i principali punti in agenda nella discussione, anche Russia e Iran. Riguardo Teheran,ha sottolineato Mogherini "ribadiremo un forte e inequivocabile sostegno a una piena implementazione dell'accordo sul nucleare da parte di tutti".

Nuove sanzioni europee contro Mosca
"Nel luglio 2017 e nel marzo 2018, l'Ue ha imposto misure restrittive aggiuntive a funzionari di alto rango e scienziati siriani per il loro ruolo nello sviluppo e uso di armi chimiche, ed è pronta a valutare di imporre ulteriori sanzioni". È quanto si legge nelle conclusioni del Consiglio Affari esteri, a proposito della Siria e dell'uso di armi chimiche. "L'Ue chiede al Consiglio di sicurezza Onu di ripristinare un meccanismo di attribuzione indipendente per garantire che gli autori di attacchi chimici siano portati davanti alla giustizia. A questo proposito, l'Ue lamenta il veto russo nel novembre 2017 al rinnovo del mandato del Jim", il Joint Investigative Mechanism costituito da Opac e Onu per identificare i responsabili degli attacchi chimici, prosegue il documento.

Allo studio anche nuove sanzioni USA
Washington intanto prepara nuove sanzioni contro Mosca, questa volta legate al sostegno del governo russo al dittatore siriano Bashar Assad. Intanto il giorno dopo le bombe, gli Stati Uniti, la Francia e la Gran Bretagna rilanciano la diplomazia, presentando ai 12 partner in Consiglio di Sicurezza dell'Onu un nuovo progetto di risoluzione che dovrebbe essere discusso a partire da domani.   Ma oggi saranno varate anche le nuove sanzioni di Washington contro Mosca, ha annunciato Haley, spiegando che le misure colpiranno direttamente società russe che hanno aiutato Damasco a realizzare e a dispiegare armi chimiche.

Trump smentisce Macron
Il presidente americano Donald Trump in Siria si aspetta che i partner regionali e gli alleati degli Stati Uniti "si assumano una maggiore responsabilità sia militare che finanziaria, per mettere in sicurezza la regione". Lo ha detto in una dichiarazione la portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders.       

La portavoce della Casa Bianca non cita mai Macron, ma appare chiaro che la dichiarazione diffusa alla stampa in serata nasconde una certa irritazione di Trump verso le parole del presidente francese.    "La missione Usa in Siria non è cambiata - afferma Sarah Sanders - e il presidente è stato chiaro che vuole un ritorno a casa delle truppe Usa il più presto possibile". La portavoce Sanders aggiunge che gli Stati Uniti "sono determinati ad annientare l'Isis e a creare le condizioni per impedire un suo ritorno".   

Macron in una intervista in diretta al canale francese BFM TV aveva detto: "Dieci giorni fa il presidente Trump ha detto che gli Stati Uniti intendevano disimpegnarsi dalla Siria. Noi l'abbiamo convinto che era necessario rimanere a lungo. E l'abbiamo anche convinto che bisognava limitare gli attacchi con armi chimiche, mentre c'era un'escalation tramite una serie di tweet che non vi saranno sfuggiti...".   

Trump alla fine di marzo in un comizio in Ohio a proposito della Siria aveva detto: "Usciremo molto presto da lì. Lasciamo che siano altri ad occuparsene ora. In Siria ci sono circa duemila soldati americani.