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MONDO

Una settimana dopo la riconquista irachena di Falluja

Iraq, 3 giorni di lutto per la strage di Baghdad. Gli sciiti contro il governo: "Non sa difenderci"

Oltre 200 i morti nel più sanguinoso attentato firmato dal Califfato nella capitale irachena. L'autobomba è esplosa intorno alla mezzanotte, quando la strada era piena di giovani e famiglie, usciti in strada dopo la fine del digiuno del Ramadan

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Tre giorni di lutto nazionale in Iraq per le vittime del sanguinoso attentato-kamikaze che nella notte tra sabato e domenica ha lasciato almeno 142 morti (ma altre fonti parlano addirittura di 200 vittime) in una zona commerciale di Baghdad.    

L'attentato, il piu' letale nella capitale irachena dallo scorso anno, ha evidenziato per l'ennesima volta l'incapacita' del governo di mettere in atto misure di sicurezza efficaci.

Il premier Haider al-Abadi, che domenica si e' recato sul luogo dell'attentato, e' stato pesantemente contestato dalla folla: il convoglio delle auto e' stato preso di mira dal lancio di sassi e scarpe. Il premier ha comunque annunciato la revisione di alcune misure di sicurezza.    

La dinamica
L'esplosione e' avvenuta intorno all'una ora locale di domenica (quando in Italia era ancora la mezzanotte di sabato), di fronte a un notissima gelateria, Jabar Abu al Sharbat, nel quartiere di Karrada, bitato da una popolazione prevalentemente sciita. La gelateria e' la piu' popolare e antica della capitale irachena e in quel momento era affollatissima, come sempre accade durante il Ramadan, quando e' abituale continuare le notti in strada in attesa del Suhur, l'ultimo pasto prima di tornare a digiunare il giorno dopo.     L'attentato ha provocato anche 135 feriti e danni ingenti alla strada principale di Karrada. Vari negozi e veicoli hanno preso fuoco o sono stati danneggiati dall'esplosione.

La rivendicazione del Califfato
  L'Isis, che gia' nel passato ha compiuto attentati a Karrada, ha rivendicato anche stavolta la sanguinosa azione, con un comunicato firmato Wilayat Baghdad (Provincia di Baghdad), in cui ha confermato che gli obiettivi erano gli sciiti.     Sempre domenica, un'altra autobobomba e' esplosa nel popolare mercato di Shalal, nella zona di al Shabaab, anch'esso a maggioranza sciita. L'attentato ha causato la morte di un civile e ne ha feriti altri cinque.  

La rabbia degli sciiti: "Il governo non sa difenderci"
Cresce la rabbia tra gli iracheni che accusano il governo di non essere in grado di proteggere la popolazione.  Circolano sul web video che mostrano persone che lanciano pietre e oggetti contro il convoglio di Abadi, accolto da una folla inferocita quando ieri si è recato sul luogo della strage. Nella notte, secondo la stessa al-Jazeera, un gruppo di persone ha marciato da Karrada fino alla residenza del premier.      

"Tutti i politici iracheni, Abadi compreso sono responsabili per questi attacchi - ha detto una donna di Karrrada ai media locali - Non possiamo celebrare l'Eid al-Fitr (la fine del Ramadan). Se non è l'Is, è al-Qaeda e se non sono né l'Is né al-Qaeda è la schifosa politica corrotta di questo Paese. Noi veniamo colpiti mentre loro sono seduti al sicuro nei loro palazzi. Sono loro che permettono all'Is di venire qui e uccidere la gente".