Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/ContentItem-03fbcca1-2d56-4da8-83e4-9e59d615beb9.html | rainews/live/ | true
ITALIA

Indagate 18 persone

Regionali in Calabria. Scoperta raccolta firme irregolari, ai domiciliari il sindaco di Trebisacce

L'inchiesta della Guardia di Finanza è partita dai controlli sul  contratto di concessione, di progettazione, costruzione e gestione dell'autostazione di Trebisacce

Condividi
La raccolta delle firme irregolari serviva per sostenere la lista “Io sto in Calabria', dove era candidato alle elezioni del 2020 Francesco Mundo, sindaco di Trebisacce, in Calabria. Ora è agli arresti domiciliari in esecuzione di un'ordinanza del gip nell'ambito di un'inchiesta coordinata dalla Procura di Castrovillari nella quale sono indagate complessivamente 18 persone. Mundo è accusato di irregolarità nella raccolta delle firme per la presentazione della lista 'Io resto in Calabria', nella quale era candidato al Consiglio regionale  in occasione delle elezioni del 2020. Nell’operazione "Mayor"sono stati sospesi due dipendenti del comune  dall'esercizio del pubblico ufficio per tre e sei mesi.
 
Le accuse
Gli indagati - raggiunti da avviso di garanzia - sono accusati, a vario titolo, di peculato, concussione, truffa ai danno dell'Ente locale, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e formazione e/o uso di schede e atti falsi disciplinati dal Testo Unico delle Leggi per la Composizione e la Elezione degli Organi delle Amministrazioni Comunali, destinati alle operazioni elettorali. 

L’inchiesta
Tutto parte dai controlli della Guardia di Finanza sulla procedura di gara in "Project Financing", per aggiudicarsi il contratto di concessione, progettazione, costruzione e gestione dell'autostazione di Trebisacce. Proprio da qui sono emerse le irregolarità nella raccolta delle sottoscrizioni necessarie a raggiungere il quorum per la presentazione della lista circoscrizionale "Io resto in Calabria", Circoscrizione Nord, a sostegno di Pippo Callipo Presidente, in occasione delle regionali del 28 gennaio 2020.

In particolare, Mundo si sarebbe adoperato per reperire un maggior numero possibile di sottoscrizioni, raccogliendo, senza la presenza del pubblico ufficiale autenticante, oltre 200 sottoscrizioni di elettori, alcuni assolutamente inconsapevoli e impiegando solo in un secondo momento un dipendente dell'Ufficio elettorale del Comune per avere una falsa autenticazione. Questo avrebbe consentito di raggiungere il quorum necessario. Il sindaco, dopo le elezioni, nelle quale è risultato primo non eletto, secondo l'accusa ha individuato soggetti compiacenti - tutti indagati - per la sottoscrizione di dichiarazioni sostitutive di atto notorio, nelle quali avrebbero attestato falsamente di aver assistito allo scrutinio e di avere riscontrato irregolarità in alcune sezioni di Paola ed Amantea. Dichiarazioni poi allegate al ricorso, dichiarate poi inammissibili, che il Sindaco ha presentato al Tar Calabria per ottenere, illegittimamente, il riconteggio dei voti. Per predisporre l'istruttoria e per altre esigenze personali, Mundo avrebbe anche utilizzato più volte l'auto del Comune.

Minacce per lavori sul fiume Pagliara
Nel corso delle indagini, sono emersi anche indizi nei confronti di Mundo che rischierebbe l’accusa di concussione. Durante il suo mandato da sindaco avrebbe favorito un privato, che occupava abusivamente una porzione demaniale del Torrente Pagliara di Trebisacce, abusando della sua qualità, avrebbe costretto il direttore dei lavori relativi a regolare il torrente e rinforzare gli argini, a deviare il tracciato rispetto a quello previsto, minacciandolo, fra l'altro, che, se non lo avesse fatto, avrebbe bloccato con ordinanza i lavori. Al riguardo sono in corso di esecuzione 26 provvedimenti di sequestro da parte dei Carabinieri Forestale del Nipaaf, con i militari Forestali di molti comuni della zona per debellare il fenomeno delle occupazioni abusive sui terreni demaniali del torrente Pagliara.