ITALIA
L'incidente in Irpinia nel 2013, morirono 40 persone
Bus nella scarpata, la perizia: la barriera di protezione in stato di degrado da anni
Per i periti, le barriere della strada su cui viaggiava l'autobus precipitato dalla A16 erano in una "situazione di totale pericolo, da più di un decennio". Il veicolo era inoltre "in stato di manutenzione insufficiente"

Un mezzo vecchio, con "manutenzione insufficiente". Ma anche una strada con barriere "in una situazione di totale pericolo", che non sono state in grado di contenere il bus crollato in Irpinia da una scarpata a luglio 2013. In quell'incidente sono morte 40 persone. Dopo un anno arriva la perizia, che ne spiega le cause.
Barriere "in stato di degrado"
"Lo stato di degrado dei tirafondi (gli ancoraggi delle barriere di protezione, ndr)" - si legge nella perizia depositata in procura - "è la causa fisica principale del fatto che la barriera non è stata in grado di contenere il veicolo". Gli accertamenti dei periti, inoltre, portano "a classificare lo stato di manutenzione del veicolo come insufficiente".
Assenza di manutenzione
La perizia sottolinea inoltre l'assenza di manutenzione a fronte di "un'azione di corrosione avvenuta negli anni". I periti, in circa seicento pagine scrivono: "Se ci fosse stata una accorta manutenzione le barriere avrebbero potuto contenere l'impatto del pullman ed evitare che precipitasse dal cavalcavia". Il veicolo inoltre "non aveva in funzione l'impianto frenante e nonostante questo l'autista del bus, Ciro Lametta (morto nell'incidente) ha fatto di tutto per tenere l'automezzo sulla carreggiata".
Barriere "in stato di degrado"
"Lo stato di degrado dei tirafondi (gli ancoraggi delle barriere di protezione, ndr)" - si legge nella perizia depositata in procura - "è la causa fisica principale del fatto che la barriera non è stata in grado di contenere il veicolo". Gli accertamenti dei periti, inoltre, portano "a classificare lo stato di manutenzione del veicolo come insufficiente".
Assenza di manutenzione
La perizia sottolinea inoltre l'assenza di manutenzione a fronte di "un'azione di corrosione avvenuta negli anni". I periti, in circa seicento pagine scrivono: "Se ci fosse stata una accorta manutenzione le barriere avrebbero potuto contenere l'impatto del pullman ed evitare che precipitasse dal cavalcavia". Il veicolo inoltre "non aveva in funzione l'impianto frenante e nonostante questo l'autista del bus, Ciro Lametta (morto nell'incidente) ha fatto di tutto per tenere l'automezzo sulla carreggiata".