ITALIA
Disagi anche in Piemonte e Veneto
Maltempo, Gea sconvolge il Nord: nubifragi fino a giovedì. A Milano attesa per la piena del Lambro
Sul capoluogo lombardo 60mm pioggia in 5 ore, città sott'acqua e molte vie al buio per ore. Traffico in tilt, Comune accusa: nessun avviso criticità da Regione. Temporali e allagamenti su tutto il Nord, a Torino automobilista salvato in sottopasso

Non si fermerà almeno fino a giovedì la furia del ciclone Gea che ieri ha devastato molte città dell'Italia settentrionale creando notevoli disagi e danni. Porterà nuovi temporali e nubifragi, soprattutto al Nordest, come Emilia Romagna, Veneto e su parte del Centro, come la Toscana. Ore difficili attendono ancora Milano messa in ginocchio dal maltempo. Dopo l'esondazione di questa notte del Seveso, durata quasi 9 ore, è un altro fiume, il Lambro, che desta preoccupazione.
La piena del Lambro
Il corso d'acqua "è stato contenuto parzialmente" e, a causa della piena, è stata decisa dalle autorità un'esondazione controllata (la prima alle 20.30, la seconda introno alle 22.30), e avviata con l'apertura delle paratie del lago di Pusiano che ne raccoglie le acque. Secondo quanto spiegato dall'assessore alla Protezione civile, Marco Granelli, intervenuto in Consiglio comunale, l'allerta è ancora in corso e il rischio resta "elevato" e che lo resterà fin quando non verrà emesso un bolletino che lo revochi. A preoccupare, in caso di nuove precipitazioni, è poi ancora il Seveso che ha straripato questa notte alle 2.49 - secondo quanto riferito dall'assessore, la soglia di preallarme di 108 cm è stata raggiunta alle 1.49; quella di allerta a 148 cm alle 2.04 e quella che segna l'emergenza a 188 cm alle 2.41.
Le 13 strade chiuse a Milano
In via precauzionale sono state chiuse al traffico dalle ore 20 le seguenti strade: Via Pusiano per via Licata; Via Padre Morelli per via Garcia Lorca; Viale Marotta 18 Exodus; Via Cima per via Pitteri; Via Vittorini per Svincolo Tangenziale Est; Via Uccelli di Nemi per via Rilke; Via Marignano per via Camaldoli; Via Rilke per via Umiliati; Via Mecenate per Rotonda Ponte Lambro; Via Vittorini per via Camaldoli; Via Fantoli per via dell'Aviazione. Saranno chiuse anche le vie di accesso da Segrate e Peschiera Borromeo: Viale Lazio (in collaborazione con la Polizia Locale di Segrate) e Via Archimede accesso a Ponte Lambro.
Esonda il Seveso: una città in tilt
Sono state 2000 le utenze rimaste senza energia elettrica per buona parte della giornata (in serata sono ancora 150), tantissime le vie chiuse, con il traffico paralizzato e i mezzi pubblici costretti a lunghe deviazioni per evitare di passare dove l'acqua aveva raggiunto anche i 30 cm di altezza. Il livello del Seveso ieri era già alto, ma sono stati gli oltre 60 millimetri d'acqua caduti nella notte, nel giro di cinque ore, a farlo esondare. La stazione Centro dell'Osservatorio meteo di Milano Duomo, infatti, ha registrato dall'una alle sei 61 millimetri, circa il 90% dei quali le 2.10 e le 3.10. Non a caso l'esondazione del fiume è iniziata alle 2.50. Non un record precisa comunque Legambiente ricordando i 257 millimetri caduti nel 1987. Ma anche se per gli esperti non si è trattato di un evento climatico estremo, i guai per i milanesi sono iniziati all'alba.
