ECONOMIA
Assemblea di Unindustria
Squinzi: "Abbiamo bisogno di riforme e stabilità"
Il presidente di Confindustria: "In Europa dobbiamo tornare a investire, anche con qualche deroga al parametro del 3%. Sul pacchetto fiscale approvato dal governo: "Ci sono cose interessanti ma ci sono enormi aspettative di una revisione del sistema fiscale"

All'Italia servono sì le riforme, ma anche stabilità. A sottolinearlo, intervenendo all'assemblea di Unindustria Treviso, il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. "Io sono presidente di Confindustria da 25 mesi e ho dovuto dialogare con tre governi diversi. Ogni volta bisogna ricominciare da capo", ha chiosato, sottolineando come "abbiamo bisogno di riforme e di stabilità". Squinzi si è anche soffermato sulla riforma interna dell'associazione, con cui "in questo momento stiamo trascinando il resto del Paese, la politica, e tutti quelli che ci seguono per rendere il Paese competitivo".
"In Europa tornare a investire, anche con qualche deroga al parametro del 3%"
"Spero si arrivi agli Stati uniti d'Europa, non la vedrò io, forse i miei nipoti, ma ci vuole una volonta' politica forte in questo senso" ha affermato Squinzi dall'assemblea territoriale di Treviso. "L'Europa del rigore - ha proseguito - non va in questa direzione e alle ultime elezioni ha permesso il successo dei movimenti antieuropeisti. Dobbiamo tornare a investire, anche con qualche deroga al parametro del 3%, che alla fine è rispettato solo da Germania e Italia, è un 'mantra' che non esiste. Serve scommettere su infrastrutture, formazione del capitale umano. Mi auguro che dal semestre italiano - ha concluso - venga perlomeno una spinta in questa direzione".
"Fisco: cose interessanti nelle misure varate ieri"
"Ieri c'è stato un primo blocco di provvedimenti, ci sono cose interessanti, non tutto quel che avevamo chiesto, ma può andare" ha affermato il presidente di Confindustria a proposito del pacchetto fiscale approvato ieri dal Governo. "Ci sono enormi aspettative - ha proseguito Squinzi - di una revisione del sistema fiscale, che è un sistema borbonico, sconfina nell'abuso del diritto fiscale. Alcuni dei punti approvati ieri sono alla base di questa revisione. Quel che spaventa gli investitori esteri è l'instabilità del sistema fiscale. Spero che dalla revisione il cittadino veda il fisco come un'istituzione con cui dialogare e collaborare".
"Confindustria trascina il Paese"
Con la riforma di Confindustria, ''in questo momento stiamo trascinando il resto del Paese, la politica, e tutti quelli che ci seguono per rendere il Paese competitivo'' ha dichiarato Squinzi intervenendo all'assemblea di Unindustria Treviso. "Posso testimoniare l'orgoglio di rappresentare un sistema di 250 mila imprese e 6 milioni di lavoratori che sono la parte sana del paese, che ha mantenuto in piedi il Paese in una crisi devastante". Il presidente di Confindustria conclude: "Abbiamo perso il 25% dei volumi di produzione, distrutto il 15% della nostra capacita' produttiva, il 9% del Pil ma siamo il nocciolo duro del Paese, che lo fa resistere e fa avere una prospettiva del futuro. Solo da noi può arrivare la ripresa", ha concluso Squinzi.
"In Europa tornare a investire, anche con qualche deroga al parametro del 3%"
"Spero si arrivi agli Stati uniti d'Europa, non la vedrò io, forse i miei nipoti, ma ci vuole una volonta' politica forte in questo senso" ha affermato Squinzi dall'assemblea territoriale di Treviso. "L'Europa del rigore - ha proseguito - non va in questa direzione e alle ultime elezioni ha permesso il successo dei movimenti antieuropeisti. Dobbiamo tornare a investire, anche con qualche deroga al parametro del 3%, che alla fine è rispettato solo da Germania e Italia, è un 'mantra' che non esiste. Serve scommettere su infrastrutture, formazione del capitale umano. Mi auguro che dal semestre italiano - ha concluso - venga perlomeno una spinta in questa direzione".
"Fisco: cose interessanti nelle misure varate ieri"
"Ieri c'è stato un primo blocco di provvedimenti, ci sono cose interessanti, non tutto quel che avevamo chiesto, ma può andare" ha affermato il presidente di Confindustria a proposito del pacchetto fiscale approvato ieri dal Governo. "Ci sono enormi aspettative - ha proseguito Squinzi - di una revisione del sistema fiscale, che è un sistema borbonico, sconfina nell'abuso del diritto fiscale. Alcuni dei punti approvati ieri sono alla base di questa revisione. Quel che spaventa gli investitori esteri è l'instabilità del sistema fiscale. Spero che dalla revisione il cittadino veda il fisco come un'istituzione con cui dialogare e collaborare".
"Confindustria trascina il Paese"
Con la riforma di Confindustria, ''in questo momento stiamo trascinando il resto del Paese, la politica, e tutti quelli che ci seguono per rendere il Paese competitivo'' ha dichiarato Squinzi intervenendo all'assemblea di Unindustria Treviso. "Posso testimoniare l'orgoglio di rappresentare un sistema di 250 mila imprese e 6 milioni di lavoratori che sono la parte sana del paese, che ha mantenuto in piedi il Paese in una crisi devastante". Il presidente di Confindustria conclude: "Abbiamo perso il 25% dei volumi di produzione, distrutto il 15% della nostra capacita' produttiva, il 9% del Pil ma siamo il nocciolo duro del Paese, che lo fa resistere e fa avere una prospettiva del futuro. Solo da noi può arrivare la ripresa", ha concluso Squinzi.