CULTURA
Valle del Platani (Agrigento)
Apre il MuSAM. Uno smart museum a Sant'Angelo Muxaro: l'antica Camico, capitale dei Sicani
Apre oggi il MuSAM nel Palazzo Arnone di Sant'Angelo Muxaro. Un nuovo museo archeologico che custodisce preziosi reperti dell'antica Camico, capitale della Sikania. Il piccolo comune di 1500 abitanti in provincia di Agrigento, secoli addietro, ancora prima della colonizzazione greca della Sicilia e dell'Italia del Sud, era un importante centro che commercializzava con Creta scambiando materie prime preziose

L'odierna Sant'Angelo Muxaro, comune di 1500 abitanti in provincia di Agrigento, è stata il "cuore" del mito di un regno sicano potente ed egemone entrato nel circuito della grande storia mediterranea e dei traffici egeo-micenei alla fine del secondo millennio a.C. Era l'antica Camico governata del re Cocalo? Molti ne sono convinti. Tra fonti antiche e miti, è noto che il re sicano Kokalos avrebbe causato la morte di Minosse, re di Creta giunto in Sicilia alla ricerca del fuggitivo Dedalo, architetto del labirinto del Minotauro.
Di certo questo piccolo comune ha in progetto di onorare e custodire al meglio i reperti del suo passato di capitale dei Sicani, quando la Sicilia, secondo Tucidide, era abitata dai Siculi e dai mitici Lestrigoni.
L'apertura odierna del Museo archeologico di Sant’Angelo Muxaro segue in ordine di tempo la mostra alla Biblioteca Lucchesiana di Agrigento Tesori dalla Sicilia inaugurata il 24 novembre 2015.
Fanno tappa nella città dove furono realizzati quasi 3mila anni fa alcuni oggetti aurei oggi custoditi nei Musei di Londra e Siracusa: la patera aurea, unica coppa d’oro superstite di quattro reperti simili andati perduti nel tempo, e alcuni anelli aurei decorati ad incisione, ritrovati nella vasta necropoli alle pendici del monte su cui sorge l’odierna Sant’Angelo. In prestito per un breve periodo al museo locale, i reperti noti torneranno ai luoghi di appartenenza. Rimarrà a Sant’Angelo Muxaro comunque tanto materiale, in modo da permettere ai visitatori di avere un’idea del lavoro svolto dagli archeologi nell’arco di un secolo di scavi.

Uno di essi in particolare, Paolo Orsi, al quale è dedicato il museo di Siracusa, ebbe successo, assieme al più giovane collega Ugo Zanotti Bianco (entrambi nella foto), negli anni ’20 del secolo scorso, ritrovando durante gli scavi due anelli aurei esposti nel museo risalenti al VII secolo avanti Cristo. L’anello con il lupo inciso nel castone fu ritrovato da Orsi in una tomba a ‘tholos’ ancora al dito dello scheletro.
Di certo questo piccolo comune ha in progetto di onorare e custodire al meglio i reperti del suo passato di capitale dei Sicani, quando la Sicilia, secondo Tucidide, era abitata dai Siculi e dai mitici Lestrigoni.
L'apertura odierna del Museo archeologico di Sant’Angelo Muxaro segue in ordine di tempo la mostra alla Biblioteca Lucchesiana di Agrigento Tesori dalla Sicilia inaugurata il 24 novembre 2015.
Fanno tappa nella città dove furono realizzati quasi 3mila anni fa alcuni oggetti aurei oggi custoditi nei Musei di Londra e Siracusa: la patera aurea, unica coppa d’oro superstite di quattro reperti simili andati perduti nel tempo, e alcuni anelli aurei decorati ad incisione, ritrovati nella vasta necropoli alle pendici del monte su cui sorge l’odierna Sant’Angelo. In prestito per un breve periodo al museo locale, i reperti noti torneranno ai luoghi di appartenenza. Rimarrà a Sant’Angelo Muxaro comunque tanto materiale, in modo da permettere ai visitatori di avere un’idea del lavoro svolto dagli archeologi nell’arco di un secolo di scavi.

Uno di essi in particolare, Paolo Orsi, al quale è dedicato il museo di Siracusa, ebbe successo, assieme al più giovane collega Ugo Zanotti Bianco (entrambi nella foto), negli anni ’20 del secolo scorso, ritrovando durante gli scavi due anelli aurei esposti nel museo risalenti al VII secolo avanti Cristo. L’anello con il lupo inciso nel castone fu ritrovato da Orsi in una tomba a ‘tholos’ ancora al dito dello scheletro.