Per chi si è messo in viaggio per andare al lavoro, prima delle 7, è stato uno shock trovare l'ampia zona che va dalla zona di Niguarda, da dove é iniziata l'esondazione, a tutto il quartiere Isola, completamente invasa dall'acqua: vie trasformate in torrenti, con tanto di corrente, piazze ridotte a laghetti, cantine e negozi allagati, gente che camminava con le scarpe in mano. Se intorno alle 7 ancora si circolava, quando è iniziato l'orario di punta il traffico si è completamente paralizzato: per chi arrivava da fuori Milano entrare in città da via Monteceneri o dalla zona di Niguarda è stata un'impresa, ma anche sulla circonvallazione di viale Jenner la situazione non era migliore. Una situazione tale che il Comune di Milano, a un certo punto, ha consigliato di non usare l'auto se non strettamente indispensabile.
E' polemica tra Comune e Regione
L'esondazione del Seveso, che questa mattina ha completamente paralizzato la zona Nord di Milano, è diventata motivo di polemica tra palazzo Marino e la Regione Lombardia, dopo che il Comune ha fatto sapere che "non era stato emanato alcun avviso di criticità" da parte del Centro Funzionale Monitoraggio Rischi della Regione Lombardia, che alle 13 di ieri aveva emesso un bollettino meteo segnalando dal tardo pomeriggio un'intensificazione di piogge sparse fino alle 24 ma "senza livello di rischio". "'Il Comune farà tutto quello che è necessario per risarcire i cittadini dai danni provocati - ha detto il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, intervenendo nel pomeriggio in consiglio comunale - Abbiamo fatto tutto il possibile, chiedo scusa ai cittadini ma se fossimo stati avvisati in tempo avremmo potuto evitare questa situazione".
Disagi anche in Veneto e Piemonte
Se sotto la Madonnina è presto per fare la conta dei danni, a Pavia e dintorni si calcolano le perdite dovute alla tempesta di acqua, grandine e vento a 70 km/h di ieri pomeriggio. A pagare le conseguenze maggiori è l'agricoltura, in particolare i produttori di mais e soia, ma si teme anche per il raccolto del riso. Un violento nubifragio si è abbattuto ieri sera anche in gran parte del Veneto, in particolare nel padovano. La pioggia, accompagnata da forti raffiche di vento ha causato la caduta di molti alberi e diversi allagamenti, danni a tetti di abitazioni e cadute di grondaie. Notte di lavoro per il maltempo anche per i vigili del fuoco della provincia di Torino che, dalle 20 di ieri sera fino a questa mattina, hanno effettuato oltre 100 interventi tra prosciugamenti di edifici allagati e rimozione di alberi caduti sulle strade. A Rivoli (Torino), ieri notte i pompieri hanno soccorso un uomo la cui vettura era rimasta sommersa in un sottopasso. Lui si era rifugiato sul tettuccio dell'auto in attesa dei soccorsi.
La piena del Lambro
Il corso d'acqua "è stato contenuto parzialmente" e, a causa della piena, è stata decisa dalle autorità un'esondazione controllata (la prima alle 20.30, la seconda introno alle 22.30), e avviata con l'apertura delle paratie del lago di Pusiano che ne raccoglie le acque. Secondo quanto spiegato dall'assessore alla Protezione civile, Marco Granelli, intervenuto in Consiglio comunale, l'allerta è ancora in corso e il rischio resta "elevato" e che lo resterà fin quando non verrà emesso un bolletino che lo revochi. A preoccupare, in caso di nuove precipitazioni, è poi ancora il Seveso che ha straripato questa notte alle 2.49 - secondo quanto riferito dall'assessore, la soglia di preallarme di 108 cm è stata raggiunta alle 1.49; quella di allerta a 148 cm alle 2.04 e quella che segna l'emergenza a 188 cm alle 2.41.
Le 13 strade chiuse a Milano
In via precauzionale sono state chiuse al traffico dalle ore 20 le seguenti strade: Via Pusiano per via Licata; Via Padre Morelli per via Garcia Lorca; Viale Marotta 18 Exodus; Via Cima per via Pitteri; Via Vittorini per Svincolo Tangenziale Est; Via Uccelli di Nemi per via Rilke; Via Marignano per via Camaldoli; Via Rilke per via Umiliati; Via Mecenate per Rotonda Ponte Lambro; Via Vittorini per via Camaldoli; Via Fantoli per via dell'Aviazione. Saranno chiuse anche le vie di accesso da Segrate e Peschiera Borromeo: Viale Lazio (in collaborazione con la Polizia Locale di Segrate) e Via Archimede accesso a Ponte Lambro.
