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MONDO

Kashmir, il premier indiano Modi accusa il Pakistan: "Lo usava per il terrorismo"

Resta delicatissima la situazione in Kashmir, dopo la cancellazione dell'autonomia dell'unico Stato indiano a maggioranza islamica da parte di Nuova Delhi. 500 arresti, sale la tensione con Islamabad

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Il governo indiano ha deciso di revocare lo status di autonomia di cui godeva la regione del Kashmir perché "il Pakistan l'ha utilizzato come strumento per diffondere il terrorismo". Lo ha affermato oggi il primo ministro indiano, Narendra Modi, in un discorso alla nazione.

In un appello alla nazione nel pieno della crisi con il Pakistan per la cancellazione dello speciale emendamento della Costituzione che garantiva appunto l'autonomia della regione (unico stato indiano a maggioranza islamica, ndr), Modi ha detto che esso ha prodotto anche separatismo, corruzione e il "governo di poche famiglie".  Nel suo discorso a braccio, durato 48 minuti, il premier ha definito la scelta del suo governo un passo storico grazie al quale i sogni di molti sono finalmente diventati realtà.

Intanto, le agenzie di sicurezza hanno arrestato oltre 500 persone per prevenire ulteriori violenze: lo riporta l'emittente radiofonica statale All India Radio. Ieri, un giovane manifestante è morto durante gli scontri con la polizia a Srinagar, capitale del Jammu e Kashmir, mentre almeno altri sei sono stati ricoverati in ospedale, alcuni con ferite d'arma da fuoco.

Il Pakistan sospende il collegamento ferroviario con l'India
Islamabad ha annunciato oggi la sospensione di un servizio ferroviario chiave con la vicina India in risposta alla revoca dello statuto speciale al Kashmir. Il ministro dei Trasporti pachistano, Sheikh Rashid Ahmad, ha reso noto che il servizio Express - o 'Friendship Express' (Espresso dell'Amicizia) - viene sospeso con effetto immediato. L'annuncio è giunto mentre i passeggeri aspettavano il treno alla stazione di Lahore per recarsi in India. Ieri, il Pakistan aveva già annunciato la sospensione delle relazioni commerciali con Nuova Delhi, il ritiro del proprio ambasciatore in India e l'espulsione di quello indiano a Islamabad.