MONDO
Segnalati scontri con guardie di sicurezza
Turchia, abitanti in lotta per difendere gli alberi e contro la costruzione di una centrale
Tensione a Yirca, nell'ovest del Paese, dove 6mila ulivi sono stati sradicati nonostante le proteste della popolazione. Un tribunale dà ragione ai manifestanti, che iniziano a piantare nuovi alberi

Hanno lottato per oltre 50 giorni per difendere il loro bosco di ulivi, ma alla fine 6mila alberi secolari sono stati abbattuti per fare posto a una centrale a carbone. A Yirca, nella Turchia occidentale, la battaglia degli abitanti non è però ancora finita, anche perché poche ore dopo il taglio un tribunale ha dato loro ragione.
Scontri con le guardie di sicurezza
Yirca si trova nei pressi di Soma, località di cui si è parlato nel maggio scorso per il terribile incendio che costò la vita a oltre 300 minatori. La popolazione si è trovata di fronte una grande compagnia, la Kolin Group, e ha cercato di difendere in ogni modo i propri alberi. Alcune persone hanno persino abbracciato i tronchi. Non è servito: venerdì il bosco è stato distrutto, in modo illegale secondo Greenpeace. Ci sono stati anche degli scontri tra i manifestanti e delle guardie di sicurezza della società. Secondo i media locali, alcune persone sono state anche caricate su un camion e rinchiuse in un capannone.
Nuove piantine dove c'era il bosco
Poche ore più tardi un tribunale ha bocciato il provvedimento che autorizzava la Kolin Group a tagliare l’uliveto e a prendere il controllo dell’area. Troppo tardi per salvare le piante, ma comunque abbastanza per risollevare il morale della popolazione. Gli abitanti di Yirca, determinati a continuare a lottare, hanno iniziato a piantare dei nuovi ulivi. Piccole piantine che, sperano, un giorno faranno tornare la zona esattamente come era fino alla scorsa settimana.
Scontri con le guardie di sicurezza
Yirca si trova nei pressi di Soma, località di cui si è parlato nel maggio scorso per il terribile incendio che costò la vita a oltre 300 minatori. La popolazione si è trovata di fronte una grande compagnia, la Kolin Group, e ha cercato di difendere in ogni modo i propri alberi. Alcune persone hanno persino abbracciato i tronchi. Non è servito: venerdì il bosco è stato distrutto, in modo illegale secondo Greenpeace. Ci sono stati anche degli scontri tra i manifestanti e delle guardie di sicurezza della società. Secondo i media locali, alcune persone sono state anche caricate su un camion e rinchiuse in un capannone.
Nuove piantine dove c'era il bosco
Poche ore più tardi un tribunale ha bocciato il provvedimento che autorizzava la Kolin Group a tagliare l’uliveto e a prendere il controllo dell’area. Troppo tardi per salvare le piante, ma comunque abbastanza per risollevare il morale della popolazione. Gli abitanti di Yirca, determinati a continuare a lottare, hanno iniziato a piantare dei nuovi ulivi. Piccole piantine che, sperano, un giorno faranno tornare la zona esattamente come era fino alla scorsa settimana.