ECONOMIA
Ripresa e Consumi
Il bonus di 80 euro che divide
Positiva la stima Confesercenti per la ripresa dei consumi. Scetticismo da Federalberghi che conta meno spese per il ponte del prossimo 2 giugno. Visco dice di puntare sul lavoro, con la Cgil torna a rilanciare l'allarme occupazione

Il bonus di 80 euro deciso dal governo è da poco arrivato nelle buste paga di alcuni italiani, ma continuano le controversie sull'efficacia del provvedimento. Se le stime della Confesercenti mostrano come l'impatto del bonus potrebbe spingere di 3 miliardi la spesa delle famiglie italiane, Federalberghi invece parla di "dato deludente, perché la speranza che gli 80 euro producano un'immediata ripartenza per i consumi non trova conferma".
Anche il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco ha dato il suo giudizio sul decreto Irpef. "Bene gli 80 euro in busta paga, ma per trainare la ripresa occorre rilanciare l'occupazione". Per Visco, l'erosione dei risparmi e l'incertezza sui redditi continueranno a gravare sui consumi anche se questi ''potranno trarre beneficio dagli sgravi fiscali di recente approvazione'', come il bonus da 80 euro. I consumi comunque non diventeranno forza trainante di ripresa "senza un duraturo aumento dell'occupazione" spiega Visco ricordando che tra il 2007 e il 2013 l'occupazione è scesa di oltre un milione di persone e "l'offerta di posti di lavoro tornerà a salire solo lentamente".
Intanto la Cgil lancia nuovamente l'allarme sui dati sull'occupazione: sono circa 9 milioni e 300mila le persone in difficoltà per la carenza di lavoro o per la precarietà della loro posizione lavorativa, pari al +56,8% rispetto all'anno pre crisi 2007. Questo è quanto emerge dal periodico monitoraggio svolto dall'associazione Bruno Trentin della Cgil sugli effetti della crisi in Italia.
Anche il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco ha dato il suo giudizio sul decreto Irpef. "Bene gli 80 euro in busta paga, ma per trainare la ripresa occorre rilanciare l'occupazione". Per Visco, l'erosione dei risparmi e l'incertezza sui redditi continueranno a gravare sui consumi anche se questi ''potranno trarre beneficio dagli sgravi fiscali di recente approvazione'', come il bonus da 80 euro. I consumi comunque non diventeranno forza trainante di ripresa "senza un duraturo aumento dell'occupazione" spiega Visco ricordando che tra il 2007 e il 2013 l'occupazione è scesa di oltre un milione di persone e "l'offerta di posti di lavoro tornerà a salire solo lentamente".
Intanto la Cgil lancia nuovamente l'allarme sui dati sull'occupazione: sono circa 9 milioni e 300mila le persone in difficoltà per la carenza di lavoro o per la precarietà della loro posizione lavorativa, pari al +56,8% rispetto all'anno pre crisi 2007. Questo è quanto emerge dal periodico monitoraggio svolto dall'associazione Bruno Trentin della Cgil sugli effetti della crisi in Italia.