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POLITICA

Nazareno

Pd, Renzi: "Nel 2014 essere di sinistra è dare opportunità". Apertura ad ex di Sel e Scelta civica

Direzione del Partito democratico. Il presidente del Consiglio nella sua relazione dà la sua definizione di partito ma non risparmia critiche a Cgil e Grillo

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Il calo delle iscrizioni e il 40 per cento delle elezioni europee da consolidare. La direzione del Pd si confronta con l'argomento della 'forma partito' e nella sua relazione iniziale il segretario e premier Matteo Renzi non nasconde le difficoltà di Largo Nazareno anche se ha le idee chiare: "Essere di sinistra nel 2014 per me è dare opportunità: contro gli opportunismi e le rendita è di sinistra favorire le opportunità, liberare i talenti senza lasciare indietro nessuno. Creare pari opportunità per tutti". 

Il partito nella globalizzazione
Prima della definizione che Matteo Renzi dà sulla sua idea di Pd, il presidente del Consiglio si dice consapevole che una discussione su questo argomento non si può "concludere con una sola direzione". Ma sulla questione l'attenzione di Renzi è diretta soprattutto a quella che è la collocazione del partito davanti ai grandi temi internazionali di geopolitica ed economia. Nell'elenco delle situazioni critiche citate dal premier l'emergenza sanitaria dell'Ebola - "la più grave dai tempi dell'Aids" -,  il conflitto in Siria e Iraq,  l'assedio di Kobane, la questione libica e quella russa-ucraina. La risposta alle crisi, secondo Renzi, è "un grande investimento sulla democrazia, non basta immaginare un intervento militare". Un investimento che per il premier va conciliato con le occasioni offerte dalla globalizzazione all'Italia e per questo si è detto pronto a sostenere con forza l'accordo commerciale tra Stati Uniti e Unione europea. Sul piano interno invece il premier ha invocato la vocazione maggioritaria: "Deve essere in grado di contenere realtà diverse: da Gennaro Migliore ad Andrea Romano ci sia spazio di cittadinanza piena. Uno spazio certo non esclusivo che però nel Pd non ce l'ha nessuno, neanche il segretario". E in questo senso va anche la scelta della legge elettorale: "Pd deve avere gli strumenti elettorali" per affermarsi e in tal senso è "meglio il premio alla lista che non il premio alla coalizione". Sulle primarie ha contestato "il combinato disposto con l'esperienza amministrativa che ha, in alcuni casi, prodotto pasticci: difendo le primarie, ma senza adeguata preparazione qualcuno dei nostri si è trovato arreso. Il tema esiste, ma formazione politica significa studio, discussione e capacità di ascolto. In molti casi si sceglie con le primarie. In altri, sceglie il gruppo dirigente". E sulla polemica del calo degli iscritti non ha dubbi: "Una discussione un po' fuori luogo". 

La settimana della piazza e le prospettive del Jobs Act
Altra questione è quella del rapporto con il sindacato. La prossima settimana "un importante sindacato riunisce centinaia di migliaia di persone in piazza. Noi abbiamo profondo rispetto" dice Renzi, ricordando anche quanto però la piazza abbia mostrato nei giorni trascorsi. "E' interessante e anche preoccupante quello che accade a Torino, un rigurgito denso di forza e di preoccupazione", è il commento sulla manifestazione della Fiom a Torino, precisando che "una parte della piazza si rivolta non solo contro le istituzioni ma anche contro il sindacato". Sulle politiche del governo  in tema di lavoro e legge di stabilità il presidente del Consiglio ha ribadito che "nella legge di stabilità mettiamo le risorse" per la riforma e "dal primo gennaio deve partire la nuova procedura, deve essere chiaro" come funziona il sistema. 

La critica a Grillo
Renzi ha poi fatto riferimento anche alle contestazioni ricevute a Genova da Beppe Grillo "Chi pensa di strumentalizzare 
la vicenda drammatica dell'alluvione finisce a sua volta contestato. Chi cerca di strumentalizzare viene indicato dagli angeli del fango, e giustamente, come una persona che cerca di strumentalizzare un dramma". Una critica al comico genovese è arrivata anche sulle espulsioni nel Movimento 5 Stelle: "Trovo imbarazzante che il M5S oggi abbia espulso qualcuno non per dissensi, come era accaduto finora, ma perché sono andati sul palco a chiedere di conoscere l'organigramma. Se succedesse da noi, dovremmo espellerci non appena ci guardiamoà Secondo me c'è in corso un disgregamento da quella parte lì, ma anche noi dobbiamo vedere se riusciamo a superare lo stallo". Lo ha detto il premier e segretario del Pd Matteo Renzi, nel corso della direzione nazionale del partito, parlando dell'approccio che deve tenere il Pd sulla politica internazionale.

La legislatura fino al 2018
"Il presupposto di questa legislatura è che arriva al 2018" ha poi continuato Renzi, accennando ai "rilevanti compiti" che il Parlamento avrà davanti e richiamando anche alle Camere sullo stallo per l'elezioni dei giudici alla Consulta: "Questo è un Parlamento che da 18 mesi è bloccato, nei quorum costituzionali è messo in difficoltà da un blocco che dice 'no' a tutto ma è in corso un costante sgretolamento" di questo blocco. 

La vicenda Ast
Sulla vicenda Ast di Terni il "governo ha un ruolo di mediazione, il ministro Guidi questa mattina ha parlato per l'ennesima volta con la proprietà tedesca, continueremo a farlo nelle prossime ore" nel lavoro di
"mediazione" ha assicurato Matteo Renzi.

L'appello dei giornalisti dell'Unità
Prima dell'inizio della direzione i giornalisti dell'Unità hanno letto un documento. Nel testo un appello per evitare la chiusura dello storico quotidiano, con in calce numerose firme del giornalismo e della società civile. La letterea è stata consegnata ai membri della direzione del Partito democratico.