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SPORT

Champions League, quarta giornata

Juve, notte amara: 1-1 col Lione e primo posto più lontano

I bianconeri (opachi), in vantaggio con un rigore di Higuain, non riescono a chiudere il match e vengono riacciuffati all'85' da Tolisso. Siviglia ora solo in testa al girone: in Spagna, il 22 novembre, la resa dei conti    

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di Gianluca Luceri
Più ombre che luci nel match che poteva regalare alla Juve la qualificazione agli ottavi di Champions con due giornate di anticipo: allo ‘Stadium’, contro il Lione, finisce 1-1, risultato amaro che spinge i bianconeri al secondo posto nel gruppo H complice il facile 4-0 del Siviglia (ora in testa) con la Dinamo Zagabria. E sarà proprio la sfida con gli andalusi, il 22 novembre al ‘Sanchez-Pizjuan’, a decidere chi passerà per primo. Ma i conti sono semplici: per ribaltare la situazione, in Spagna la squadra di Allegri avrà solo un risultato a disposizione, la vittoria.
La prima palla-gol capita, dopo uno scambio con Lacazette, sui piedi di Rybus (9’): Buffon salva di piede. Ma la risposta bianconera non si fa attendere (11’): destro dal limite di Mandzukic (servito da Khedira), Lopez si allunga e dice no. Poi Diakhaby, con una spinta tanto ingenua quanto plateale su Sturaro, ‘regala’ alla Juve un penalty sicuramente evitabile: perfetta dal dischetto l’esecuzione di Higuain, che manda pallone da una parte e portiere dall’altra (14’). Padroni di casa vicinissimi al raddoppio dieci minuti dopo con la botta rasoterra di Marchisio che fa la barba al palo (25’). Davvero incredibile, al 39’, l’errore del ‘Pipita’ Higuain tutto solo davanti a Lopes: sinistro alto… non da lui. Prima dell’intervallo, francesi minacciosi con Ghezzal (45’) e Gonalons (46’).
Ripresa bruttina. Ci prova subito Mandzukic (52’): non va. La gara scorre via senza grandi bagliori, anche se i ritmi si mantengono ‘sostenuti’: la Juve non trova il colpo del ko, il Lione resta ‘nel match’ sperando in un colpo di coda finale. Che arriva all’85’: punizione dalla trequarti di Ghezzal, Tolisso salta indisturbato e pareggia. Stadium gelato e primo posto più lontano, con Lacazette che al 94’ sfiora addirittura il clamoroso ribaltone.