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MONDO

Lugansk, attentato al “governatore popolare” filorusso

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Agguato al “governatore popolare” di Lugansk, Valerij Bolotov. Mentre l’esponente filorusso si recava a un incontro, probabilmente con il “governatore popolare” di Donetsk Denis Puscilin, per trattare l’unificazione delle due “repubbliche” secessioniste in uno stato unitario – la Nuova Russia (Novorossia), la sua auto è stata crivellata di proiettili.

Secondo il portavoce, Bolotov sarebbe stato colpito “nella parte superiore del corpo e ha perso molto sangue”. Ora Bolotov è ricoverato in una clinica privata e la sua vita è fuori pericolo.

L’attentato è avvenuto a poche ore dalla proclamazione dell’indipendenza della regione di Lugansk dall’Ucraina sulla scia dell’esito del “referendum popolare” che ha sancito la secessione.

Il portavoce di Bolotov, citando le fonti del proprio controspionaggio, ha detto che le autorità di Kiev avrebbero messo la taglia di 1 milione di dollari sulla testa di Valerij Bolotov.

I dirigenti della sedicente “Repubblica di Lugansk” accusano il governo di Kiev di essere mandante degli attentatori.