ITALIA
Vaticano
Caso Orlandi, trovate delle ossa. I legali: istanza per essere informati. Forse di 2 persone i resti
I legali della famiglia Orlandi: "Ogni gesto, ogni situazione ci mette in giusto allarme"

"Stamattina depositiamo una istanza per potere essere informati: certo che ogni gesto, ogni situazione, ogni ritrovamento ci mette in giusto allarme. Qualsiasi cosa pur di sapere": lo ha detto stamattina al Gr1 Annamaria Bernardini De Pace, legale della famiglia Orlandi, dopo la notizia del ritrovamento di alcuni frammenti ossei umani, durante alcuni lavori di ristrutturazione di un locale annesso alla Nunziatura Apostolica in Italia, in Via Po 27 a Roma.
La Procura della capitale procede per omicidio e ha disposto accertamenti per cercare di individuare a chi appartengano i resti. Chi indaga allo stato vuole accertare in via preliminare se possano essere compatibili o meno con quelle di Emanuela Orlandi o Mirella Gregori, le due sedicenni scomparse nel 1983. La Polizia Scientifica e la Squadra Mobile di Roma sono state delegate a mettere in atto tutti gli accertamenti necessari per stabilire l'età, il sesso e la datazione della morte dei resti.
Una settimana per Dna, poi comparazione
Ci vorrà almeno una settimana per i risultati delle analisi sulle ossa. In primo luogo bisognerà capire, riferiscono all'AdnKronos fonti investigative, se sia possibile l'estrazione del Dna, poi sarà eseguita la datazione. Una volta estratto il Dna potrebbero allora essere fatte eventuali comparazioni. Sull'ipotesi che le ossa possano appartenere a Emanuela Orlandi gli investigatori al momento mantengono una certa cautela. All'interno dell'edificio di via Po sono andati gli investigatori della Squadra Mobile di Roma, diretta da Luigi Silipo, e gli agenti della polizia Scientifica. Nel corso del sopralluogo gli esperti hanno eseguito i rilievi del caso e repertato le ossa.
Pietro Orlandi incontra i pm
"C'è una attività istruttoria in corso e contiamo di avere notizie più dettagliate nei prossimi giorni". È quanto riferito dall'avvocato Laura Sgrò che ha accompagnato questa mattina Pietro Orlandi in Procura dopo l'apertura di un fascicolo.
Forse di due persone i resti
Potrebbero appartenere a due persone differenti le ossa ritrovate. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate, infatti, durante i lavori di rifacimento del pavimento gli operai avrebbero ritrovato uno scheletro quasi intero e, in un altro punto, altri frammenti di ossa.
Inquirenti sentiranno gli operai
L'analisi sui frammenti ossei e l'audizione degli operai che li hanno trovati durante i lavori di scavo: sono queste le attività di indagine che la Procura di Roma ha assegnato rispettivamente alla Polizia Scientifica e alla Squadra Mobile. I magistrati di piazzale Clodio stanno procedendo per omicidio così da poter svolgere accertamenti tecnici ad ampio spettro che non sarebbero consentiti nel caso fosse ipotizzato un altro reato.
Operai: oggi più controlli sui lavori
"Oggi abbiamo notato più controlli sui lavori, con alcuni supervisori presenti al cantiere". Lo riferiscono gli operai che lavorano all'interno della nunziatura vaticana a Roma. "Per il resto tutto si svolge come sempre. Qui all'interno ci sono diverse ditte che lavorano a distinte operazioni" aggiungono. A quanto si è appreso, oltre ai lavori di ristrutturazione e a quelli straordinari di giardinaggio, sono anche in corso operazioni di restauro di alcuni dipinti.
