MONDO
La polizia locale offre una taglia per chi ha informazioni
Nigeria, ancora attacchi di Boko Haram: 300 morti e nuovi sequestri di ragazze
Nello stato del Borno nuovo attacco dei miliziani islamici, tra le vittime soprattutto civili. Rapite altre ragazze e Obama promette invio di una task force di specialisti; una mobilitazione internazionale, team di esperti anche da Gran Bretagna e Francia. Intanto in rete Malala lancia #BringBackOurGirls, una campagna per liberare le ragazze "sono come mie sorelle"

Non si ferma la violenza in Nigeria. Sono almento trecento le vittime di un nuovo attacco dei miliziani islamici di Boko Haram a Gamboru Ngala, un piccolo paese nello stato del Borno. I fondamentalisti, decine di uomini, racconta un politico locale, il senatore Ahmed Zannah, hanno attaccato uffici pubblici, il commissariato di polizia, ma anche negozi ed il mercato all'aperto. Tra le vittime sopratutto civili. Un ennesimo massacro che, se la cifra fosse confermata, porta il totale delle vittime di Boko Haram da gennaio ad oggi ad oltre 1.500.
Lo stato del Borno è la roccaforte dei fondamentalisti, è qui che sono state rapite prima oltre 200 giovani liceali, poi altre 11 ragazze. Giovani che potrebbero essere vendute per pochi dollari come schiave o spose.
Obama invia una task force di esperti
Il presidente americano Barack Obama ha definto i rapimenti un abominio "oltraggioso e straziante" ed ha disposto l'invio di agenti dell'Fbi e uomini delle forze speciali nel Paese rispondendo all'appello del presidente nigeriano Goodluck Jonathan. Gli Usa "faranno tutto quanto è in loro potere" per portare a casa le giovani. Il presidente Obama ha sottolineato che Boko Haram "è una delle peggiori organizzazioni terroriste che uccide persone in modo spietato"; un problema da affrontare, dice, quando l'emergenza sarà finita.
Anche Gran Bretagna e Francia si mobilitano
Il Regno Unito invierà in Nigeria uomini delle forze speciali e una squadra di esperti come contributo negli sforzi per la ricerca e la liberazione delle liceali rapite. Sostegno anche dalla Francia che invierà un team speciale nel paese.
#BringBackOurGirls, la campagna di Malala
Malala Yousafzai, la ragazza pachistana sopravvissuta ad un attacco dei talebani, ha lanciato su twitter una campaga per liberare le ragazza sequestrate dai fondamentalisti. Una campagna che ha fatto il giro del mondo, ha aderito anche la First Lady Michelle Obama che su twitter ha postato una sua foto mentre sostiene un cartello con l'hastag di solidarietà #BringBackOurGirls e ha scritto "Le nostre preghiere sono con le ragazze nigeriane sparite e con le loro famiglie. E' tempo di riportare le nostre ragazze a casa".
Sono come mie sorelle ha detto Malala in un'intervista alla Cnn in cui ha condannato e definito "agghiaccianti" le azioni di Boko Haram. "Stanno facendo un pessimo uso del nome dell'islam perchè hanno dimenticato che la parola islam significa pace. Quando ho saputo delle ragazze rapite in Nigeria mi sono sentita molto triste e ho pensato che le mie sorelle erano in prigione e io dovevo parlare per loro''
Polizia nigeriana offre una taglia
50 milioni di naira (pari a circa 300 mila dollari) per chi darà informazioni che portino al ritrovamento delle giovani sequestrate all'interno di una scuola secondaria a Chibok. È la taglia offerta dalla polizia nigeriana
Rapimenti di 11 ragazze
Undici ragazze sono state rapite in Nigeria. Potrebbero essere vendute per pochi dollari come schiave o costrette a matrimoni forzati. Il rapimento è avvenuto nello stesso villaggio dello stato del Borno dove sono state sequestrate le liceali "Temiamo che tornino, che prendano altre nostre figlie, non sapremo come fermarli" è il grido di paura degli abitanti. La nuova incursione sembrerebbe aver avuto come unico obiettivo proprio la cattura di altre ragazze: stando al racconto di numerosi testimoni oculari, contrariamente al solito gli aggressori non hanno infatti neppure provato a sparare agli abitanti.
Il sequestro delle liceali
Con un video il gruppo fondamentalista islamico ha rivendicato il sequestro delle 276 studentesse, avvenuto il 14 aprile scorso in una scuola a Chibok, sempre nello stato del Borno. "Ho rapito le vostre figlie, le venderò al mercato in nome di Allah", ha affermato il leader del gruppo terroristico, Abubakar Shekau. Vendute in cambio di 12 dollari l'una. Circolano indiscrezioni secondo le quali le ragazze sarebbero state già state trasferite in Camerun o in Ciad, anche se le autorità dei due Paesi smentiscono.