Esonda il Seveso: una città in tilt
Sono state 2000 le utenze rimaste senza energia elettrica per buona parte della giornata (in serata sono ancora 150), tantissime le vie chiuse, con il traffico paralizzato e i mezzi pubblici costretti a lunghe deviazioni per evitare di passare dove l'acqua aveva raggiunto anche i 30 cm di altezza. Il livello del Seveso ieri era già alto, ma sono stati gli oltre 60 millimetri d'acqua caduti nella notte, nel giro di cinque ore, a farlo esondare. La stazione Centro dell'Osservatorio meteo di Milano Duomo, infatti, ha registrato dall'una alle sei 61 millimetri, circa il 90% dei quali le 2.10 e le 3.10. Non a caso l'esondazione del fiume è iniziata alle 2.50. Non un record precisa comunque Legambiente ricordando i 257 millimetri caduti nel 1987. Ma anche se per gli esperti non si è trattato di un evento climatico estremo, i guai per i milanesi sono iniziati all'alba.
Per chi si è messo in viaggio per andare al lavoro, prima delle 7, è stato uno shock trovare l'ampia zona che va dalla zona di Niguarda, da dove é iniziata l'esondazione, a tutto il quartiere Isola, completamente invasa dall'acqua: vie trasformate in torrenti, con tanto di corrente, piazze ridotte a laghetti, cantine e negozi allagati, gente che camminava con le scarpe in mano. Se intorno alle 7 ancora si circolava, quando è iniziato l'orario di punta il traffico si è completamente paralizzato: per chi arrivava da fuori Milano entrare in città da via Monteceneri o dalla zona di Niguarda è stata un'impresa, ma anche sulla circonvallazione di viale Jenner la situazione non era migliore. Una situazione tale che il Comune di Milano, a un certo punto, ha consigliato di non usare l'auto se non strettamente indispensabile.
E' polemica tra Comune e Regione
L'esondazione del Seveso, che questa mattina ha completamente paralizzato la zona Nord di Milano, è diventata motivo di polemica tra palazzo Marino e la Regione Lombardia, dopo che il Comune ha fatto sapere che "non era stato emanato alcun avviso di criticità" da parte del Centro Funzionale Monitoraggio Rischi della Regione Lombardia, che alle 13 di ieri aveva emesso un bollettino meteo segnalando dal tardo pomeriggio un'intensificazione di piogge sparse fino alle 24 ma "senza livello di rischio". "'Il Comune farà tutto quello che è necessario per risarcire i cittadini dai danni provocati - ha detto il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, intervenendo nel pomeriggio in consiglio comunale - Abbiamo fatto tutto il possibile, chiedo scusa ai cittadini ma se fossimo stati avvisati in tempo avremmo potuto evitare questa situazione".
Disagi anche in Veneto e Piemonte
Se sotto la Madonnina è presto per fare la conta dei danni, a Pavia e dintorni si calcolano le perdite dovute alla tempesta di acqua, grandine e vento a 70 km/h di ieri pomeriggio. A pagare le conseguenze maggiori è l'agricoltura, in particolare i produttori di mais e soia, ma si teme anche per il raccolto del riso. Un violento nubifragio si è abbattuto ieri sera anche in gran parte del Veneto, in particolare nel padovano. La pioggia, accompagnata da forti raffiche di vento ha causato la caduta di molti alberi e diversi allagamenti, danni a tetti di abitazioni e cadute di grondaie. Notte di lavoro per il maltempo anche per i vigili del fuoco della provincia di Torino che, dalle 20 di ieri sera fino a questa mattina, hanno effettuato oltre 100 interventi tra prosciugamenti di edifici allagati e rimozione di alberi caduti sulle strade. A Rivoli (Torino), ieri notte i pompieri hanno soccorso un uomo la cui vettura era rimasta sommersa in un sottopasso. Lui si era rifugiato sul tettuccio dell'auto in attesa dei soccorsi.