POLITICA
Montecitorio
Scontri manifestazione Ast a Roma: la Camera boccia la mozione di sfiducia per Alfano
A favore 125, contrari 367

La Camera respinge la mozione di sfiducia di Sel e M5S nei confronti del ministro dell'Interno Angelino Alfano. I voti a favore sono stati 125, i contrari 367. Durante la discussione in Aula il ministro ha detto che la polizia ha caricato i manifestanti che partecipavano al corteo per l'Ast di Terni mercoledì scorso a Roma solo perchè tentavano di "forzare un blocco e di violare l'alt che era stato loro intimato". E nessun filmato
smentisce "la ricostruzione dei fatti da me riportata in quest'Aula". Inoltre, non c'è alcun indicazione "muscolare" agli uomini in divisa contro chi sfila.
A riaccendere le polemiche sulla gestione dell'ordine pubblico alla manifestazione degli operai ternani, era stato un filmato trasmesso dalla trasmissione Gazebo di Rai3, in cui si vedeva un funzionario di polizia ordinare la carica sui manifestanti che provavano a sfilare pacificamente in corteo. E quindi le manganellate ed i ferimenti. "Ho visto attentamente quelle immagini - replica Alfano - e non contraddicono affatto
la ricostruzione offerta da me" giovedì scorso al Senato. Si è visto, rileva, "che un pugno di poliziotti veniva spintonato da un numero molto superiore di manifestanti nel tentativo di forzare un blocco e di violare l'alt che gli era stato intimato; si è visto e sentito come un funzionario di polizia, nell'intendimento di andare a supporto dei poliziotti che cercavano di resistere ad una certa pressione dei manifestanti,
abbia ordinato la carica". Al momento cruciale dello scontro, aggiunge, "gli agenti che stavano inizialmente sostenendo la pressione dei manifestanti erano davvero in numero esiguo, una decina circa, e la carica è stata data a sostegno dell'attività di quei pochi che altrimenti non sarebbero riusciti ad impedire che il corteo uscisse dalla piazza".
Dunque, per il ministro, "la ricostruzione dei fatti che ho dato la scorsa settimana non ha bisogno di essere riveduta né corretta in quanto non sottace alcun particolare di rilievo e non tende affatto a dare una versione di comodo". Poi, spiega, i filmati in circolazione sono tanti e "alcune testate giornalistiche di un certo orientamento politico hanno dato grande enfasi ad alcuni di questi, altre hanno dato prevalenza
ed enfasi ad altri aspetti e ad altri particolari". Alfano critica infine la mozione, che presenta "un livello inusitato di preconcetta faziosità" ed informa che il 12 novembre si insedierà un tavolo di confronto con i sindacati "per la governance delle manifestazioni che hanno a tema il lavoro e l'occupazione", "proprio in vista delle manifestazioni del 14 che interesseranno tutto il Paese".
In Aula il Pd si schiera con Alfano. "Il Partito Democratico vota contro la mozione - spiega Emanuele Fiano - perchè non condivide politicamente il teorema che ne sta al cuore". Ma tra i dem non mancano malumori. Anche Forza Italia sostiene il titolare del Viminale. "Non vediamo francamente le ragioni - dice Elio Vito - per le quali in questo momento storico il vertice politico della sicurezza, ma anche il vertice non solo politico delle forze dell'ordine, debba essere oggi messo in discussione". Si distingue Daniela Santanchè, che annuncia "obiezione di coscienza sulla richiesta di votare contro la sfiducia al ministro Alfano".
