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ITALIA

Le dichiarazioni di Patrizia Reggiani

Lady Gucci dopo 17 anni di carcere per aver ucciso il marito sogna di tornare in azienda

Maurizio Gucci è stato ammazzato a colpi di pistola in via Palestro, a Milano, il 27 marzo del 1995. La moglie, ritenuta mandante del crimine, è uscita da San Vittore dove ha scontato 17 dei 26 anni di reclusione previsti

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Patrizia Reggiani
Milano
Patrizia Reggiani è uscita dal carcere di San Vittore dopo 17 anni. E' stata condannata a 26 anni di carcere per essere stata il mandante dell'omicidio di Maurizio Gucci, il marito, ucciso il 27 marzo del 1995 in via Palestro a Milano a colpi di pistola. Ora, ai servizi sociali in un'azienda di alta bigiotteria, pensa al futuro alla vita da ricostruire, soprattutto con le due figlie.

"Vorrei rientrare in Gucci"
Al quotidiano La Repubblica confessa di sentirsi ancora "una Gucci, la più Gucci di tutte" e poi rivela l'inaspettato desiderio di "voler tanto rientrare in Gucci". Nega ancora una volta di di aver pagato un killer per uccidere il marito. Dice di aver detto come sfogo a delle persone "vorrei che Maurizio morisse", ma niente di più. A inchiodarla erano state delle telefonate tra la sua amica Pina Auriemma e Ivano Savioni, organizzatore del piano e poi quei 600 milioni che sarebbero stati pagati per togliere di mezzo l'ex coniuge.

"Non ho mai lavorato in vita mia"
Argomenta la dichiarazione che si ricorda di lei quando le concessero la semilibertà: "Preferisco stare in carcere che lavorare. Non ho mai lavorato in vita mia". Spiega al cronista che il percorso era "disagevole: uscire da San Vittore, dormire in carcere a Opera, tornare a casa dopo il lavoro. Un caos. Meglio oggi che lavoro e torno a casa mia".