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Serie A
Calcio serie A: Juve-Atalanta finisce 1-0 e a Torino esplode la festa scudetto
Allo Juventus Stadium va in scena la festa scudetto bianconera. L'esito di domenica relega ad una passerella la gara con l'Atalanta,vinta 1-0 con un gol di Padoin nella ripresa

Allo Juventus Stadium va in scena la festa scudetto bianconera. L'esito di domenica relega ad una passerella la gara con l'Atalanta,vinta 1-0 con un gol di Padoin nella ripresa. Un risultato che tiene vivo l'obiettivo record dei 100 punti. Eguagliato intanto quello delle vittorie in casa (per ora 18 di fila e c’è il Cagliari all’ultima giornata), così come fecero il Torino nel 1948-1949 e il Milan nel 2005-2006, battuto invece quello dei 30 successi in un campionato che apparteneva all’Inter di Mancini nel 2006-2007.
La cronaca:
Conte tiene a riposo tanti big, spazio a chi ha avuto finora meno occasioni. Uno di questi è proprio Padoin, ex giocatore dell’Atalanta, che con un tiro dal limite supera Consigli (72'). In precedenza, ritmo blando con gli ospiti non proprio decisi a fare da sparring partner, ma Osvaldo fallisce due gol. Al fischio finale è solo grande festa. E tutti in campo per il giro d’onore dei bianconeri di Antonio Conte, al terzo titolo di fila, il trentesimo della straordinaria storia bianconera. In un attimo, dimenticate le delusioni europee che hanno i nomi del Galatasary (ai gironi di Champions) e Benfica (in semifinale di Europa League, con il rimpianto della finale da giocare proprio allo Juventus Stadium di Torino).
All'Olimpico di Roma match con vista sull'Europa League: tra Lazio e Verona esce però un 3-3 spettacolare che però rischia di lasciare a bocca asciutta le due squadre e rinvia tutto alle ultime 2 giornate per quanto riguarda l’Europa.
La cronaca:
Dopo un insidioso tiro-cross di Candreva, gol divorato da Toni messo a tu per tu con
Berisha da un bell’assist di Hallfredsson (13'). Alla mezz'ora contropiede micidiale sull'asse Mauri-Candreva, palla a Keita che non può sbagliare: è l’1-0 della Lazio. Ma c'è subito la risposta scaligera: l'ex romanista Marquinho firma il pari (37') con un preciso rasoterra dal limite dell’area. Nella ripresa i biancocelesti attaccano con più insistenza e al 60’ sono di nuovo avanti grazie a Lulic che, dopo un errore dello scaligero Marques, si porta avati il pallone di testa e di controbalzo con il sinistro, fulmina Berisha. Ma passano nove minuti e l’Hellas acciuffa ancora i padroni di casa grazie al bravissimo Iturbe che, sfrutta una perfetta verticalizzazione di Sala, e davanti a Berisha lo batte con freddezza (69’). Subito dopo nuova occasionissima per Toni (che però ‘spara’ su Berisha), mentre Albertazzi di testa su calcio d’angolo colpisce il palo. E’ però il preludio al gol degli scaligeri che arriva all’83’ grazie a Romulo, che era appena entrato, su cross di Hallfredsson. Nel finale espulso Lulic che stende il lanciatissimo Romulo (85’). C’è poi il tempo per altre due occasioni che Toni non sfrutta prima del calcio di rigore che vale il definitivo 3-3 della Lazio: cross di Mauri, palla verso Klose che finisce giù per la trattenuta di Albertazzi (espulso per doppia ammonizione) al 92’. Per Mazzoleni è fallo, dal dischetto va Mauri, Rafael respinge, ma il capitano della Lazio è il più lesto ad avventarsi sulla ribattuta e depositare in rete (93’). Triplice fischio: è 3-3, ma non mancano le polemiche.
La cronaca:
Conte tiene a riposo tanti big, spazio a chi ha avuto finora meno occasioni. Uno di questi è proprio Padoin, ex giocatore dell’Atalanta, che con un tiro dal limite supera Consigli (72'). In precedenza, ritmo blando con gli ospiti non proprio decisi a fare da sparring partner, ma Osvaldo fallisce due gol. Al fischio finale è solo grande festa. E tutti in campo per il giro d’onore dei bianconeri di Antonio Conte, al terzo titolo di fila, il trentesimo della straordinaria storia bianconera. In un attimo, dimenticate le delusioni europee che hanno i nomi del Galatasary (ai gironi di Champions) e Benfica (in semifinale di Europa League, con il rimpianto della finale da giocare proprio allo Juventus Stadium di Torino).
All'Olimpico di Roma match con vista sull'Europa League: tra Lazio e Verona esce però un 3-3 spettacolare che però rischia di lasciare a bocca asciutta le due squadre e rinvia tutto alle ultime 2 giornate per quanto riguarda l’Europa.
La cronaca:
Dopo un insidioso tiro-cross di Candreva, gol divorato da Toni messo a tu per tu con
Berisha da un bell’assist di Hallfredsson (13'). Alla mezz'ora contropiede micidiale sull'asse Mauri-Candreva, palla a Keita che non può sbagliare: è l’1-0 della Lazio. Ma c'è subito la risposta scaligera: l'ex romanista Marquinho firma il pari (37') con un preciso rasoterra dal limite dell’area. Nella ripresa i biancocelesti attaccano con più insistenza e al 60’ sono di nuovo avanti grazie a Lulic che, dopo un errore dello scaligero Marques, si porta avati il pallone di testa e di controbalzo con il sinistro, fulmina Berisha. Ma passano nove minuti e l’Hellas acciuffa ancora i padroni di casa grazie al bravissimo Iturbe che, sfrutta una perfetta verticalizzazione di Sala, e davanti a Berisha lo batte con freddezza (69’). Subito dopo nuova occasionissima per Toni (che però ‘spara’ su Berisha), mentre Albertazzi di testa su calcio d’angolo colpisce il palo. E’ però il preludio al gol degli scaligeri che arriva all’83’ grazie a Romulo, che era appena entrato, su cross di Hallfredsson. Nel finale espulso Lulic che stende il lanciatissimo Romulo (85’). C’è poi il tempo per altre due occasioni che Toni non sfrutta prima del calcio di rigore che vale il definitivo 3-3 della Lazio: cross di Mauri, palla verso Klose che finisce giù per la trattenuta di Albertazzi (espulso per doppia ammonizione) al 92’. Per Mazzoleni è fallo, dal dischetto va Mauri, Rafael respinge, ma il capitano della Lazio è il più lesto ad avventarsi sulla ribattuta e depositare in rete (93’). Triplice fischio: è 3-3, ma non mancano le polemiche.