ECONOMIA
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Borse europee caute non basta la proroga sulla brexit

Non ha provocato sussulti sugli indici azionari europei l'accordo tra i 27 Paesi dell'Unione europea per concedere un'estensione flessibile della Brexit fino al 31 gennaio 2020. L'indice Ftse Mib rimane poco mosso (+0,08%), sullo stesso livello di del Cac40 di Parigi. In positivo il Dax di Francoforte (+0,39%), mentre scende il Ftse 100 di Londra (-0,19%).
In Asia partenza della settimana più positivo, con gli indici in salita, con Hong Kong e Shanghai vicine al +1 per cento. A spingerle una nota del dipartimento del Commercio statunitense, secondo cui Stati Uniti e Cina venerdì avrebbero fatto grandi progressi nei colloqui e sarebbe vicina un'intesa sulla fase uno dell'accordo.
E' questa prospettiva a determinare il forte progresso dei migliori titoli del Ftse Mib: Salvatore Ferragamo (+3,19%), StMicroelectrionics (+1,88%), Fca (+1,77%) e Pirelli (1,47%). Scende però Moncler (-1,52%), società molto esposta verso Hong Kong, sede di nuovi scontri nel fine settimana ed entrata in recessione, come ha comunicato il segretario alle Finanze, Paul Chan. Male le banche e le utilities. I titoli con i ribassi maggiori sono Ubi Banca, Banco Bpm (entrambi -1,25%) e Terna (-0,61%).
A condizionare l'andamento delle banche, la prospettiva di una instabilità politica dopo le elezioni in Umbria. Lo spread tra Btp e Bund, partito a 132 punti base, è salito fino a 136, con rendimento del Btp decennale risalito per la prima volta sopra l'1%. Attualmente lo spread è a 133, con rendimento del Btp allo 0,98%.