E strali contro il leader dell'Ncd arrivano dai firmatari della mozione. "Il ministro - invita Giorgio Airaudo (Sel) - dica chi ha ordinato di circondare i padri di famiglia dell'Ast di Terni e di caricarli. Lo dica, e poi tolga il disturbo". Anche Giuseppe D'Ambrosio (M5S) si rivolge al ministro: "le chiediamo dignità: si dimetta". Sel e M5s prendono poi di mira Pd e Fi che hanno difeso Alfano. Sulla dinamica di quanto accaduto interviene anche uno dei sindacalisti presenti al corteo, Emilio Trotti della Fim-Cisl. "Non c'è stato - osserva - alcun alt da parte della polizia. La carica è partita prima che ci avvicinassimo agli agenti".
smentisce "la ricostruzione dei fatti da me riportata in quest'Aula". Inoltre, non c'è alcun indicazione "muscolare" agli uomini in divisa contro chi sfila.
A riaccendere le polemiche sulla gestione dell'ordine pubblico alla manifestazione degli operai ternani, era stato un filmato trasmesso dalla trasmissione Gazebo di Rai3, in cui si vedeva un funzionario di polizia ordinare la carica sui manifestanti che provavano a sfilare pacificamente in corteo. E quindi le manganellate ed i ferimenti. "Ho visto attentamente quelle immagini - replica Alfano - e non contraddicono affatto
la ricostruzione offerta da me" giovedì scorso al Senato. Si è visto, rileva, "che un pugno di poliziotti veniva spintonato da un numero molto superiore di manifestanti nel tentativo di forzare un blocco e di violare l'alt che gli era stato intimato; si è visto e sentito come un funzionario di polizia, nell'intendimento di andare a supporto dei poliziotti che cercavano di resistere ad una certa pressione dei manifestanti,
abbia ordinato la carica". Al momento cruciale dello scontro, aggiunge, "gli agenti che stavano inizialmente sostenendo la pressione dei manifestanti erano davvero in numero esiguo, una decina circa, e la carica è stata data a sostegno dell'attività di quei pochi che altrimenti non sarebbero riusciti ad impedire che il corteo uscisse dalla piazza".
Dunque, per il ministro, "la ricostruzione dei fatti che ho dato la scorsa settimana non ha bisogno di essere riveduta né corretta in quanto non sottace alcun particolare di rilievo e non tende affatto a dare una versione di comodo". Poi, spiega, i filmati in circolazione sono tanti e "alcune testate giornalistiche di un certo orientamento politico hanno dato grande enfasi ad alcuni di questi, altre hanno dato prevalenza
ed enfasi ad altri aspetti e ad altri particolari". Alfano critica infine la mozione, che presenta "un livello inusitato di preconcetta faziosità" ed informa che il 12 novembre si insedierà un tavolo di confronto con i sindacati "per la governance delle manifestazioni che hanno a tema il lavoro e l'occupazione", "proprio in vista delle manifestazioni del 14 che interesseranno tutto il Paese".
In Aula il Pd si schiera con Alfano. "Il Partito Democratico vota contro la mozione - spiega Emanuele Fiano - perchè non condivide politicamente il teorema che ne sta al cuore". Ma tra i dem non mancano malumori. Anche Forza Italia sostiene il titolare del Viminale. "Non vediamo francamente le ragioni - dice Elio Vito - per le quali in questo momento storico il vertice politico della sicurezza, ma anche il vertice non solo politico delle forze dell'ordine, debba essere oggi messo in discussione". Si distingue Daniela Santanchè, che annuncia "obiezione di coscienza sulla richiesta di votare contro la sfiducia al ministro Alfano".
E strali contro il leader dell'Ncd arrivano dai firmatari della mozione. "Il ministro - invita Giorgio Airaudo (Sel) - dica chi ha ordinato di circondare i padri di famiglia dell'Ast di Terni e di caricarli. Lo dica, e poi tolga il disturbo". Anche Giuseppe D'Ambrosio (M5S) si rivolge al ministro: "le chiediamo dignità: si dimetta". Sel e M5s prendono poi di mira Pd e Fi che hanno difeso Alfano. Sulla dinamica di quanto accaduto interviene anche uno dei sindacalisti presenti al corteo, Emilio Trotti della Fim-Cisl. "Non c'è stato - osserva - alcun alt da parte della polizia. La carica è partita prima che ci avvicinassimo agli agenti".