Natalina Orlandi: spero siano di Emanuela
"Ho pensato subito a Gildo Claps quando è stato ritrovato il corpo di Elisa. Si disse che il corpo di Elisa poteva "parlare". A "Chi l'ha visto? 11.30" parla Natalina Orlandi, sorella maggiore di Emanuela, dopo la notizia del ritrovamento di frammenti di ossa in un locale annesso alla Nunziatura Apostolica in Via Po a Roma. "Io ora ci spererei che ci fosse qualcosa che riguarda Emanuela e Mirella, così Emanuela finalmente potrebbe "parlare", dirci che cosa è successo, come è morta. Sappiamo solo che è stata portata via, non ci sono elementi che possano dirci altre cose. È stata portata via da chi? In questi 35 anni sono tanti che hanno sfruttato la parola Vaticano dietro Emanuela. Ci hanno fatto credere di tutto e non smettono di farcelo credere. Noi sappiamo solo che qualcuno l'ha presa. Il resto potrebbe dircelo il corpo. Dunque, per assurdo, spero proprio che si tratti di loro, Mirella ed Emanuela" "Non siamo stati avvertiti da nessuno. Lo abbiamo saputo, come al solito, dai giornalisti e da voi di Chi l'ha visto?". Il Vaticano è un territorio piccolissimo, ci conosciamo tutti. Mi sarei aspettata una telefonata. Ma non erano tenuti in mancanza di notizie certe".
Un mistero lungo 35 anni
Emanuela Orlandi, cittadina vaticana, che oggi avrebbe 50 anni, era figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia, è scomparsa in circostanze misteriose il 22 giugno 1983 all'età di 15 anni, diventando uno dei casi più oscuri della storia italiana. La giovane frequentava una scuola di musica a piazza Santa Apollinare a Roma, in territorio Vaticano. Il 6 maggio 2016 la Cassazione aveva confermato l'archiviazione dell'inchiesta.
A maggio del 1983 era scomparsa un'altra ragazza romana, Mirella Gregori, coetanea di Emanuela, figlia dei titolari di un bar di via Volturno, studentessa. Mirella non conosceva Emanuela, né le due ragazze avevano frequentazioni in comune. Anche questo caso resta avvolto nel mistero.
La sorella di Mirella Gregori: spero sia lei
"Non voglio illudermi, voglio restare con i piedi per terra ma in cuor mio spero che quelle ossa siano di Mirella così si potrebbe mettere una parola fine a questa vicenda e io avrei un luogo dove andare a piangere e portare un fiore a mia sorella". Lo afferma all'Ansa Maria Antonietta Gregori, sorella della ragazza scomparsa nel 1983.
La Procura della capitale procede per omicidio e ha disposto accertamenti per cercare di individuare a chi appartengano i resti. Chi indaga allo stato vuole accertare in via preliminare se possano essere compatibili o meno con quelle di Emanuela Orlandi o Mirella Gregori, le due sedicenni scomparse nel 1983. La Polizia Scientifica e la Squadra Mobile di Roma sono state delegate a mettere in atto tutti gli accertamenti necessari per stabilire l'età, il sesso e la datazione della morte dei resti.
Una settimana per Dna, poi comparazione
Ci vorrà almeno una settimana per i risultati delle analisi sulle ossa. In primo luogo bisognerà capire, riferiscono all'AdnKronos fonti investigative, se sia possibile l'estrazione del Dna, poi sarà eseguita la datazione. Una volta estratto il Dna potrebbero allora essere fatte eventuali comparazioni. Sull'ipotesi che le ossa possano appartenere a Emanuela Orlandi gli investigatori al momento mantengono una certa cautela. All'interno dell'edificio di via Po sono andati gli investigatori della Squadra Mobile di Roma, diretta da Luigi Silipo, e gli agenti della polizia Scientifica. Nel corso del sopralluogo gli esperti hanno eseguito i rilievi del caso e repertato le ossa.
Pietro Orlandi incontra i pm
"C'è una attività istruttoria in corso e contiamo di avere notizie più dettagliate nei prossimi giorni". È quanto riferito dall'avvocato Laura Sgrò che ha accompagnato questa mattina Pietro Orlandi in Procura dopo l'apertura di un fascicolo.
