ITALIA
73 indagati. 17 sono dottori
Siracusa inchiesta su falsi invalidi. 7 le misure cautelari tra medici Asp e Inps
L’operazione denominata 'Povero Ippocrate' ha messo in luce un vero e proprio sistema fatto di mazzette e falsi certificati per falsi invalidi
Sedavano pazienti per farli apparire malati, c’erano finti parenti e false badanti che li accompagno a visita. Presentavano falsi esami diagnostici e strumentali, come referti di Tac e di Eco dopller.
Sono tra gli episodi emersi dalle indagini dell'operazione 'Povero Ippocrate' su falsi invalidi dei Carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria della Procura di Siracusa con 73 indagati, compresi 17 medici, 12 dell'Asp e cinque dell'Inps, e il presidente della commissione medica dell'Inps.
Secondo l'accusa i medici facevano falsi certificati per ottenere pensioni di invalidità e l’ ''accompagnamento'.
Falsi invalidi e false badanti venivano istruiti su come presentarsi e cosa dire. Tutto con un consistente giro di mazzette.
Un sistema che è venuto fuori grazie alle intercettazione telefoniche e ambientali.
Un “sistema”, che secondo l'accusa, che si serviva anche dell'appoggio di alcuni patronati, prevedeva che in alcuni casi che il falso invalido venisse istruito sul comportamento da tenere durante la visita di accertamento davanti la commissione dell'Inps. In particolare, al candidato alla pensione veniva spiegato come simulare determinati sintomi e gli erano consegnati dei referti falsificati. I finti parenti e le false badanti servivano, invece, a descrivere e confermare la presenza assidua dei sintomi simulati dal candidato.
Il Gip ha anche disposto il sequestro di beni nei confronti di tutti gli indagati e dei medici per 600 mila euro.
Sono tra gli episodi emersi dalle indagini dell'operazione 'Povero Ippocrate' su falsi invalidi dei Carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria della Procura di Siracusa con 73 indagati, compresi 17 medici, 12 dell'Asp e cinque dell'Inps, e il presidente della commissione medica dell'Inps.
Secondo l'accusa i medici facevano falsi certificati per ottenere pensioni di invalidità e l’ ''accompagnamento'.
Falsi invalidi e false badanti venivano istruiti su come presentarsi e cosa dire. Tutto con un consistente giro di mazzette.
Un sistema che è venuto fuori grazie alle intercettazione telefoniche e ambientali.
Un “sistema”, che secondo l'accusa, che si serviva anche dell'appoggio di alcuni patronati, prevedeva che in alcuni casi che il falso invalido venisse istruito sul comportamento da tenere durante la visita di accertamento davanti la commissione dell'Inps. In particolare, al candidato alla pensione veniva spiegato come simulare determinati sintomi e gli erano consegnati dei referti falsificati. I finti parenti e le false badanti servivano, invece, a descrivere e confermare la presenza assidua dei sintomi simulati dal candidato.
Il Gip ha anche disposto il sequestro di beni nei confronti di tutti gli indagati e dei medici per 600 mila euro.