MONDO
Chi ha paura dei Tribunali Internazionali?
Le sfide della giustizia internazionale
Mon dimenticare Norimberga. I crimini contro l’umanità e i Tribunali Penali Internazionali. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo

Negli anni quaranta dopo la fine della seconda guerra mondiale, i processi di Norimberga e di Tokyo hanno portato alla nascita dei primi tribunali penali internazionali, che hanno giudicato sui crimini di guerra e contro l’umanità commessi da Germania e Giappone nel corso dell’ultimo conflitto mondiale.
Solo 56 anni dopo, nel 2002, il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha dato vita alla Corte Penale Internazionale permanente con sede a l’Aia in Olanda.
Nel 1959 il Consiglio d’Europa aveva istituito a Strasburgo la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, che prevede la possibilità per ogni cittadino di ricorrere a una corte sovranazionale in quei casi in cui ritenga che i suoi diritti siano stati lesi da uno degli stati aderenti al Consiglio d’Europa.
Non dimenticare Norimberga. Le sfide dei tribunali internazionali.
Reportage di Martino Seniga
I crimini contro l’umanità e i Tribunali Penali Internazionali
Dopo i processi di Tokyo e Norimberga la giustizia penale internazionale, che indaga sui crimini contro l’umanità anche quando sono stati commessi da leader politici e militari di fama mondiale, ha dovuto attendere la fine della guerra fredda e della divisione del mondo in due blocchi per vedere la nascita dei primi tribunali penali internazionali ad Hoc. In particolare nel 1993 e 1994 erano stati istituiti dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu il Tribunale internazionale per l’ex Iugoslavia e quello per il Ruanda. In questi anni il tribunale penale internazionale per l’ex Iugoslavia ha indagato su crimini commessi da tutte le parti coinvolte nel conflitto portando all’arresto e all’incriminazione di numerosi imputati tra cui alcuni leader nazionali come l’ex presidente Serbo Milosevic, morto in cella a l’Aia prima della sentenza definitiva.
Nel 2002, dopo anni di lotte da parte di alcune organizzazioni umanitarie come Amnesty International e Non c’è pace senza giustizia, a l’Aia è stata istituita la Corte Penale Internazionale che ha indagato o sta indagando su 43 casi di crimini contro l’umanità e che ha finora emesso 19 mandati di arresto con quattro condanne definitive e un’assoluzione. Anche se nel mondo i crimini contro l’umanità non stanno diminuendo, almeno in alcune aree geopolitiche, la Corte Penale Internazionale ha raggiunto un effetto deterrente nei confronti di alcuni dei responsabili di questi crimini, che non si prescrivono mai.
Chi ha paura dei Tribunali Penali Internazionali?
Reportage di Martino Seniga
La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. La punta di diamante per la difesa dei diritti umani in Europa
La Corte di Strasburgo nasce a seguito della firma da parte dei paesi allora membri del Consiglio d’Europa della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Questa convenzione è considerata il testo centrale in materia di protezione dei diritti fondamentali dell'uomo perché è l'unico dotato di un meccanismo giurisdizionale permanente che consenta a ogni individuo di richiedere la tutela dei propri diritti, attraverso il ricorso alla Corte Europea dei diritti dell'uomo.
La Convenzione è stata firmata a Roma il 4 novembre 1950 da 12 stati: Belgio, Danimarca, Francia, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito, Svezia, Turchia ed è entrata in vigore il 3 settembre 1953.
La Corte e’ stata istituita nel 1959 e nel 1998 ha acquisito lo status di Corte permanente.
Oggi la Corte ha giurisdizione su 47 stati attualmente membri del Consiglio d’Europa. Dal 2015 la Corte è guidata dal magistrato italiano Guido Raimondi. Sotto la sua presidenza, il carico di ricorsi pendenti è stato dimezzato, anche se restano circa 75.000 pratiche al vaglio della Corte.
Intervista con Guido Raimondi, Presidente della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo