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MONDO

Vaticano

Papa: basta logica blocchi chiusi e guardiani di frontiere

"Vita è arte dell'incontro, culture malate se autoreferenziali"

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"La vita è arte dell'incontro. Le culture si ammalano quando diventano autoreferenziali, quando perdono la curiosità e l'apertura all'altro. Quando escludono invece di integrare. Che vantaggio abbiamo a farci guardiani di frontiere, invece che custodi dei nostri fratelli?". Lo ha detto papa Francesco inaugurando alla Biblioteca Vaticana il nuovo spazio espositivo e la mostra ispirata alla Fratelli tutti. "La logica dei blocchi chiusi è sterile e piena di equivoci - ha aggiunto -. Abbiamo bisogno di una nuova bellezza, che non sia più il solito riflesso del potere di alcuni, ma il mosaico coraggioso della diversità di tutti".

"Che non sia lo specchio di un antropocentrismo dispotico - ha continuato il Pontefice -, ma un nuovo cantico delle creature, dove trovi effettiva concretezza un'ecologia integrale".  "La domanda che Dio ci ripete è quella: 'Dov'è il tuo fratello?'", ha detto ancora Francesco. "Il mondo ha bisogno di nuove mappe - ha proseguito -. In questo cambiamento epocale che la pandemia ha accelerato, l'umanità ha bisogno di nuove mappe per scoprire il senso della fraternità, dell'amicizia sociale e del bene comune".   

"Fin dall'inizio del mio pontificato ho chiamato la Chiesa a farsi 'Chiesa in uscita' e protagonista della cultura dell'incontro - ha ricordato Bergoglio -. La stessa cosa vale per la Biblioteca. Tanto meglio essa serve la Chiesa se, oltre a custodire il passato, osa essere una frontiera del presente e del futuro".   

Secondo il Papa, "la bellezza non è l'illusione fugace di un'apparenza o di un ornamento: nasce invece dalla radice di bontà, di verità e di giustizia che sono suoi sinonimi". "Ma non dobbiamo tralasciare di pensare e di parlare di bellezza - ha sottolineato -, perché il cuore umano non ha bisogno solo di pane, non ha bisogno solo di quello che garantisce la sua immediata sopravvivenza: ha bisogno anche di cultura, di quello che tocca l'anima, che ravvicina l'essere umano alla sua dignità profonda".   "Per questo - ha concluso - la Chiesa deve testimoniare l'importanza della bellezza e della cultura, dialogando con la particolare sete d'infinito che definisce l'essere umano".