MONDO
"Non sono né terroristi né pirati"
Marò. Bonino: "Violati i diritti umani, indaghi l'Onu"
Il ministro degli esteri Emma Bonino ha annunciato, davanti alle commissioni esteri-difesa di Camera e Senato, di aver avviato un contatto con l'Onu per violazione dei diritti umani sul caso dei marò, e Navi Pillay si è riservata di valutare la situazione

Il governo italiano ha "avviato un contatto" con l'Alto commissariato per i Diritti umani dell'Onu "per violazione dei diritti umani per quanto riguarda la mancanza di un capo di imputazione per i marò da parte dell'India dopo due anni, accompagnata da una restrizione della libertà". Lo annuncia il ministro degli Esteri Emma Bonino davanti alle Commissioni Esteri-Difesa di Camera e Senato, presso la Sala del Mappamondo, in un’audizione sui marò. "L'Alto commissario per i Diritti umani, Navi Pillay, si è riservata di valutare" il caso marò, ha aggiunto la Bonino.
Obiettivo Bonino: "ritorno in dignità dei nostri marò"
"Tutte le opzioni sono aperte, sia quelle diplomatiche e politiche sia la valutazione giuridica: l'obiettivo è il ritorno in dignità dei nostri marò". "I nostri marò non sono né terroristi né pirati: svolgevano un incarico a nome del governo italiano". Lo ha ribadito il ministro parlando della vicenda dei due Fucilieri di Marina trattenuti in India con l'accusa di aver ucciso due pescatori.
Il problema dell'antipirateria
"L'utilizzo della legge antiterrorismo" nel giudicare i due fucilieri italiani ancora detenuti in India "mette in discussione lo stesso impianto della lotta alla pirateria. E' in discussione un'intera politica, avviata negli ultimi anni" ha ribadito il ministro degli Esteri. L'alto commissario "Ashton ha chiarito agli altri stati membri che l'utilizzo della legge antipirateria nei confronti dei marò da parte dell'India mette in discussione l'intero impianto dello sforzo antipirateria da parte dei 28 PAesi dell'Ue e non solo di loro".
Dai 28 abbiamo avuto reazioni positive ai nostri sforzi - ha aggiunto Bonino - e questo mette in discussione la partecipazione all'intero sforzo antipirateria sulla base delle
decisioni dell'Onu e dell'Ue".
La novità più importante nel caso dei due marò italiani è "l'acquisizione di una solida alleanza internazionale", mentre fino a poco tempo fa la comunità internazionale riteneva che si trattasse di "un fatto bilaterale" tra Italia e India.
“Il ritorno dall'India del ministro della Difesa, Mario Mauro e dell'inviato speciale per il caso marò, Staffan De Mistura, "dovrà consentire una valutazione collettiva del governo" nell'ambito "della struttura che si occupa del caso che fa capo direttamente al premier, composta dai ministri competenti", Esteri, Difesa e Giustizia. Lo ha detto la titolare della Farnesina spiegando che quella è la sede per prendere "delle decisioni e vagliare le varie opzioni sul tappeto".
Infine, ha concluso il ministro, l'Italia ha aperto un dialogo in ambito Nato e Onu, "sempre considerando che avere solidarietà 'solide', e non solo a parole, non è scontato".
Obiettivo Bonino: "ritorno in dignità dei nostri marò"
"Tutte le opzioni sono aperte, sia quelle diplomatiche e politiche sia la valutazione giuridica: l'obiettivo è il ritorno in dignità dei nostri marò". "I nostri marò non sono né terroristi né pirati: svolgevano un incarico a nome del governo italiano". Lo ha ribadito il ministro parlando della vicenda dei due Fucilieri di Marina trattenuti in India con l'accusa di aver ucciso due pescatori.
Il problema dell'antipirateria
"L'utilizzo della legge antiterrorismo" nel giudicare i due fucilieri italiani ancora detenuti in India "mette in discussione lo stesso impianto della lotta alla pirateria. E' in discussione un'intera politica, avviata negli ultimi anni" ha ribadito il ministro degli Esteri. L'alto commissario "Ashton ha chiarito agli altri stati membri che l'utilizzo della legge antipirateria nei confronti dei marò da parte dell'India mette in discussione l'intero impianto dello sforzo antipirateria da parte dei 28 PAesi dell'Ue e non solo di loro".
Dai 28 abbiamo avuto reazioni positive ai nostri sforzi - ha aggiunto Bonino - e questo mette in discussione la partecipazione all'intero sforzo antipirateria sulla base delle
decisioni dell'Onu e dell'Ue".
La novità più importante nel caso dei due marò italiani è "l'acquisizione di una solida alleanza internazionale", mentre fino a poco tempo fa la comunità internazionale riteneva che si trattasse di "un fatto bilaterale" tra Italia e India.
“Il ritorno dall'India del ministro della Difesa, Mario Mauro e dell'inviato speciale per il caso marò, Staffan De Mistura, "dovrà consentire una valutazione collettiva del governo" nell'ambito "della struttura che si occupa del caso che fa capo direttamente al premier, composta dai ministri competenti", Esteri, Difesa e Giustizia. Lo ha detto la titolare della Farnesina spiegando che quella è la sede per prendere "delle decisioni e vagliare le varie opzioni sul tappeto".
Infine, ha concluso il ministro, l'Italia ha aperto un dialogo in ambito Nato e Onu, "sempre considerando che avere solidarietà 'solide', e non solo a parole, non è scontato".