La condanna dell'Onu
L'Alto Commissariato per i diritti umani dell'Onu punta il dito contro gli autori dei sequestri delle ragazzine parlando di "ferma condanna", mettendo in guardia gli autori dei rapimenti, alla luce del video in cui Boko Haram annuncia la loro "vendita": "La schiavitù non solo è assolutamente vietata dal diritto internazionale", ma è anche un crimine "contro l'umanità".
Lo stato del Borno è la roccaforte dei fondamentalisti, è qui che sono state rapite prima oltre 200 giovani liceali, poi altre 11 ragazze. Giovani che potrebbero essere vendute per pochi dollari come schiave o spose.
Obama invia una task force di esperti
Il presidente americano Barack Obama ha definto i rapimenti un abominio "oltraggioso e straziante" ed ha disposto l'invio di agenti dell'Fbi e uomini delle forze speciali nel Paese rispondendo all'appello del presidente nigeriano Goodluck Jonathan. Gli Usa "faranno tutto quanto è in loro potere" per portare a casa le giovani. Il presidente Obama ha sottolineato che Boko Haram "è una delle peggiori organizzazioni terroriste che uccide persone in modo spietato"; un problema da affrontare, dice, quando l'emergenza sarà finita.
Anche Gran Bretagna e Francia si mobilitano
Il Regno Unito invierà in Nigeria uomini delle forze speciali e una squadra di esperti come contributo negli sforzi per la ricerca e la liberazione delle liceali rapite. Sostegno anche dalla Francia che invierà un team speciale nel paese.
#BringBackOurGirls, la campagna di Malala
Malala Yousafzai, la ragazza pachistana sopravvissuta ad un attacco dei talebani, ha lanciato su twitter una campaga per liberare le ragazza sequestrate dai fondamentalisti. Una campagna che ha fatto il giro del mondo, ha aderito anche la First Lady Michelle Obama che su twitter ha postato una sua foto mentre sostiene un cartello con l'hastag di solidarietà #BringBackOurGirls e ha scritto "Le nostre preghiere sono con le ragazze nigeriane sparite e con le loro famiglie. E' tempo di riportare le nostre ragazze a casa".
Sono come mie sorelle ha detto Malala in un'intervista alla Cnn in cui ha condannato e definito "agghiaccianti" le azioni di Boko Haram. "Stanno facendo un pessimo uso del nome dell'islam perchè hanno dimenticato che la parola islam significa pace. Quando ho saputo delle ragazze rapite in Nigeria mi sono sentita molto triste e ho pensato che le mie sorelle erano in prigione e io dovevo parlare per loro''
Polizia nigeriana offre una taglia
50 milioni di naira (pari a circa 300 mila dollari) per chi darà informazioni che portino al ritrovamento delle giovani sequestrate all'interno di una scuola secondaria a Chibok. È la taglia offerta dalla polizia nigeriana
Rapimenti di 11 ragazze
Undici ragazze sono state rapite in Nigeria. Potrebbero essere vendute per pochi dollari come schiave o costrette a matrimoni forzati. Il rapimento è avvenuto nello stesso villaggio dello stato del Borno dove sono state sequestrate le liceali "Temiamo che tornino, che prendano altre nostre figlie, non sapremo come fermarli" è il grido di paura degli abitanti. La nuova incursione sembrerebbe aver avuto come unico obiettivo proprio la cattura di altre ragazze: stando al racconto di numerosi testimoni oculari, contrariamente al solito gli aggressori non hanno infatti neppure provato a sparare agli abitanti.
Il sequestro delle liceali
Con un video il gruppo fondamentalista islamico ha rivendicato il sequestro delle 276 studentesse, avvenuto il 14 aprile scorso in una scuola a Chibok, sempre nello stato del Borno. "Ho rapito le vostre figlie, le venderò al mercato in nome di Allah", ha affermato il leader del gruppo terroristico, Abubakar Shekau. Vendute in cambio di 12 dollari l'una. Circolano indiscrezioni secondo le quali le ragazze sarebbero state già state trasferite in Camerun o in Ciad, anche se le autorità dei due Paesi smentiscono.
La condanna dell'Onu
L'Alto Commissariato per i diritti umani dell'Onu punta il dito contro gli autori dei sequestri delle ragazzine parlando di "ferma condanna", mettendo in guardia gli autori dei rapimenti, alla luce del video in cui Boko Haram annuncia la loro "vendita": "La schiavitù non solo è assolutamente vietata dal diritto internazionale", ma è anche un crimine "contro l'umanità".