MONDO
VKontakte conta 100 milioni di iscritti
Il fondatore del Facebook russo non collabora con i servizi segreti, costretto a lasciare il Paese
Pavel Durov si è rifiutato di comunicare alle autorità i dati personali degli organizzatori del gruppo Euromaidan, centrale nelle contestazioni a favore dell'Europa in Ucraina

In patria è considerato il Zuckerberg russo. Pavel Durov, classe 1984, è il fondatore di VKontakte, il Facebook locale che conta milioni di iscritti. Un successo che però il 29enne non riesce più a gestire perché il social network non piace alle autorità russe. Ecco perché, dopo l'ennesimo scontro, ha deciso di lasciare il Paese. "Non ho alcuna intenzione di ritornarci. Soprattutto dopo che ho rifiutato pubblicamente di collaborare, a Mosca non mi sopportano", ha detto in un'intervista al sito americano TechCrunch, specializzato nel settore tecnologico.
La ragione
Il Servizio federale di sicurezza russo (Fsb) aveva chiesto a VKontakte di comunicare i dati personali degli organizzatori del gruppo Euromaïdan, centrale nelle contestazioni che hanno portato alla caduta del presidente Viktor Yanoukovich in Ucraina.
Il suo rifiuto
"La nostra risposta è e rimane un rifiuto categorico", scriveva sulla sua pagina Vk Durov. "La giurisdizione russa non si applica agli utilizzatori ucraini di VKontakte. Trasmettere dati personali sugli ucraini alle autorità russe sarebbe stato non solo contrario alla legge ma anche un tradimento verso i milioni di abitanti dell'Ucraina che fanno affidamento su di noi".
I contrasti con i servizi segreti
Non è la prima volta per Durov che VKontakte supera nell'ex-Urss il suo concorrente americano Facebook, con oltre 100 milioni di iscritti. Il giovane si era già rifiutato di obbedire ad un'ingiunzione del Fsb che gli aveva chiesto alla fine 2011 di bloccare i gruppi di opposizione che avevano creato una pagina su VK, con migliaia di aderenti, per protestare contro Vladimir Putin.
Vkontakte, oltre 100 milioni di iscritti
Durov aveva postato su VK la notizia delle sue dimissioni il primo di aprile spiegando che la sua libertà d'azione si era fortemente ridotta. Due giorni più tardi ha ritrattato tutto tacciando il gesto come "Pesce d'Aprile".
Le dimissioni
A sciogliere l'arcano è stato il direttore esecutivo di Vkontakte al quotidiano russo Vedomosti: "Nonostante i commenti e le richieste da parte degli utenti le dimissioni non sono state annullate, l'attuale situazione in Russia è incompatibile con il business su internet".
Contrasti interni
Tra l'altro Durov combatte da mesi contro il fondo d'investimento United Capital Partners (UCP), che possiede il 48% de VK, che lo accusa di aver utilizzato le risorse di VK per creare l'applicazione di messaggeria instanea Telegram che ha avuto già un enorme successo.
La ragione
Il Servizio federale di sicurezza russo (Fsb) aveva chiesto a VKontakte di comunicare i dati personali degli organizzatori del gruppo Euromaïdan, centrale nelle contestazioni che hanno portato alla caduta del presidente Viktor Yanoukovich in Ucraina.
Il suo rifiuto
"La nostra risposta è e rimane un rifiuto categorico", scriveva sulla sua pagina Vk Durov. "La giurisdizione russa non si applica agli utilizzatori ucraini di VKontakte. Trasmettere dati personali sugli ucraini alle autorità russe sarebbe stato non solo contrario alla legge ma anche un tradimento verso i milioni di abitanti dell'Ucraina che fanno affidamento su di noi".
I contrasti con i servizi segreti
Non è la prima volta per Durov che VKontakte supera nell'ex-Urss il suo concorrente americano Facebook, con oltre 100 milioni di iscritti. Il giovane si era già rifiutato di obbedire ad un'ingiunzione del Fsb che gli aveva chiesto alla fine 2011 di bloccare i gruppi di opposizione che avevano creato una pagina su VK, con migliaia di aderenti, per protestare contro Vladimir Putin.
Vkontakte, oltre 100 milioni di iscritti
Durov aveva postato su VK la notizia delle sue dimissioni il primo di aprile spiegando che la sua libertà d'azione si era fortemente ridotta. Due giorni più tardi ha ritrattato tutto tacciando il gesto come "Pesce d'Aprile".
Le dimissioni
A sciogliere l'arcano è stato il direttore esecutivo di Vkontakte al quotidiano russo Vedomosti: "Nonostante i commenti e le richieste da parte degli utenti le dimissioni non sono state annullate, l'attuale situazione in Russia è incompatibile con il business su internet".
Contrasti interni
Tra l'altro Durov combatte da mesi contro il fondo d'investimento United Capital Partners (UCP), che possiede il 48% de VK, che lo accusa di aver utilizzato le risorse di VK per creare l'applicazione di messaggeria instanea Telegram che ha avuto già un enorme successo.