ITALIA
Salute
Crisi: sempre più italiani si curano negli ambulatori di onlus e ong
L'ultima struttura aperta e' l'ambulatorio di Emergency nel quartiere napoletano di Ponticelli. Ma in prima linea ci sono anche Medici senza frontiere, Opera San Francesco e Intersos

Sempre meno italiani hanno accesso alle cure. Lo dicono i dati dell'ultima indagine condotta dal Censis per Unipol: la spesa sanitaria privata nell'ultimo anno è calata del 5,7 per cento. Molti italiani che pagavano di tasca propria le visite specialistiche ora ci rinunciano e si rivolgono per l'assistenza sanitaria alle strutture gestite da associazioni e ong.
Non si tratta però solo dei 6 milioni di italiani che l'Istat definisce "poveri assoluti", ma anche di quelli che semplicemente perdono il lavoro e non hanno risparmi. Per loro da un giorno all'altro i trattamenti dentistici, le visite dallo psicologo o la fisioterapia diventano proibitivi.
Le associazioni di volontariato e le organizzazioni non governative, da Emergency a Medici senza frontiere, da Intersos a Opera San Francesco, hanno messo in campo iniziative per tamponare l'emergenza mettendo a disposizione visite, anche specialistiche completamente gratuite. Le ong cercano però anche di stimolare Asl ed enti locali a farsi carico del problema.
La struttura più recente è appena stata inaugurata a Napoli, nel quartiere Ponticelli nei pressi del parco comunale fratelli De Filippo, dove è attivo un nuovo ambulatorio di Emergency, che l'ha ristrutturato ed equipaggiato anche grazie al contributo della Tavola Valdese e ai fondi raccolti con la campagna SMS solidale "La salute è un diritto di tutti".
Medici senza frontiere, invece, ha avviato a Milano il suo progetto di assistenza medica ai senza dimora in collaborazione con Fondazione Progetto Arca. L'intervento si rivolge a chi viene dimesso dall'ospedale ma è ancora esposto a ricadute o peggioramenti, molto più probabili se si vive in strada. Offre 20 posti letto con cure garantite 24 ore al giorno.
Sempre a Milano è attivo da 17 anni il poliambulatorio dell'onlus Opera San Francesco creata dai frati Cappuccini, che tra 1996 e 2013 ha visto crescere la domanda di quasi dieci volte. Qui gli stranieri sono ancora predominanti, ma il bisogno dei residenti è aumentato e oggi a richiedere i servizi sono per il 20-25% cittadini italiani. Il poliambulatorio conta su 178 medici di base e specialisti (dal ginecologo all'oculista) che lavorano come volontari più quasi 50 persone che gestiscono il servizio farmacia. L'attività vive grazie alle donazioni e ai medicinali messi a disposizione da privati e Banco farmaceutico.
A fine giugno, infine, è partito il progetto Mesoghios di Intersos, che ha aperto a Crotone un primo poliambulatorio rivolto a migranti, richiedenti asilo e italiani che vivono in condizioni di marginalità. Obiettivo, anche qui, "supportare e integrare" il sistema sanitario pubblico e "incidere positivamente" sulle politiche pubbliche stesse. L'intervento è infatti frutto di un protocollo di intesa con l'azienda sanitaria provinciale, la cooperativa Agorà Kroton, Kroton Community, Baobab onlus, la Lega italiana per la lotta contro i tumori e l'Auser.
Non si tratta però solo dei 6 milioni di italiani che l'Istat definisce "poveri assoluti", ma anche di quelli che semplicemente perdono il lavoro e non hanno risparmi. Per loro da un giorno all'altro i trattamenti dentistici, le visite dallo psicologo o la fisioterapia diventano proibitivi.
Le associazioni di volontariato e le organizzazioni non governative, da Emergency a Medici senza frontiere, da Intersos a Opera San Francesco, hanno messo in campo iniziative per tamponare l'emergenza mettendo a disposizione visite, anche specialistiche completamente gratuite. Le ong cercano però anche di stimolare Asl ed enti locali a farsi carico del problema.
La struttura più recente è appena stata inaugurata a Napoli, nel quartiere Ponticelli nei pressi del parco comunale fratelli De Filippo, dove è attivo un nuovo ambulatorio di Emergency, che l'ha ristrutturato ed equipaggiato anche grazie al contributo della Tavola Valdese e ai fondi raccolti con la campagna SMS solidale "La salute è un diritto di tutti".
Medici senza frontiere, invece, ha avviato a Milano il suo progetto di assistenza medica ai senza dimora in collaborazione con Fondazione Progetto Arca. L'intervento si rivolge a chi viene dimesso dall'ospedale ma è ancora esposto a ricadute o peggioramenti, molto più probabili se si vive in strada. Offre 20 posti letto con cure garantite 24 ore al giorno.
Sempre a Milano è attivo da 17 anni il poliambulatorio dell'onlus Opera San Francesco creata dai frati Cappuccini, che tra 1996 e 2013 ha visto crescere la domanda di quasi dieci volte. Qui gli stranieri sono ancora predominanti, ma il bisogno dei residenti è aumentato e oggi a richiedere i servizi sono per il 20-25% cittadini italiani. Il poliambulatorio conta su 178 medici di base e specialisti (dal ginecologo all'oculista) che lavorano come volontari più quasi 50 persone che gestiscono il servizio farmacia. L'attività vive grazie alle donazioni e ai medicinali messi a disposizione da privati e Banco farmaceutico.
A fine giugno, infine, è partito il progetto Mesoghios di Intersos, che ha aperto a Crotone un primo poliambulatorio rivolto a migranti, richiedenti asilo e italiani che vivono in condizioni di marginalità. Obiettivo, anche qui, "supportare e integrare" il sistema sanitario pubblico e "incidere positivamente" sulle politiche pubbliche stesse. L'intervento è infatti frutto di un protocollo di intesa con l'azienda sanitaria provinciale, la cooperativa Agorà Kroton, Kroton Community, Baobab onlus, la Lega italiana per la lotta contro i tumori e l'Auser.