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MONDO

La vicenda aveva scatenato polemiche con gli antiabortisti

In stato di morte cerebrale e incinta, l'ospedale stacca la spina

Si chiude la controversa vicenda di Marlise Munoz. L'istituto texano che si era rifiutato di spegnere i macchinari come richiesto dalla famiglia, esegue l'ordine del tribunale. Il feto, di 23 settimane, aveva gravi malformazioni

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Erick Munoz davanti a una foto che lo ritrae con la moglie e con l'altro figli della coppia
Fort Worth (Texas)
La vicenda di Marlise Munoz si è chiusa privatamente e in silenzio. L’ospedale John Peter Smith di Fort Worth, in Texas, ha dato esecuzione all’ordine del tribunale, che accogliendo le richieste dei famigliari aveva ordinato di staccare la spina ai macchinari che tenevano in vita la donna, in stato di morte cerebrale e incinta di 23 settimane.
 
In ospedale dal 26 novembre
Marlise Munoz era stata trovata in stato di incoscienza dal marito il 26 novembre e non si era mai ripresa. Tutti concordavano nel dire che si trovava in stato di morte cerebrale, ma l’ospedale non voleva spegnere le macchine per far procedere la gravidanza. Suo marito Erick e i suoi genitori invece affermavano che la donna non avrebbe voluto essere mantenuta in vita artificialmente. Erick Munoz aveva inoltre dichiarato che, in base agli esami svolti, il feto appariva “chiaramente anormale”.

Battaglia in tribunale 
Il caso aveva sollevato molte polemiche, con le associazioni anti-abortiste in prima linea a chiedere di dare una possibilità di nascere al bambino. Il giudice invece ha appoggiato le posizioni della famiglia e ha dichiarato che l’ospedale stava interpretando in modo erroneo una norma che impedisce di interrompere le cure a una donna incinta. Marlise Munoz, ha certificato il tribunale, era infatti già morta.
 
"Possa riposare in pace"
La donna si è spenta poco dopo la rimozione dei macchinari. “Possa riposare in pace e possa la sua famiglia trovare la forza di completare quello che è stato un viaggio insopportabilmente lungo e arduo”, hanno commentato i legali dell’ospedale.