Forse di due persone i resti
Potrebbero appartenere a due persone differenti le ossa ritrovate. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate, infatti, durante i lavori di rifacimento del pavimento gli operai avrebbero ritrovato uno scheletro quasi intero e, in un altro punto, altri frammenti di ossa.
Inquirenti sentiranno gli operai
L'analisi sui frammenti ossei e l'audizione degli operai che li hanno trovati durante i lavori di scavo: sono queste le attività di indagine che la Procura di Roma ha assegnato rispettivamente alla Polizia Scientifica e alla Squadra Mobile. I magistrati di piazzale Clodio stanno procedendo per omicidio così da poter svolgere accertamenti tecnici ad ampio spettro che non sarebbero consentiti nel caso fosse ipotizzato un altro reato.
Operai: oggi più controlli sui lavori
"Oggi abbiamo notato più controlli sui lavori, con alcuni supervisori presenti al cantiere". Lo riferiscono gli operai che lavorano all'interno della nunziatura vaticana a Roma. "Per il resto tutto si svolge come sempre. Qui all'interno ci sono diverse ditte che lavorano a distinte operazioni" aggiungono. A quanto si è appreso, oltre ai lavori di ristrutturazione e a quelli straordinari di giardinaggio, sono anche in corso operazioni di restauro di alcuni dipinti.
Natalina Orlandi: spero siano di Emanuela
"Ho pensato subito a Gildo Claps quando è stato ritrovato il corpo di Elisa. Si disse che il corpo di Elisa poteva "parlare". A "Chi l'ha visto? 11.30" parla Natalina Orlandi, sorella maggiore di Emanuela, dopo la notizia del ritrovamento di frammenti di ossa in un locale annesso alla Nunziatura Apostolica in Via Po a Roma. "Io ora ci spererei che ci fosse qualcosa che riguarda Emanuela e Mirella, così Emanuela finalmente potrebbe "parlare", dirci che cosa è successo, come è morta. Sappiamo solo che è stata portata via, non ci sono elementi che possano dirci altre cose. È stata portata via da chi? In questi 35 anni sono tanti che hanno sfruttato la parola Vaticano dietro Emanuela. Ci hanno fatto credere di tutto e non smettono di farcelo credere. Noi sappiamo solo che qualcuno l'ha presa. Il resto potrebbe dircelo il corpo. Dunque, per assurdo, spero proprio che si tratti di loro, Mirella ed Emanuela" "Non siamo stati avvertiti da nessuno. Lo abbiamo saputo, come al solito, dai giornalisti e da voi di Chi l'ha visto?". Il Vaticano è un territorio piccolissimo, ci conosciamo tutti. Mi sarei aspettata una telefonata. Ma non erano tenuti in mancanza di notizie certe".
Un mistero lungo 35 anni
Emanuela Orlandi, cittadina vaticana, che oggi avrebbe 50 anni, era figlia di un commesso della Prefettura della Casa Pontificia, è scomparsa in circostanze misteriose il 22 giugno 1983 all'età di 15 anni, diventando uno dei casi più oscuri della storia italiana. La giovane frequentava una scuola di musica a piazza Santa Apollinare a Roma, in territorio Vaticano. Il 6 maggio 2016 la Cassazione aveva confermato l'archiviazione dell'inchiesta.
A maggio del 1983 era scomparsa un'altra ragazza romana, Mirella Gregori, coetanea di Emanuela, figlia dei titolari di un bar di via Volturno, studentessa. Mirella non conosceva Emanuela, né le due ragazze avevano frequentazioni in comune. Anche questo caso resta avvolto nel mistero.
La sorella di Mirella Gregori: spero sia lei
"Non voglio illudermi, voglio restare con i piedi per terra ma in cuor mio spero che quelle ossa siano di Mirella così si potrebbe mettere una parola fine a questa vicenda e io avrei un luogo dove andare a piangere e portare un fiore a mia sorella". Lo afferma all'Ansa Maria Antonietta Gregori, sorella della ragazza scomparsa nel 1983.