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MONDO

In corso lo spoglio

Elezioni Svezia: testa a testa tra coalizioni destra e sinistra. L'ultradestra avanza ma non sfonda

Dopo lo scrutinio di oltre il 90% delle schede, i Socialdemocratici sono al 28,3%, i Moderati al 19,7% e  l'estrema destra degli Svedesi Democratici al 17,7%. La coalizione di sinistra al potere è in lieve vantaggio su quella di centrodestra: 40,8% contro 40,3%. E il governo è un rebus

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Il Partito socialdemocratico resta in testa ma perde voti nelle elezioni legislative in Svezia. Secondo i dati su oltre il 90% dei seggi scrutinati, il blocco di centrosinistra (40,8%) e l'alleanza di centrodestra (40,3%) sono praticamente appaiati. Il partito populista di estrema destra, Svezia Democratica, tocca il 17,7%, a +4,7% rispetto all'ultima tornata elettorale. Di seguito i dati dei singoli partiti e le variazioni a confronto con il voto del 2014: Socialdemocratici 28,3% (-2,4%), Sinistra 8,1% (+2,3%), Ecologisti 4,4% (-2,4); Moderati 19,7% (-2,9%), Centristi 8,7% (+2,4%), Cristiano democratici 6,4% (+1,8), Liberali: 5,5%. Ed è rebus governo.

Il calo dei Socialdemocratici al potere
I socialdemocratici del premier Stefan Lofven avrebbero dunque perso oltre 2 punti rispetto al 2014. L'estrema destra sovranista e anti-immigrati degli Svedesi democratici di Jimmie Akesson balza in avanti del 4,7% ma non sfonda e resta al di sotto del 18% mentre guadagnano consensi gli ex comunisti di Sinistra. Avanzano anche il partito di centrodestra, Centro, e i Cristiano-democratici, mentre i Moderati cedono quasi 3 punti percentuali.

Testa a testa tra le coalizioni
A livello di coalizione, dunque, i Socialdemocratici e i loro due alleati, Verdi e Sinistra, sarebbero  attorno al 40,6% contro il 40,2%, della coalizione di centro-destra guidata dai Moderati. Finora nessun partito si è detto disposto a collaborare con l'estrema destra che quindi dovrebbe restare fuori dai giochi.

Il rebus del governo
Di certo queste elezioni lasciano in una grande incertezza il Paese scandinavo che proprio i Socialdemocratici hanno forgiato in un simbolo di accoglienza e generoso welfare. Infatti non c'è una maggioranza, e quindi o si arriva a un governissimo dei filo-europei o qualcuno dovrà dialogare con la destra radicale malgrado la 'conventio ad excludendum' professata alla vigilia del voto.

La questione dei profughi
La tensione della campagna elettorale, giocata sull'immigrazione dopo l'ondata dei 400.000 profughi accolti dal 2012, ha continuato ad aleggiare sul voto con i blitz in diversi seggi compiuti da militanti neo-nazisti che hanno intimidito e aggredito elettori e giornalisti, scattando fotografie. E in molti hanno voltato le spalle ai socialdemocratici perché, malgrado una crescita economica stabile e un tasso di disoccupazione sotto al 6%, la questione dei migranti, della criminalità e dell'insicurezza percepita dagli svedesi ha pesato più del benessere economico.