POLITICA
Convocazione del Capo dello Stato
Eletti tutti i laici, giovedì si insedia nuovo Csm
La seduta sarà preceduta dal tradizionale incontro tra il Presidente della Repubblica, i consiglieri uscenti e i nuovi eletti
A seguito della elezione di tutti i componenti laici del Csm,il Presidente della Repubblica ha fissato per giovedì 25 settembre alle 17 al Quirinale la seduta di insediamento del nuovo Consiglio. La seduta, secondo tradizione, sarà preceduta dall'incontro del Capo dello Stato con i consiglieri uscenti e i nuovi eletti del Csm.
Con l'elezione di Pierantonio Zanettin e Paola Balducci, e dunque degli ultimi due componenti della pattuglia degli otto laici da parte del Parlamento, si è finalmente completo il plenum del nuovo Csm. E' finito cosi' lo stallo più volte censurato dal capo dello Stato e che ha imposto la proroga del Consiglio superiore eletto quattro anni fa, la cui ultima seduta a questo punto dovrebbe essere domani. Il ritardo delle Camere è di due mesi, considerato che a luglio i magistrati avevano già scelto i 16 togati, con un'elezione che ha premiato le correnti agli opposti estremi: Area, che rappresenta i giudici di sinistra, e Magistratura Indipendente,
il gruppo più moderato; tutte e due sono state premiate con un seggio in più, a scapito di Unicost, che esprime il centro della magistratura.
Ora partirà la corsa per recuperare il tempo perduto. In settimana, forse già nel pomeriggio di giovedì, potrebbe esserci la cerimonia di insediamento del nuovo Csm al Quirinale, con il passaggio di consegne tra i vecchi e i consiglieri subentranti. Subito dopo sarà costituita la Commissione per la verifica dei titoli da parte dei laici eletti dal Parlamento. E a stretto giro di posta dovrebbe essere convocata la prima
riunione del plenum del Csm, che sarà presieduta dal capo dello Stato, per l'elezione del nuovo vice presidente.
Il successore di Michele Vietti deve essere scelto tra gli otto componenti laici eletti dal Parlamento. Una partita in cui sono determinanti i consiglieri togati e che allo stato appare ancora nebulosa, anche perché i rappresentanti dei magistrati non si sono ancora confrontati e aspettano di vedere chi effettivamente si farà avanti e con quale programma. Sul sottosegretario all'Economia Giovanni Legnini, apparso subito
come il candidato in pole position per la vice presidenza, restano perplessità almeno in una parte dei togati: tra chi giudica inopportuno il suo passaggio diretto dal governo al Csm, tanto più nel momento in cui l'esecutivo sta preparando la riforma elettorale del Consiglio superiore. Se le riserve su di lui non cadessero, la gara si potrebbe giocare tra Renato Balduzzi, ministro della Salute nel governo Monti e professore
di diritto costituzionale alla Cattolica, Giuseppe Fanfani, il sindaco di Arezzo nipote dell'ex presidente del Consiglio Amintore, e Paola Balducci, avvocato e sino all'anno scorso responsabile Giustizia di Sel che, se venisse effettivamente scelta, sarebbe la prima donna a guidare il Csm.
Con l'elezione di Pierantonio Zanettin e Paola Balducci, e dunque degli ultimi due componenti della pattuglia degli otto laici da parte del Parlamento, si è finalmente completo il plenum del nuovo Csm. E' finito cosi' lo stallo più volte censurato dal capo dello Stato e che ha imposto la proroga del Consiglio superiore eletto quattro anni fa, la cui ultima seduta a questo punto dovrebbe essere domani. Il ritardo delle Camere è di due mesi, considerato che a luglio i magistrati avevano già scelto i 16 togati, con un'elezione che ha premiato le correnti agli opposti estremi: Area, che rappresenta i giudici di sinistra, e Magistratura Indipendente,
il gruppo più moderato; tutte e due sono state premiate con un seggio in più, a scapito di Unicost, che esprime il centro della magistratura.
Ora partirà la corsa per recuperare il tempo perduto. In settimana, forse già nel pomeriggio di giovedì, potrebbe esserci la cerimonia di insediamento del nuovo Csm al Quirinale, con il passaggio di consegne tra i vecchi e i consiglieri subentranti. Subito dopo sarà costituita la Commissione per la verifica dei titoli da parte dei laici eletti dal Parlamento. E a stretto giro di posta dovrebbe essere convocata la prima
riunione del plenum del Csm, che sarà presieduta dal capo dello Stato, per l'elezione del nuovo vice presidente.
Il successore di Michele Vietti deve essere scelto tra gli otto componenti laici eletti dal Parlamento. Una partita in cui sono determinanti i consiglieri togati e che allo stato appare ancora nebulosa, anche perché i rappresentanti dei magistrati non si sono ancora confrontati e aspettano di vedere chi effettivamente si farà avanti e con quale programma. Sul sottosegretario all'Economia Giovanni Legnini, apparso subito
come il candidato in pole position per la vice presidenza, restano perplessità almeno in una parte dei togati: tra chi giudica inopportuno il suo passaggio diretto dal governo al Csm, tanto più nel momento in cui l'esecutivo sta preparando la riforma elettorale del Consiglio superiore. Se le riserve su di lui non cadessero, la gara si potrebbe giocare tra Renato Balduzzi, ministro della Salute nel governo Monti e professore
di diritto costituzionale alla Cattolica, Giuseppe Fanfani, il sindaco di Arezzo nipote dell'ex presidente del Consiglio Amintore, e Paola Balducci, avvocato e sino all'anno scorso responsabile Giustizia di Sel che, se venisse effettivamente scelta, sarebbe la prima donna a guidare il Csm.