MONDO
Le immagini del fenomeno climatico ciclico catturate dal satellite Jason-2
Nasa: El Niño continua a crescere. Molte le analogie con quello record del 1997
La Nasa mette a confronto le immagini rilevate in questi giorni dal satellite Jason-2 con quelle inviate a Terra 18 anni fa dal satellite Topex/Poseidon. Al momento è comunque molto difficile valutare l'evoluzione e l'impatto che El Niño potrà avere quest'anno ma per Josh Willis, responsabile scientifico di Jason/2, "quest'anno l'area interessata è più estesa"

Le immagini del fenomeno climatico ciclico catturate quest'anno dal satellite Jason-2, rivelano che El Niño continua a 'crescere' e mostra molte analogie con quello record di 18 anni fa quando provocò fenomeni meteorologici estremi come la 'Grande tempesta di ghiaccio' su New York e tutto il Nord Est degli Stati Uniti in gennaio e, nell'estate, la violenta ondata di caldo in Europa.
La Nasa mette a confronto le immagini rilevate da Jason-2, un satellite realizzato da Thales Alenia Space per un gruppo di agenzie spaziali guidato dalla Nasa, con quelle inviate a Terra nel 1997 dal satellite Topex/Poseidon. Quello che emerge è una situazione molto simile: a partire dai primi mesi dell'anno le acque dell'Oceano Pacifico centrale e meridionale si sono progressivamente innalzate, a causa del calore accumulato, con caratteristiche quasi identiche.
Le vere differenze sono che "nel 1997 l'innalzamento dei mari era stato più intenso e concentrato nel mese di novembre - ha spiegato Josh Willis, responsabile scientifico di Jason/2 - ma quest'anno l'area interessata è più estesa".
El Niño è dovuto al surriscaldamento delle acque dell'Oceano Pacifico e capace di stravolgere il clima mondiale, tra il '97 e il '98, infatti, fu responsabile di quella che è passata alla storia come la 'Grande tempesta di ghiaccio' che paralizzò per giorni il Nord Est degli Stati Uniti e del Canada, provocò fortissime piogge in Kenya e Somalia, favorendo la diffusione di una grande epidemia di febbre della Rift Valley, alluvioni in California e scatenò poi una delle più calde estati europee.
Anche se al momento è impossibile prevedere i tempi esatti e l'intensità con cui El Niño farà sentire i suoi effetti nei prossimi mesi sul clima europeo, il fenomeno climatico ha già iniziato a farsi sentire nelle regioni del Pacifico con una riduzione delle piogge in Indonesia, alluvioni in America Latina e ondate di caldo in Australia, Africa meridionale e in modo indiretto anche a New York, dove si registra un dicembre di caldo record. Al momento è comunque molto difficile valutare l'evoluzione e l'impatto che El Niño potrà avere quest'anno.
El Niño nel 2015 è stato collegato alle peggiori inondazioni degli ultimi 50 anni in Paraguay, Argentina, Uruguay e Brasile che hanno prodotto più di 150.000 sfollati, la maggior parte dei quali ad Asuncion, capitale del Paraguay.
La Nasa mette a confronto le immagini rilevate da Jason-2, un satellite realizzato da Thales Alenia Space per un gruppo di agenzie spaziali guidato dalla Nasa, con quelle inviate a Terra nel 1997 dal satellite Topex/Poseidon. Quello che emerge è una situazione molto simile: a partire dai primi mesi dell'anno le acque dell'Oceano Pacifico centrale e meridionale si sono progressivamente innalzate, a causa del calore accumulato, con caratteristiche quasi identiche.
Le vere differenze sono che "nel 1997 l'innalzamento dei mari era stato più intenso e concentrato nel mese di novembre - ha spiegato Josh Willis, responsabile scientifico di Jason/2 - ma quest'anno l'area interessata è più estesa".
El Niño è dovuto al surriscaldamento delle acque dell'Oceano Pacifico e capace di stravolgere il clima mondiale, tra il '97 e il '98, infatti, fu responsabile di quella che è passata alla storia come la 'Grande tempesta di ghiaccio' che paralizzò per giorni il Nord Est degli Stati Uniti e del Canada, provocò fortissime piogge in Kenya e Somalia, favorendo la diffusione di una grande epidemia di febbre della Rift Valley, alluvioni in California e scatenò poi una delle più calde estati europee.
Anche se al momento è impossibile prevedere i tempi esatti e l'intensità con cui El Niño farà sentire i suoi effetti nei prossimi mesi sul clima europeo, il fenomeno climatico ha già iniziato a farsi sentire nelle regioni del Pacifico con una riduzione delle piogge in Indonesia, alluvioni in America Latina e ondate di caldo in Australia, Africa meridionale e in modo indiretto anche a New York, dove si registra un dicembre di caldo record. Al momento è comunque molto difficile valutare l'evoluzione e l'impatto che El Niño potrà avere quest'anno.
El Niño nel 2015 è stato collegato alle peggiori inondazioni degli ultimi 50 anni in Paraguay, Argentina, Uruguay e Brasile che hanno prodotto più di 150.000 sfollati, la maggior parte dei quali ad Asuncion, capitale del Paraguay.