MONDO
I dati
Effetto sanzioni: i russi consumano meno carne, latte, zucchero e burro
In Russia si spende per il cibo oltre il 50 per cento del reddito disponibile

Le sanzioni internazionali affondano i consumi alientari dei russi. Secondo l'ufficio statistico russo Rosstat, nel periodo tra il 2013 e il 2015 i russi hanno diminuito di 2 chili pro capite il consumo della carne, di 5 chili il consumo del pesce, di 9 chili il consumo dei latticini e di un chilo quello dello zucchero.
Sono rimasti invariati i consumi del pane e delle uova. È aumentato di un chilo a testa il consumo delle patate, arrivando a 112 chili annui. Ai primi posti della classifica dei consumi figurano gli ortaggi, a causa della riduzione dei prezzi in media del 6,8%. I preferiti sono zucchine, zucca e cocomeri.
La riduzione dei consumi della carne, del pesce e del burro si spiega con l’impennata dei prezzi: in testa il burro (+20,5%), poi seguono carne rossa e carni banche (+10,1%) e pesce e prodotti ittici (+9,5%).
I russi spendono per il cibo oltre il 50 per cento del reddito disponibile.
Sono rimasti invariati i consumi del pane e delle uova. È aumentato di un chilo a testa il consumo delle patate, arrivando a 112 chili annui. Ai primi posti della classifica dei consumi figurano gli ortaggi, a causa della riduzione dei prezzi in media del 6,8%. I preferiti sono zucchine, zucca e cocomeri.
La riduzione dei consumi della carne, del pesce e del burro si spiega con l’impennata dei prezzi: in testa il burro (+20,5%), poi seguono carne rossa e carni banche (+10,1%) e pesce e prodotti ittici (+9,5%).
I russi spendono per il cibo oltre il 50 per cento del reddito disponibile.