ECONOMIA
Indagine di mercato
Natale 2019: Coldiretti/Ixè a tavola spesa da 98 euro per famiglia
Quasi nove italiani su dieci (85%) hanno trascorso a casa con parenti o amici la cena della Vigilia e il pranzo di Natale. Uno storico ritorno al 'fai da te' che non si registrava da oltre 50 anni

Il Natale 2019 per gli italiani si caratterizza, secondo un'indagine della Coldiretti, con un ritorno al passato determinato però da motivazioni diverse. Per i più giovani le feste natalizie sono un modo per gratificarsi ai fornelli e in cucina con buon cibo. Per le nuove generazioni la organizzazione e la preparazione delle tavole della Vigilia e del pranzo di Natale sono primarie attività di svago, relax e affermazione personale. Per le altre generazioni sono momenti particolari per incontrare parenti ed amici e stare in compagnia ed allegria.
Quest'anno gli italiani hanno speso a tavola complessivamente quasi 2,6 miliardi di euro per i cibi e le bevande consumati tra la cena della Vigilia e il pranzo di Natale.
Sono stati quasi nove italiani su dieci (85%) che hanno deciso di consumare a casa con parenti o amici i pasti tipici riservati alle tavole natalizie.
Il bilancio sul Natale 2019 è stato stimato dalla Coldiretti, che ha svolto un'indagine assieme all'istituto Ixè, e da questa analisi emerge un aumento del 9% della spesa rispetto allo scorso anno.
"Se nel menu della Vigilia - enuncia la Coldiretti in un comunicato - sarà servito soprattutto il pesce presente in 8 tavole su 10 (81%), a Natale prevale la carne e vincono bolliti, arrosti e fritti, dall’ agnello ai tacchini, ma anche minestre, zuppe, paste ripiene, cappelletti in brodo e pizze rustiche e i dolci fatti in casa, con il record di una media di 3,8 ore trascorse in cucina per la preparazione dei piatti, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè dal quale si evidenzia il ritorno delle grandi tavolate con in media 9 persone a condividere il menu più importante dell’anno". Uno storico ritorno al 'fai da te' che non si registrava da oltre 50 anni.
Lo spumante si conferma come il prodotto immancabile per nove italiani su dieci (91%) e supera la frutta locale di stagione (88%), mentre il panettone con il 79% batte di misura nelle preferenze il pandoro fermo al 72% ma entrambi consumati spesso in abbinamento a dolci locali che vengono fatti in casa in quasi la metà delle famiglie (48%) ed ecco quindi il 'Panone di Natale' in Emilia Romagna, 'U piccilatiedd' in Basilicata, il 'Panpepato' in Umbria, la 'Pizza di Franz' nel Molise, 'Lu rintrocilio' in Abruzzo, le 'Pabassinas con sa sapa' in Sardegna, la 'Carbonata con polenta' in Valle D’Aosta, il 'Pangiallo' nel Lazio, le 'Carteddate' in Puglia, i 'Canederli' in Trentino, la 'Brovada e muset con polenta' in Friuli Venezia Giulia, i 'Quazunìelli' in Calabria, il 'Pandolce' in Liguria, la 'Pizza de Nata’ ' nelle Marche, i 'Buccellati' in Sicilia, il 'Brodo di cappone in tazza' in Toscana, 'Insalata di rinforzo' in Campania, il 'Pan di Toni' in Lombardia, 'Torrone d'Alba' in Piemonte e oltre al classico 'Pandoro di Verona', la 'Mostarda con il mascarpone' e il 'Mandorlato di Cologna Veneta' in Veneto .
"La maggioranza delle tavole sono state imbandite con menù a base di prodotti o ingredienti nazionali con una spesa stimata - continua la Coldiretti - in 900 milioni di euro per pesce e le carni compresi i salumi, 430 milioni di euro per spumante, vino ed altre bevande, 280 milioni di euro per dolci con gli immancabili panettone, pandoro e panetteria, 480 milioni di euro per ortaggi, conserve, frutta fresca e secca, 180 per pasta e pane e 130 milioni di euro per formaggi e uova".
Quest'anno gli italiani hanno speso a tavola complessivamente quasi 2,6 miliardi di euro per i cibi e le bevande consumati tra la cena della Vigilia e il pranzo di Natale.
Sono stati quasi nove italiani su dieci (85%) che hanno deciso di consumare a casa con parenti o amici i pasti tipici riservati alle tavole natalizie.
Il bilancio sul Natale 2019 è stato stimato dalla Coldiretti, che ha svolto un'indagine assieme all'istituto Ixè, e da questa analisi emerge un aumento del 9% della spesa rispetto allo scorso anno.
"Se nel menu della Vigilia - enuncia la Coldiretti in un comunicato - sarà servito soprattutto il pesce presente in 8 tavole su 10 (81%), a Natale prevale la carne e vincono bolliti, arrosti e fritti, dall’ agnello ai tacchini, ma anche minestre, zuppe, paste ripiene, cappelletti in brodo e pizze rustiche e i dolci fatti in casa, con il record di una media di 3,8 ore trascorse in cucina per la preparazione dei piatti, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè dal quale si evidenzia il ritorno delle grandi tavolate con in media 9 persone a condividere il menu più importante dell’anno". Uno storico ritorno al 'fai da te' che non si registrava da oltre 50 anni.
Lo spumante si conferma come il prodotto immancabile per nove italiani su dieci (91%) e supera la frutta locale di stagione (88%), mentre il panettone con il 79% batte di misura nelle preferenze il pandoro fermo al 72% ma entrambi consumati spesso in abbinamento a dolci locali che vengono fatti in casa in quasi la metà delle famiglie (48%) ed ecco quindi il 'Panone di Natale' in Emilia Romagna, 'U piccilatiedd' in Basilicata, il 'Panpepato' in Umbria, la 'Pizza di Franz' nel Molise, 'Lu rintrocilio' in Abruzzo, le 'Pabassinas con sa sapa' in Sardegna, la 'Carbonata con polenta' in Valle D’Aosta, il 'Pangiallo' nel Lazio, le 'Carteddate' in Puglia, i 'Canederli' in Trentino, la 'Brovada e muset con polenta' in Friuli Venezia Giulia, i 'Quazunìelli' in Calabria, il 'Pandolce' in Liguria, la 'Pizza de Nata’ ' nelle Marche, i 'Buccellati' in Sicilia, il 'Brodo di cappone in tazza' in Toscana, 'Insalata di rinforzo' in Campania, il 'Pan di Toni' in Lombardia, 'Torrone d'Alba' in Piemonte e oltre al classico 'Pandoro di Verona', la 'Mostarda con il mascarpone' e il 'Mandorlato di Cologna Veneta' in Veneto .
"La maggioranza delle tavole sono state imbandite con menù a base di prodotti o ingredienti nazionali con una spesa stimata - continua la Coldiretti - in 900 milioni di euro per pesce e le carni compresi i salumi, 430 milioni di euro per spumante, vino ed altre bevande, 280 milioni di euro per dolci con gli immancabili panettone, pandoro e panetteria, 480 milioni di euro per ortaggi, conserve, frutta fresca e secca, 180 per pasta e pane e 130 milioni di euro per formaggi e uova".