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SALUTE

Federfarma soddisfatta

Ddl Concorrenza. 'No' della Camera ai farmaci di fascia C nelle parafarmacie

L'Aula di Montecitorio ha respinto un emendamento di Scelta Civica al testo che apriva alla liberalizzazione dei farmaci con ricetta, ma non a carico del servizio Sanitario Nazionale, e che ne consentiva la vendita anche nelle parafarmacie e nei corner dei supermercati. Federazione nazionale Parafarmacie italiane: "Governo schiacciato su lobby farmacisti titolari". M5S: "Scelta assurda ma perfettamente motivata"

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Roma
No alla vendita fuori dalle farmacie dei farmaci di fascia C, ossia quei farmaci con obbligo di ricetta, utili per curare patologie di lieve entità, ma non concessi dal servizio sanitario nazionale e quindi a carico del cittadino. La Camera ha infatti respinto un emendamento al ddl Concorrenza (articolo 32) di Scelta Civica che apriva alla liberalizzazione di questi farmaci consentendone la vendita anche nelle parafarmacie e nei corner dei supermercati.

Una battaglia persa per la grande distribuzione e per i proprietari di parafarmacie che ancora questa mattina esortavano a "votare nell'interesse del Paese", auspicando che "il Parlamento si sintonizzi con la pancia del Paese e con la speranza di quegli italiani che si aspettano una inversione di rotta: a conti fatti sono di più i farmacisti laureati che cercano lavoro che i farmacisti proprietari di farmacie".

La Camera ha, quindi, sposato la linea del Governo: solo pochi giorni fa il ministro Lorenzin ha infatti ribadito la sua contrarietà alla vendita dei farmaci in fascia C fuori dal circuito delle farmacie. Una decisione "assurda ma perfettamente motivabile", secondo il Movimento 5 Stelle, che accusa "le pressioni e connivenze tra la potente lobby del farmaco e il Governo". Inoltre, sottolinea, "il Governo piazza il colpo di grazia al comparto concedendo a un competitor potente come le società di capitali la possibilità di acquistare farmacie". "La conseguenza - avverte M5S sarà un mercato dal regime concorrenziale totalmente squilibrato e a rischio di cannibalizzazione. Questa sera c'e' chi brindera' a un'operazione che fa solo il bene di alcuni, ma non dei farmacisti nel loro complesso e dei cittadini".

E mentre Federfarma esprime apprezzamento per l'esito dell'esame dell'articolo 32 del disegno di legge concorrenza da parte dell'Aula della Camera, il presidente della Federazione Nazionale Parafarmacie italiane Davide Gullottta si dice sconcertato "da come questo governo e il Pd siano schiacciati sulle posizioni della lobby dei farmacisti titolari. Sostenere l'ingresso nella proprietà delle farmacie di chi non è farmacista e non è incardinato in nessun codice deontologico - dice  - significa umiliare e negare la professione alla maggioranza dei farmacisti laureati. Una bruttissima pagina per il Pd e per tutti i laureati di questo paese".