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ITALIA

48enne ucciso e ritrovato dentro due sacchi lungo l'argine del fiume

Omicidio del Po, fermato il nipote della vittima

Svolta nelle indagini sulla morte di Fausto Bottura, disoccupato di Magnacavallo, ucciso con un colpo alla nuca, avvolto in due sacchi e buttato nel Po. I sospetti degli inquirenti si concentrano sul nipote 19enne, Massimo Bottura, che è in stato di fermo. 

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I vigili del fuoco sull'argine del Po (foto La Voce di Mantova)
San Benedetto Po (Mantova)
Svolta nelle indagini sulla morte di Fausto Bottura, disoccupato di Magnacavallo, che è stato ucciso con un colpo alla nuca, avvolto in due sacchi e buttato nel Po. I sospetti degli inquirenti si concentrano sul nipote 19enne, Massimo Bottura, che è in stato di fermo. Il giovane è accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Lo riporta il sito della Gazzetta di Mantova.  Il cadavere era stato trovato dentro due sacchi della spazzatura lungo la sponda del Po da un operatore che si occupa della manutenzione dell'idrometro di Bardelle di San Benedetto Po, in provincia di Mantova. 
 
Scomparso dal 3 dicembre
Fausto Bottura era un disoccupato residente a Magnacavallo, in provincia di Mantova. Si era allontanato da casa il 3 dicembre e il giorno successivo i familiari avevano denunciato la scomparsa ai carabinieri. Ad effettuare il riconoscimento in ospedale è stata la sorella Patrizia, che viveva con lui.

In acqua per almeno un giorno
Il cadavere era dentro due sacchi neri per la spazzatura. Uno era stato infilato dalla testa e l'altro dai piedi, stretto in tre punti con una corda e non con del nastro adesivo come era apparso in un primo momento. Il cadavere è stato poi gettato nel fiume, dove è rimasto in acqua per almeno un giorno. La corrente potrebbe averlo trascinato anche per chilometri.