MONDO
"Episodio grave"
Francia, per sei ore in panne tutti i numeri d'emergenza. "3 morti per mancato intervento"
Il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, che era con il premier francese in missione in Tunisia, è rientrato precipitosamente a Parigi per far fronte alla crisi. Ha definito l'episodio "inaccettabile". Tre morti potrebbero essere legate al mancato tempestivo intervento

Sei ore senza numeri di emergenza, un dramma per i cittadini che hanno provato a chiedere aiuto. È accaduto in Francia, a causa di una "disfunzione" dovuta a un guasto alle apparecchiature del router dell'operatore Orange. E ora bisogna far luce su tre possibili decessi attribuibili al mancato immediato soccorso.
Ai mea culpa e al ripristino del servizio seguirà fare chiarezza per appurare eventuali decessi. Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, rientrato immediatamente dalla Tunisia, dove era in missione con il premier francese, per fronteggiare la crisi. Il ministro ha parlato di disfunzione "grave e inaccettabile" e ha convocato il ceo di Orange, Stéphane Richard. Sono almeno tre i morti da accertare, rispondenti a crisi legate a problemi cardiovascolari e su cui probabilmente non si è riusciti a intervenire a causa dell'interruzione del numero di emergenze: una persona "sarebbe morta" a Morbihan e "altri due incidenti cardiovascolari" sono avvenuti a Réunion.
"Non so dire se il tempo (prima dell'arrivo dei soccorsi, ndr) sia stato particolarmente lungo e se sia imputabile al numero di emergenza non raggiungibile. Quel che è certo - ha insistito - è che le persone hanno testimoniato di aver provato a chiamare più volte e di non essere riuscite a far arrivare subito gli operatori".
A causa del guasto risultavano inaccessibili il 15, usato per chiamare la Samu (il Servizio Assistenza Medica Urgente, il pronto intervento mobile), il 18, per chiamare i vigili del fuoco, il 17, per la polizia, e il 112, il numero di emergenza utilizzato in tutta l'Unione Europea. La rete, ripristinata dalla mezzanotte del 3 giugno, è tornata a funzionare regolarmente. Ora, però, il governo si interroga sulle conseguenze umane.
Ai mea culpa e al ripristino del servizio seguirà fare chiarezza per appurare eventuali decessi. Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno, Gérald Darmanin, rientrato immediatamente dalla Tunisia, dove era in missione con il premier francese, per fronteggiare la crisi. Il ministro ha parlato di disfunzione "grave e inaccettabile" e ha convocato il ceo di Orange, Stéphane Richard. Sono almeno tre i morti da accertare, rispondenti a crisi legate a problemi cardiovascolari e su cui probabilmente non si è riusciti a intervenire a causa dell'interruzione del numero di emergenze: una persona "sarebbe morta" a Morbihan e "altri due incidenti cardiovascolari" sono avvenuti a Réunion.
"Non so dire se il tempo (prima dell'arrivo dei soccorsi, ndr) sia stato particolarmente lungo e se sia imputabile al numero di emergenza non raggiungibile. Quel che è certo - ha insistito - è che le persone hanno testimoniato di aver provato a chiamare più volte e di non essere riuscite a far arrivare subito gli operatori".
Je veux saluer les services de l’Etat : les pompiers, les policiers, les gendarmes, le SAMU, les préfets et tous ceux qui ont protégé et secouru nos concitoyens hier soir dans des conditions très dégradées. pic.twitter.com/SkQM34dLEr
— Gérald DARMANIN (@GDarmanin) June 3, 2021
A causa del guasto risultavano inaccessibili il 15, usato per chiamare la Samu (il Servizio Assistenza Medica Urgente, il pronto intervento mobile), il 18, per chiamare i vigili del fuoco, il 17, per la polizia, e il 112, il numero di emergenza utilizzato in tutta l'Unione Europea. La rete, ripristinata dalla mezzanotte del 3 giugno, è tornata a funzionare regolarmente. Ora, però, il governo si interroga sulle conseguenze umane.