Coronavirus
In partenza la campagna contro l'influenza
Pronti al vaccino antinfluenzale tra boom di prenotazioni in farmacia e rischio di non trovarlo
L'esperto: serve anche al medico per fare diagnosi differenziale. Assofarm: "I vaccini venduti in farmacia rischiano di essere troppi per la capacità dei medici di base"

"L'Italia si prepara al vaccino anti-influenzale. Una misura mai tanto utile quanto in questo periodo di pandemia". A dirlo è Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale. "L'importanza di vaccinarsi contro l'influenza in fase pandemica è parte essenziale anche del controllo di diffusione del Covid rispetto alle caratteristiche sintomatologiche della stessa influenza. L'influenza ha caratteristiche molto simili ed essendo i sintomi respiratori, il Covid può essere facilmente trasmissibile anche con un colpo di tosse. La vaccinazione permette di aiutare il servizio sanitario nazionale, il medico può fare più facilmente diagnosi differenziale se sa che quel paziente ha fatto il vaccino e nota sintomi influenzali".
Boom di prenotazioni
Dodici dosi di vaccino antinfluenzale a disposizione in ogni farmacia per la popolazione attiva italiana, che non rientra nelle fasce protette o fra coloro che hanno diritto alla vaccinazione gratuita contro l'influenza. "I cittadini stanno chiedendo con insistenza il vaccino. Nelle farmacie c'è un boom di prenotazioni", fanno sapere da Federfarma, secondo cui il calcolo viene fatto sulla base delle 250mila dosi, frutto dell'intesa in Conferenza Stato-Regioni, per le oltre 19mila farmacie italiane, incluse quelle comunali. "Per la popolazione attiva il vaccino sarebbe necessario più che consigliabile", sostengono da Federfarma.
Emilia Romagna cede 36mila dosi alle farmacie
L'Emilia-Romagna mette a disposizione dei privati nelle farmacie territoriali 36mila dosi di vaccino contro l'influenza pari al doppio della quota destinata in base all'accordo raggiunto dalla Conferenza Stato Regioni. Passando quindi dall'1,5% al 3%. L'Emilia Romagna è così la prima regione che rende disponibile al mercato privato una quota di vaccini rimodulando il numero iniziale che era di 18mila dosi. L'incremento delle quote vaccinali richiesto dall'Emilia Romagna per quest'anno di pandemia è del 20,85% rispetto all'anno scorso.
In Puglia pronte 2,1 milioni di dosi
Sono già pronte ad essere distribuite le 2,1 milioni dosi di vaccino anti influenzale acquistate dall'Asl Bari, l'azienda che ha svolto l'appalto unico regionale per la campagna 2020. Sono state acquistate dosi per oltre la metà della popolazione, obiettivo della Regione Puglia, infatti, è riuscire a vaccinare quante più persone possibili. Da domani alcune aziende sanitarie e ospedaliere partiranno con la vaccinazione degli operatori sanitari. Nei prossimi giorni sarà avviata la vaccinazione da parte dei medici di medicina generale, accompagnata da una opportuna campagna informativa. I vaccini sono stati acquistati e sono pronti per la distribuzione.
Assofarm: i medici non potranno fare il vaccino a chi lo compra in farmacia
Sui vaccini antinfluenzali si rischia "una reazione a catena di problemi". E' l'allarme lanciato da Assofarm, sigla delle farmacie comunali italiane, secondo cui, "se i vaccini disponibili per la popolazione attiva", quelli venduti in farmacia, "sono certamente pochi, paradossalmente rischiano di essere troppi per la capacità dei medici di medicina generale di somministrarli. Questi ultimi - spiega il segretario generale Assofarm, Francesco Schito - rischiano di non avere il tempo necessario per vaccinare entro i termini tecnici tutti i loro pazienti delle fasce non coperte. A pochi vaccini disponibili - avverte - corrisponderanno così ancor meno persone vaccinate". Le conseguenze di questa situazione, secondo Schito, "potrebbero essere devastanti. Medici e ospedali affollati di malati di influenza che temono di avere il Covid".
Boom di prenotazioni
Dodici dosi di vaccino antinfluenzale a disposizione in ogni farmacia per la popolazione attiva italiana, che non rientra nelle fasce protette o fra coloro che hanno diritto alla vaccinazione gratuita contro l'influenza. "I cittadini stanno chiedendo con insistenza il vaccino. Nelle farmacie c'è un boom di prenotazioni", fanno sapere da Federfarma, secondo cui il calcolo viene fatto sulla base delle 250mila dosi, frutto dell'intesa in Conferenza Stato-Regioni, per le oltre 19mila farmacie italiane, incluse quelle comunali. "Per la popolazione attiva il vaccino sarebbe necessario più che consigliabile", sostengono da Federfarma.
Emilia Romagna cede 36mila dosi alle farmacie
L'Emilia-Romagna mette a disposizione dei privati nelle farmacie territoriali 36mila dosi di vaccino contro l'influenza pari al doppio della quota destinata in base all'accordo raggiunto dalla Conferenza Stato Regioni. Passando quindi dall'1,5% al 3%. L'Emilia Romagna è così la prima regione che rende disponibile al mercato privato una quota di vaccini rimodulando il numero iniziale che era di 18mila dosi. L'incremento delle quote vaccinali richiesto dall'Emilia Romagna per quest'anno di pandemia è del 20,85% rispetto all'anno scorso.
In Puglia pronte 2,1 milioni di dosi
Sono già pronte ad essere distribuite le 2,1 milioni dosi di vaccino anti influenzale acquistate dall'Asl Bari, l'azienda che ha svolto l'appalto unico regionale per la campagna 2020. Sono state acquistate dosi per oltre la metà della popolazione, obiettivo della Regione Puglia, infatti, è riuscire a vaccinare quante più persone possibili. Da domani alcune aziende sanitarie e ospedaliere partiranno con la vaccinazione degli operatori sanitari. Nei prossimi giorni sarà avviata la vaccinazione da parte dei medici di medicina generale, accompagnata da una opportuna campagna informativa. I vaccini sono stati acquistati e sono pronti per la distribuzione.
Assofarm: i medici non potranno fare il vaccino a chi lo compra in farmacia
Sui vaccini antinfluenzali si rischia "una reazione a catena di problemi". E' l'allarme lanciato da Assofarm, sigla delle farmacie comunali italiane, secondo cui, "se i vaccini disponibili per la popolazione attiva", quelli venduti in farmacia, "sono certamente pochi, paradossalmente rischiano di essere troppi per la capacità dei medici di medicina generale di somministrarli. Questi ultimi - spiega il segretario generale Assofarm, Francesco Schito - rischiano di non avere il tempo necessario per vaccinare entro i termini tecnici tutti i loro pazienti delle fasce non coperte. A pochi vaccini disponibili - avverte - corrisponderanno così ancor meno persone vaccinate". Le conseguenze di questa situazione, secondo Schito, "potrebbero essere devastanti. Medici e ospedali affollati di malati di influenza che temono di avere il Covid".